Un taglio delle stime sugli utili dell’esercizio fiscale 2016, dettagli sulla ristrutturazione e dati di vendite deludenti durante le festività natalizie hanno fatto precipitare Macy’s ieri nel dopo mercato: il titolo dei grandi magazzini americani ha perso quasi il 10% successivamente a una seduta che era finita in rialzo dell’1,73% a 35,84 dollari.
La mecca dei grandi magazzini ha anche annunciato “una serie di azioni volte a snellire i suoi negozi, a intensificare l’efficienza dei costi e a mettere in atto la sua strategia immobiliare”. Quelle azioni includono 6.200 esuberi, la vendita di tre negozi e la chiusura di 68 punti vendita su un totale di 730: 63 spegneranno le luci entro l’inizio della prossima primavera, tre lo hanno già fatto a metà del 2016 e altri due si aggiungeranno entro il giugno 2017; i 68 negozi fanno parte dei 100 la cui chiusura era stata comunicata nell’agosto 2016; la mossa chiama in causa 3.900 dipendenti: “laddove possibile” saranno spostati nei negozi vicini; ad altri verranno offerte delle buonuscite.
Le iniziative di Macy’s dovrebbero risultare in risparmi di circa 550 milioni di dollari a partire dal 2017. Tuttavia, nei conti del quarto trimestre del 2016 si faranno sentire oneri per 250 milioni di dollari o 50 centesimi per azione, cifra che va ad aggiungersi agli oneri per 249 milioni registrati nel secondo trimestre dello scorso anno. Come risultato della chiusura di 63 negozi entro l’inizio del 2017, le vendite nell’anno in corso del gruppo verranno colpite negativamente per circa 575 milioni.