Dal primo gennaio 2014 a oggi le sanzioni applicate dall’Antitrust sono state pari a 433 milioni di euro, 71 milioni dei quali per la tutela dei consumatori: questo, in sintesi, il risultato dell’attività dell’Autorità illustrato dal presidente, Giovanni Pitruzzella, nella relazione annuale al Parlamento. Tra gennaio 2014 e giugno 2015 le sanzioni erano pari rispettivamente a 266 milioni, di cui 30 milioni per la tutela dei consumatori, con un incremento dunque del 63% e del 137%. Ma al di là dei dati, il presidente Antitrust ha voluto toccare anche i nodi più spinosi che l’Autorità dovrà affrontare nel prossimo futuro: dalla banda larga, dove gli investimenti degli operatori non dovranno fare lievitare le bollette degli utenti, alla sharing economy, dove Pitruzzella si augura una “regolazione leggera” che non uccida i nuovi modelli di business.
Il presidente Antritrust ha affrontato il tema dello sviluppo della banda larga, con la nascita del nuovo operatore di Enel Open Fiber e agli investimenti annunciati da Telecom: “L’Antitrust continuerà a vigilare per assicurare che questo nuovo dinamismo sia basato su una concorrenza che produca innovazione e che nessun attore (neppure quelli nuovi) ricerchino vantaggio sfruttando qualche forma di sussidio incrociato“.
Riguardo la sharing economy, quella su cui si basano Uber e Airbnb, secondo Pitruzzella ”non si possono sottovalutare i nuovi problemi riguardo alla tutela del consumatore e alla tassazione, ma non possono essere risolti estendendo ai nuovi servizi le regole esistenti per quelli tradizionali senza uccidere i nuovi modelli di business“. Piuttosto, ” va pensata una regolazione leggera, in modo da introdurre solamente le regole strettamente necessarie alla tutela dei fondamentali interessi pubblici”. L’Antitrust ha anche garantito di valutare “con il consueto rigore le nuove operazioni di concentrazione che sono state annunciate nel settore dei media”: il riferimento e’ all’operazione ”’Stampubblica”, cioe’ l’aggregazione tra La Stampa e Repubblica.
Per quanto riguarda invece i dati sulle sanzioni, nel corso del 2015 sono state 8 le istruttorie concluse che hanno accertato violazioni del divieto di intese restrittive della concorrenza in occasione di gare pubbliche. E ancora, sono stati chiusi 19 procedimenti per intese, 4 per abuso di posizione dominante, 9 per concentrazioni (in 57 casi, l’Autorità ha deliberato di non avviare il procedimento, avendo ritenuto l’operazione non idonea a determinare la creazione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati interessati). La durata media del procedimento è di un anno e mezzo. Per quanto riguarda la tutela del consumatore, i procedimenti conclusi con l’irrogazione di una sanzione sono stati 129, e 23 quelli chiusi con impegni. I procedimenti per pubblicità ingannevole sono stati 7, tutti chiusi con l’irrogazione di una sanzione.