Un gruppo di lavoratrici e lavoratori di Sky Italia, da poche settimane noto come “Lavoratori Sky in Lotta”, ha scritto una lettera aperta ai candidati alle primarie del Pd, Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano per chiedere attenzione e sostegno alla battaglia che stanno portando avanti contro il piano di ristrutturazione annunciato dall’azienda.
Siamo “un comitato di dipendenti delle varie categorie, fatto di tecnici televisivi, giornalisti e personale amministrativo della tv di Rupert Murdoch – scrivono i dipendenti Sky -. Quella stessa tv satellitare con cui il magnate australiano entrò in Italia beneficiando di clamorose quanto discusse agevolazioni fiscali, occupando in seguito anche le frequenze sul digitale terrestre, che pure se affidate dovevano legarsi ad un piano industriale.
Quella stessa tv dove mercoledì sera – all’indomani dal 25 aprile – parteciperete al “Confronto” che andrà in onda nelle case dei vostri elettori. Grazie agli occhi e alle mani esperte di quei professionisti che, dietro ai mixer, microfoni e telecamere che vi daranno voce, hanno contribuito a far nascere e crescere Sky: proprio quelli che ora l’azienda vuole lasciare per strada, assieme alle loro famiglie”.
“Sì, è proprio quella stessa tv che, come saprete, in questi giorni si appresta a portare a termine l’ennesima strage sociale nel nostro Paese, in barba all’articolo 41 della nostra Carta Costituzionale…Una strage sociale che come numeri e tempi può apparire molto meno drammatica di altre vertenze, più ampie e più antiche, concentrate in gran parte sul territorio romano, ormai destinato alla desertificazione. Ma è una strage, quella che porta la firma di Sky, che ha un peso specifico molto alto: il peso simbolico di un colosso mediatico che supera i confini della comune arroganza padronale fin qui dimostrata da molte altre aziende, o da quelle che addirittura fanno finta di essere in crisi, che si inventano bilanci falsi e via dicendo, pur di abbassare l’unico costo che da sempre vogliono abbassare: quello del lavoro”.
“Qui siamo oltre – scrivono lavoratori Sky in lotta -: siamo davanti all’azienda patinata per eccellenza, che vuole battere il record della prepotenza più sfrontata: con il 141% di utili e una spesa di 29 milioni di euro per “riorganizzazione ed efficientamento” cosa fa Sky? Annuncia esuberi e trasferimenti a Milano. Trasferimenti che sono in realtà licenziamenti mascherati. Sky – in questo come le altre aziende – vuole liberarsi di quante più persone possibili alle sue dipendenze.
Vuole liberarsi di contratti vecchi – “obsoleti” li chiama – perché vuole liberarsi dei diritti che ancora le lavoratrici e i lavoratori potrebbero rivendicare attraverso quei contratti, che – nonostante siano comunque sbilanciati a loro favore – all’azienda pesano, non tanto economicamente ma concettualmente: non è un caso che in questi stessi mesi Sky continua ad assumere decine e decine di persone a Milano, coi contratti che consente il Jobs Act”.
“Signori candidati, con questa lettera speriamo di suscitare, se non il vostro allarme, almeno la vostra attenzione, dati gli impegni, le intenzioni e le parole contenute nei vostri rispettivi Programmi sul Lavoro: opponetevi al piano di Sky, siete ancora in tempo! Fate vostra questa battaglia fondamentale e simbolica, perché non diventi il precedente pericoloso per altre aziende più che floride! Inseritela nei vostri Programmi e datele voce nelle vostre campagne elettorali, in nome della nostra Costituzione e della Dignità del Lavoro nel nostro Paese”, concludono i lavoratori Sky in lotta.