Oggi, 18 ottobre, l’azienda Cementir-Sacci ha abbandonato il tavolo delle trattative nel corso dell’incontro presso Unionindustria. I sindacati delle costruzioni FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, e dei trasporti, Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti come conseguenza hanno subito chiamato tutti i lavoratori alla mobilitaizone.
Il prossimo venerdi tutti i siti produttivi Cementir-Sacci entrano in sciopero e contemporaneamente si effettueranno presidi sotto le sedi delle Regioni interessate e richiesta di un incontro urgente al ministero dello Sviluppo Economico.
Domani mattina in tutti i siti produttivi ci saranno le assemblee per mettere a punto il programma delle mobilitazioni che interesseranno le regioni Abruzzo, Lazio, Marche, Piemonte, Puglia e Toscana.
“Senza l’affidabilità e la credibilità degli interlocutori – hanno dichiarato le segreterie nazionali delle tre sigle sindacali – non è possibile portare avanti il tavolo di confronto, e quindi dichiariamo lo stato di agitazione su tutto il territorio nazionale, bloccando straordinari e flessibilità. Ad oltre un mese dall’annuncio dell’azienda di licenziare 260 lavoratori, abbiamo avuto solo due momenti di confronto con i vertici dell’azienda. Oggi il gruppo di Caltagirone ha superato il segno, chiedendo di affrontare in due momenti diversi la situazione di Cementir Italia e quella di Sacci, acquisita nello scorso luglio per 125 milioni di euro. Una richiesta pretestuosa – continuano i sindacati – dal momento che le due vicende sono solo tecnicamente divise, ma politicamente legate: è impensabile, per esempio, avere due Piani industriali per ognuna delle due aziende. Al Mise, inoltre, chiederemo il coinvolgimento dei Comuni e delle Regioni interessate. Cementir dimostri di avere senso di responsabilità, ritiri i licenziamenti, blocchi le esternalizzazioni, ci presenti un Piano industriale serio e fattibile. Non è possibile – hanno concluso Feneal, Filca, Fillea, Filt, Fit, UilTrasporti – che il quarto polo del cemento italiano non abbia una minima idea delle prospettive economiche, delle strategie da mettere in campo per essere competitivi, e risolva un problema economico mandando a casa 260 persone”.