Confindustria Moda firma a Parigi la Déclaration des Fédérations Européennes du Textile et de l’Habillement. In occasione del salone Première Vision, Confindustria Moda, rappresentata dal presidente Luca Sburlati, ha firmato – insieme a Euratex e alle principali federazioni europee del tessile e dell’abbigliamento – una dichiarazione congiunta contro l’ultra fast-fashion. L’iniziativa, promossa dalle associazioni francesi Ufimh e Uit, segna un fronte comune a livello europeo per difendere il settore, i lavoratori e i consumatori dagli effetti distorsivi di un modello economico insostenibile.
Il documento esprime profonda preoccupazione per l’espansione delle piattaforme extra-Ue di e-commerce che alimentano la moda ultra-veloce, con impatti devastanti su: ambiente, sovrapproduzione di abiti a vita brevissima, crescita esponenziale dei rifiuti tessili e aumento dei consumi insostenibili; economia, pressione insostenibile sulle aziende e sui brand italiani ed europei che rispettano standard ambientali e sociali elevati, concorrenza sleale legata a frodi Iva e violazioni di proprietà intellettuale; società, desertificazione dei centri urbani e perdita di valore del tessile europeo basato su qualità, durata e innovazione.
La dichiarazione sollecita azioni immediate da parte dell’Ue e degli Stati membri, tra cui: la riforma del Codice Doganale europeo e l’eliminazione dell’esenzione dai dazi sotto i 150 euro; l’introduzione di tariffe sui piccoli pacchi per finanziare controlli doganali più efficaci; il recupero dell’Iva sulle spedizioni di ultra fast-fashion; l’obbligo per le piattaforme di e-commerce di avere un rappresentante legale nell’Ue, responsabile al pari delle imprese europee; l’uso del Digital Services Act e del Digital Markets Act per sanzionare le pratiche scorrette; l’avvio di un dialogo con le autorità cinesi sul contrasto a modelli produttivi contrari agli obiettivi ambientali condivisi.
Per poter conseguire questi obiettivi a livello Ue, secondo Confindustria Moda è fondamentale il supporto del governo italiano. La Federazione auspica pertanto che questi obiettivi siano considerati prioritari e portati avanti nelle sedi comunitarie e nazionali più opportune. L’adozione delle misure, a salvaguardia dell’intero comparto tessile-abbigliamento italiano, risulta tanto più urgente se si considerano i dati più recenti sulle importazioni dalla Cina che registrano un preoccupante incremento. Il presidente di Confindustria Moda, Luca Sburlati, ha infatti osservato: “nei soli primi 6 mesi dell’anno, nel comparto tessile-abbigliamento, l’import dalla Cina è aumentato del 18%, un numero che si commenta da solo. È una situazione che non possiamo più tollerare: servono scelte immediate e urgenti per ristabilire regole eque e proteggere il nostro settore, il secondo per export nel nostro Paese”.