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Home - Notizie del giorno - Cosa accadrà nel 2017: le previsioni (molto serie) del Financial Times

Cosa accadrà nel 2017: le previsioni (molto serie) del Financial Times

9 Gennaio 2017
in Notizie del giorno
Cosa accadrà nel 2017: le previsioni (molto serie) del Financial Times

Le previsioni sono un po’ come gli oroscopi: piu’ che altro, e’ questione di crederci. Il Financial Times ha una sua tradizione di previsioni di inizio anno, che affida ai migliori esperti dei vari settori. Nel 2016, ne ha azzeccate una decina, pur con alcuni gravi inciampi, come non aver ‘’visto’’ la Brexit ne’ la sconfitta della Clinton. Per contro, il Ft  ha indovinato nel sostenere che Assad sarebbe rimasto in sella in Siria, che Wilma Roussef sarebbe stata invece costretta alle dimissioni, e che la Cina avrebbe svalutato il remimbi.

“Ognuna delle previsioni che segue –spiega il Ft-  è un conciso sommario  di quello che un esperto giornalista pensa  siano i temi centrali per il prossimo anno e i fattori  che in un modo o nell’altro li determineranno. Sono favolosi stimolanti intellettuali, che funzionino o meno come pronostici. Dunque leggeteli, godeteli e riflettete”.

L’art.50 per la Brexit sarà avviato prima della fine del primo trimestre?
Si. Le pressioni sul primo ministro Theresa May perchè vada avanti con l’uscita dall’UE stanno raggiungendo il punto di rottura. Tutti i piani del governo per la Brexit si basano sul fatto che la lettera ex art.50 debba essere spedita entro la fine di marzo. Eventi esterni potrebbero ritardarla: per esempio, la sentenza della Corte Suprema prevista per gennaio sul processo ex art.50 o l’opportunismo politico  alla Camera dei Lords. Ma. a meno di una crisi, il natale dei brexiters diverrà presto realtà. (Sebastian Payne)

Marine le Pen vincerà le elezioni presidenziali francesi?
No. Le probabilità non sono pari a zero, certo. Cosa accadrà se la classe lavoratrice delusa, i giovani con bassa professionalità e il 10% della popolazione che è disoccupata si rivoltassero in massa? E cosa accadrà se, intanto,  gli elettori di sinistra   non parteciperanno al ballottaggio perchè sono contrari  alle riforme di mercato di Francois Fillon? E tuttavia la vittoria della Le Pen resta improbabile per una ragione: lei sta sostenendo il ritorno al franco e questo per un paese di risparmiatori è troppo una scommessa. (Anne-Sylvaine Chassany)

Angela Merkel sarà rieletta cancelliera in Germania?
Si. Merkel vincerà le elezioni parlamentari in autunno ma otterrà meno seggi per il suo blocco CDU/CSU.  Malgrado l’orribile attacco al mercato di natale, gli elettori inghiottiranno i suoi errori – se non ci saranno ancora grossi attacchi. Con il probabile ingresso in Parlamento del partito di destra Alternative fur Deuthscland è l’atteso ritorno dei Liberal-democratici, costruire una coalizione sarà più difficile. Ma la Merkel sarà in grado di gestire. (Stefan Wagstyl)

Collasserà l’accordo sul nucleare con l’Iran?
No. Donald Trump ha minacciato di portare gli US fuori dall’accordo, ma è più facile a dirsi che a farsi. Anche con il ritiro degli US, resterà in piedi l’accordo nucleare firmato dall’Iran a da sei potenze mondiali e racchiuso in una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Una amministrazione Trump, tuttavia, può ancora nuocere  all’accordo sollevando nuova pressione verso Teheran fino a che l’Iran ritirerà la sua adesione. Così è possibile che l’accordo comincia a disfarsi durante il 2017, ma si prevede che gli altri firmatari – cioè la Russia, la Cina, la Francia, la Germania e l’UK – si impegnino  a fondo per contenere il danno. (Raula Khalaf)

Vladimir Putin e Donald Trump faranno un accordo sulla Siria?
Si. Ma non varrà la carta sui è scritto. La ripresa di Aleppo da parte del governo sirialo lascia Trump con quasi niente in mano rispetto a Mosca – anche se fosse  inclinato ad usarlo. L’obiettivo di Trump è attaccare l’Isis ed essere visto farlo.  Stringerà un accordo con Putin entro i primi 10 giorni della nuova presidenza per lanciare un’offensiva comune contro il gruppo terroristico. Trump avrà i suoi titoli su twitter e la Siria continuerà a bruciare. (Edward Luce)

Il  presidente Trump costruirà il muro ai confini con il Messico?
Si -ma non molto. Il presidente eletto Trump ha fatto una tale confusione sul barricare  le 2.000 miglia di  frontiera che deve fare qualcosa. Tuttavia, recentemente, ha trasformato la promessa di “un muro sulla frontiera meridionale impenetrabile, fisico, alto, potente, bello” in un “recinto”. Così bisogna aspettarsi qualche aggiunta simbolica lungo il confine – un terzo del quale ha già qualche forma di barriera. (Jude Webber)

L’Isis sarà distrutta come  significativa forza globale?
No. Nel 2017, l’auto-dichiarato califfato della stato islamico in Iraq e Siria collasserà. Ma una volta cacciato dalle sue roccaforti urbane a Mosul e forse a Raqqa, mischierà insurrezioni locali con gli assalti  del terrore internazionale. L’analogia è con la capacità di Al Qaeda  di riunificarsi nel deserto siriano dopo la sua quasi morte in Iraq negli anni 2007-2009,  riscatenandosi cinque anni dopo, come Isis. L’Isis può contare su potenze esterne che agiscono come ufficiali di reclutamento: i regimi sostenuti dagli sciiti a Damasco, Baghdad e Beirut terranno fuori i sunniti. Nel 2018 continueremo ancora a parlare di Isis. (David Gardner).

Jacob  Zuma resterà presidente del Sud Africa?
Si. Gli scandali  che hanno circondato la presidenza di Zuma sono una altissima catasta. In molti sxistemi democratici, lo avrebbero già affondato. ma egli ha dedicato molta parte della sua presidenza ad assicurarsi la propria sopravvivenza, sovvertendo le istituzioni statali  e  riempendo le strutture dirigenti dell’African National Congress con  accoliti che dipendono dalla sua protezione. Dunque sopravviverà come presidente, a costo di approfondire le divergenze all’interno dell’ANC e di ridurre le possibilità di vittoria alle elezioni presidenziali del 2019 di uno dei suoi alleati. (William Wallis)

La Corea del Nord sarà in grado di testare con successo un missile a testata nucleare?
No.  Dopo due bombe nucleari e più di 20 test su missili balistici, il paese ha impaurito il resto del mondo. E’ una posizione che  probabilmente piace a Pyongyang. Ma un test di un missile nucleare l’anno prossimo?  Un passo troppo lungo. Supererebbe la linea rossa internazionale . In un momento di crescente volatilità degli US. Pyonyang non sa  fino anche punto potrebbe arrivare la rappresaglia. (Bryan Harris)

La Cina permetterà una svalutazione della sua moneta di più del 10%?
No. Stanno crescendo le pressioni perchè il renminbi si svaluti rispetto al dollaro dopo essere  scivolato di più del 6% durante il 2016. I capitali stanno abbandonando la Cina malgrado gli sforzi di contenimento. Il mercato immobiliare  si sta rapidamente raffreddando e  i tassi di interesse in dollari US potrebbero cominciare a crescere di nuovo.  E tuttavia, l’anno prossimo,  il renminbi non soffrirà una disfatta. Difficilmente si svaluterà,. Nel 2017, tutto in Cina  riguarderà la stabilità in vista del congresso chiave del prossimo novembre- perciò Pechino terrà ferma la sua moneta.  (James Kynge)

 

Il Venezuela fallirà sul suo debito?
No. Il default vedrebbe i creditori impadronirsi dei carichi di petrolio, mettendo fine agli introiti di petroldollari e pertanto al sistema clientelare che compra il sostegno del governo corrotto. La volontà di Caracas di  pagare i suoi debiti non è pertanto in discussione. La recente crescita del prezzo del petrolio significa anche un miglioramento della capacità di pagare. (John Paul Rathbone)

L’attuale tasso di crescita annua UK scenderà sotto l’1% durante il 2017?
No. Naturalmente la crescita rallenterà quando la realtà di un’imminente brexit dura diventerà più chiara. Ma lo slancio porterà avanti l’economia. La media delle previsioni del December Consensus Forecast era dell’1.3%.  Molto vicino all’1.4% della previsione dell’Office for Budget Responsability. Entrambe appaiono ragionevoli come stime centrali. Ma le previsioni variano tra lo 0.6% e il 2.7% . Questo range non è sorprendente: l’incertezza è enorme. (Martin Wolf).

Il tasso dei FED Funds sarà più alto dell’1.5% alla fine del 2017?
No. La risposta dipende dalla possibilità del piano fiscale di Trump di portare la promessa crescita del 3-4%. Ma le misure che accetterà il Congresso in mano repubblicana potranno non bastare a pareggiare i venti contrari come la demografia e la debole produttività. La Federal reserve US provvederà alla crescita del 3 che ha previsto, tenendo il tasso all’1.5% ma non dovrà andare oltre. (Michael MacKenzie)

Il petrolio finirà sopra i $50?
Si. Nel 2016, i livelli record di produzione petrolifera e la resilienza dell’offerta al di fuori del cartello hanno  mantenuto la pressione sui prezzi. UN accordo per la riduzione della produzione tra i grandi produttori ha dato al petrolio una spinta di fine anno. A determinare il livello dei prezzi 2017 saranno i livelli di produzione di shale gas US e se i paesi rimarranno fermi al loro accordo  I dirigenti dell’energia restano risolutamente fermi alla loro opinione che i prezzi sono ancora troppo bassi per permettere l’investimento. Ci si deve attendere che l’industria mantenga la sua forza e che i prezzi crescano. (Anjli Raval)

L’inflazione nell’UE supererà quest’anno l’1,5%?
No. Questa non è una previsione della difficoltà economica dell’eurozona, ma di un altro anno non spettacolare. L’inflazione è aumentata dallo 0.1% di giugno all’ultima stima di novembre dello 0.6%. Manterrà l’aumento poichè le cadute del passato dei prezzi energetici hanno abbassato il calcolo a 12 mesi, ma probabilmente non così tanto da ribaltare il tasso dell’1.5%. La BCE dovrà di nuovo ammettere di non essere riuscita a mantenere l’inflazione sotto ma vicino al 2%. (Chris Giles)

Alla fine del 2017 l’Apple sarà la azienda di maggior valore al mondo?
Si. Per la Apple, l’unica rivale che puo’ costarle il primato è la saudita Aramco. La compagnia petrolifera ha un valore  stimato di più di $2 trilioni; la capitalizzazione di mercato della Apple è poco sopra i 600 miliardi. Molti analisti sono pessimisti sulle prospettive di Apple, ma questo è già stato scontato. Nel 2017 non sono attesi nuovi gadget, ma un taglio delle tasse sulla liquidità rimpatriata potrebbe rinvigorire l’azione. Se Aramco resta fuori da questo trend, Apple dovrebbe rimanere il numero uno. (Tom Braithwaite)

Uber entrerà in borsa?
No. Uber ha più di 10 miliardi di dollari nella sua cassa di guerra. E’ impegnata    a risolvere cause legali,a costruire auto senza autista e a vendere carri merci autonomi. Oh, anche auto volanti. Perchè. allora, Uber dovrebbe preoccuparsi di andare in borsa? E con 2 miliardi di perdite  durante i primi 9 mesi del 2016, il conto economico non è bellino. Il capo Travis Kalanick paragona Uber a uno studente che ha ancora qualche anno prima della promozione. Non si laureerà nel 2017.  (Leslie Hook)

Il ceo della Goldman Sachs Lloyd Blankfein o quello della JPMorgan Chase Jamie Dimon, usciranno di scena nel 2017?
No. Entrambi appaiono sicuri. Entrambi  sono stati curati per un cancro negli ultimi anni e sono tornati al lavoro. E sembra che amino tale lavoro. Sebbene il presidente eletto Trump faccia penzolare l’ipotesi di una nomina politica davanti a Dimon, questo non abbocca. Alla Goldman,  il numero due di Blankfein, Gary Cohen, è stato corteggiato da Trump e ha colto al volo l’occasione. Blankfein, dunque, non andrà da nessuna parte. (Brooke Master)

Nel 2017 Mario Draghi  lascerà la BCE?
Si, se l’insuccesso include l’essere  salvato dai governi, se le perdite imposte ai bond holders dovessero attraversare un bail in o qualche combinazione di bail in e bail out. Molte banche europee sono ancora  sovraccaricate dei crediti cattivi  rimasti dall’ultima crisi e la fiacca economia europea non sta facendo loro alcun favore. Il Monte dei Paschi di Siena, la banca italiana, è stata tutt’altro che messa al sicuro dal salvataggio di Stato del 2016. Altre, in bilico vicino al limite, comprendono il Banco Popular spagnolo, Il Novo Banco portoghese e la banca cooperativa UK.  (Martin Arnald)

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