La crisi dell’automotive continua a falcidiare le imprese dell’indotto Stellantis. Nel giorno della presentazione del rapporto della Fim-Cisl sulla situazione degli stabilimenti italiani, che vede un crollo di un terzo e previsioni nere per la fine dell’anno, è arrivatala comunicazione da parte della direzione della PMC automotive di Melfi di essere arrivata al termine della attività produttiva e di aver quasi esaurito gli ammortizzatori sociali, con la conseguente decisione di liquidare la società e dichiarare l’esubero di 95 dipendenti. Verso Stellantis, infatti, rimarrebbe solo una piccola commessa per la Tonale non più economicamente sostenibile. L’annuncio arriva nel corso dell’incontro tenutosi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con i sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Fismic che hanno chiesto “di evitare i licenziamenti, di fare pressione su Stellantis per il passaggio dei dipendenti alle sue dirette dipendenze, di trovare un ammortizzatore sociale insieme a Regione e Ministero del Lavoro, di coinvolgere i lavoratori in percorsi di riqualificazione e infine di riaprire le uscite incentivate”.
Per i metalmeccanici la vicenda necessita di “strumenti straordinari”. In particolare, sostengono che “la soluzione auspicabile sarebbe il riassorbimento dei lavoratori da parte di Stellantis parallelo alla internalizzazione delle produzioni cui questi sono addetti, soluzione che in certi casi ci riserviamo di verificare anche dal punto di vista strettamente legale e quindi in sede giurisdizionale”.
La Direzione di PMC, infine, si è detta disponibile a non avviare le procedure di licenziamento purché a giorni si tenga una verifica con la Regione Basilicata sugli ammortizzatori sociali disponibili. Il prossimo incontro al Mimit si terrà il 22 ottobre Roma, 9 aprile 2025.



























