E’ iniziata nell’Aula del Senato la discussione generale sulla Relazione del governo sulla variazione alla Nota di aggiornamento al Def varata per venire incontro alle richieste della commissione europea sulla legge di Stabilità (il rapporto deficit/Pil si attesterà al 2,6% contro il 2,9% con un aggiustamento di circa 4,5 miliardi). Le risoluzioni dei gruppi saranno presentate entro il termine della discussione generale e, secondo quanto riferito dalla relatrice Magda Zanoni (Pd), il voto sulle risoluzioni sarà a maggioranza semplice.
Sono tre le Risoluzioni presentate nell’Aula del Senato alla variazione alla Nota di aggiornamento al Def e sono arrivate dalla maggioranza, dalla Lega e da Sel. Forza Italia ha invece presentato una pregiudiziale nella quale si chiede di non passare a voto sulle risoluzioni presentate. Il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, ha espresso parere favorevole sulla Risoluzione della maggioranza.
Nella Risoluzione si legge che le misure di aggiustamento previste (3,3 miliardi nel 2015 del Fondo per la riduzione della pressione fiscale; l’estensione del meccanismo dell’inversione contabile per l’IVA al settore della grande distribuzione al fine di assicurare un miglioramento dell’indebitamento netto pari a circa 730 milioni di euro nel 2015; la riduzione, nella misura di 500 milioni di euro per il 2015, delle risorse per il cofinanziamento dei fondi strutturali europei esentate dagli obiettivi di spesa delle regioni ai fini del patto di stabilità interno) “saranno oggetto di uno specifico emendamento del Governo da presentare al disegno di legge di stabilità per il 2015”.
Nella Risoluzione si afferma la necessità di “procedere, in linea con quanto richiesto dalle istituzioni europee, ad un miglioramento complessivo del deficit programmato per il 2015 pari a circa 4,5 miliardi rispetto a quello già indicato nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza per il 2014, determinando un livello dell’indebitamento netto nominale pari al 2,6 per cento del PIL e un miglioramento dell’indebitamento netto strutturale di poco superiore a 0,3 punti percentuali di PIL nel 2015”.
“Coerentemente con la suddetta revisione dell’indebitamento netto è necessario rivedere gli obiettivi del saldo di cassa e del debito pubblico indicati nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014, mentre il livello del saldo netto da finanziare programmatico del bilancio dello Stato rideterminato, al netto delle regolazione contabili debitorie e dei rimborsi IVA, in -54 miliardi di euro nel 2015”.

























