Nel 2024 “liti, futili motivi, rancori personali” sono il primo movente per omicidio (48,6%), il valore più rilevante per le vittime di ambo i sessi (50,7% per gli uomini e 44,8% per le donne); per il sesso femminile la grande maggioranza di queste liti (l’82,7%) va riferita a un contesto familiare/affettivo. Per gli stranieri le liti per futili motivi sono un motivo ancora più determinante per il dispiegamento della violenza (61,9%).
Così informa l’Istat in un report. “Altri motivi sono riconducibili alla follia (15,3%, pari a 28,5% per le donne e 8,1% per gli uomini), ai moventi passionali (5,8%, 16 casi per le donne, tre per gli uomini), le rapine (4,3%, 11 casi per gli uomini e uno per le donne), gli interessi economici (3,7%, 11 casi per gli uomini, uno per le donne), cui si aggiungono situazioni residuali legate a estorsione, faide e contesto degli stupefacenti, più diffuse tra gli uomini; il motivo “eutanasia” viene invece indicato come movente per porre fine alla vita delle donne”.
“Le armi da taglio sono state, nel 2024, il mezzo più utilizzato per l’omicidio, impiegate nel 33,0% dei casi, seguite dalle armi da fuoco (30,0%). L’8,6% degli omicidi è invece stato portato a termine con l’uso di armi improprie (ad esempio, oggetti contundenti), mentre nel rimanente 28,4% dei casi l’omicidio è avvenuto con altre modalità. Gli omicidi di criminalità organizzata di tipo mafioso (19) sono stati tutti commessi con armi da fuoco. Nel caso in cui il movente dell’omicidio ha riguardato faide criminali o vendette, contesti che prevedono premeditazione e professionalità, lo strumento utilizzato è l’arma da fuoco nell’80% dei casi. Gli uomini sono uccisi prevalentemente con armi da fuoco (31,3%), mentre per le donne sono prevalenti altre modalità (39,7%)”.

























