I sindacati di categoria Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl hanno indetto la manifestazione nazionale ‘Diritto all’educazione – Tutelare e valorizzare le lavoratrici e i lavoratori di asili nido e scuole dell’infanzia’. I lavoratori del settore educativo scenderanno in piazza Montecitorio domani, 20 maggio, “per sottolineare la drammatica situazione in cui versa il settore e per rivendicare il rinnovo del contratto nazionale e lo sblocco della contrattazione integrativa, per riaprire il turn over superando le sacche di precariato, per costruire un sistema educativo integrato da 0 a 6 anni, per dare risorse e aprire nuove strutture dove non sono sufficienti o dove non esistono, per impedire lo smantellamento dei servizi pubblici, per garantire la parità di trattamento a parità di prestazioni.”
I sindacati fanno sapere che si parla di “una carenza di almeno 20mila lavoratori, insieme ad un deficit di nidi pari almeno a 1.700 unità. Sono questi i numeri da colmare per raggiungere il livello previsto dalla (passata) strategia di Lisbona e garantire così il diritto all’asilo a ulteriori 100 mila bambini, nella fascia di età tra 0 e 6 anni, e raggiungere il livello di 33 posti disponibili ogni 100 bambini.”
Inoltre, i sindacati sottolineano che le 3.656 strutture a titolarità pubblica e le 5.214 strutture a titolarità privata “sono sufficienti a coprire un fabbisogno pari appena al 17,9% del totale, corrispondente a 289.851 bambine e bambini”. Il totale, pari a 8.870 strutture, è quindi “ben lontano dal 33% previsto dalla strategia di Lisbona.”
Secondo le stime resterebbero così esclusi dal ‘diritto di asilo’, oltre 900 mila bambini compresi nella fascia tra sei mesi e due anni. Esclusione, osservano i sindacati, dettata da ragioni diverse: da un lato “per scelta delle famiglie ma, per la gran parte, per l’impossibilità di potervi accedere a causa di una scarsa offerta pubblica e un’esosa offerta privata.”