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Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

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Home - Camera - Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

28 Ottobre 2014
in Camera

RISOLUZIONI

Giovedì 30 ottobre 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.

La seduta comincia alle 14.45.

7-00439 Tripiedi: Benefici previdenziali a favore dei soggetti impegnati in attività lavorative usuranti.
7-00464 Prataviera: Benefici previdenziali a favore di soggetti impegnati in attività lavorative usuranti.
7-00469 Damiano: Benefici previdenziali a favore di soggetti impegnati in attività lavorative usuranti. 
8-00086). (Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n.

7-00469, rinviata nella seduta del 15 ottobre 2014. 7-00464 e Damiano n. 7-00439, Prataviera n. La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni Tripiedi n.  

Cesare DAMIANO, presidente, fa presente che è stata presentata una nuova proposta di testo unificato delle risoluzioni in titolo.

Antonio BOCCUZZI (PD) illustra la nuova proposta di testo unificato delle risoluzioni in titolo, sottolineando come essa sia espressione di un orientamento condiviso dai presentatori degli atti di indirizzo.

Il sottosegretario Teresa BELLANOVA esprime un parere favorevole sul nuovo testo unificato delle risoluzioni, subordinatamente a una sua riformulazione del suo quarto impegno, nei termini riportati in allegato.

Cesare DAMIANO, presidente, prende atto che i presentatori delle risoluzioni in esame accettano la riformulazione proposta.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva il nuovo testo unificato delle risoluzioni in titolo, come riformulato a seguito dell’espressione del parere del rappresentante del Governo, che assume il numero 8-00086.  

La seduta termina alle 14.50.

SEDE REFERENTE

Giovedì 30 ottobre 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.

La seduta comincia alle 14.50.

Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro. 
C. 2660, approvato dal Senato. 
(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 ottobre 2014.  

Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che, come convenuto nella riunione dell’Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltasi nella giornata del 29 ottobre scorso, oggi si svolgeranno interventi nell’ambito dell’esame preliminare. Avverte che le modalità di prosecuzione della discussione nelle prossime sedute saranno definite sulla base del calendario che verrà stabilito dall’Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, anche in relazione ai tempi che sarà necessario dedicare all’esame in sede consultiva dei disegni di legge di stabilità e di bilancio.

Simone BALDELLI (FI-PdL), intervenendo sui lavori della Commissione, ritiene che, prima di entrare nel merito delle questioni, sia opportuno affrontare una questione pregiudiziale di tipo politico, al fine di chiarire se vi siano reali possibilità di incidere sul testo attraverso puntuali proposte di modifica. Invita quindi il Governo a precisare quali siano i margini per un confronto sul merito delle questioni, tenuto conto che il provvedimento in esame non presenta le caratteristiche della necessità e dell’urgenza e richiede, pertanto, un iter esame meditato ed articolato. A fronte della complessità degli argomenti in discussione, sui quali, peraltro, gli orientamenti dei gruppi appaiono diversificati anche all’interno della stessa maggioranza e dei singoli schieramenti, ricorda che sul presente provvedimento è già stata compiuta una forzatura al Senato, con l’apposizione della questione di fiducia, auspicando che il dibattito alla Camera, al contrario, non venga compresso e si conceda ai gruppi la libertà di manifestare la propria posizione politica.

Davide BARUFFI (PD) ritiene che la questione testé posta dal deputato Baldelli non sia irrilevante, considerato che essa riguarda il ruolo che la Commissione è chiamata a svolgere nel processo di miglioramento del provvedimento in esame. Fatto notare che l’impianto del testo è stato migliorato dal Senato e appare condivisibile, soprattutto laddove introduce norme di sistema in materia di universalizzazione degli interventi di sostegno al reddito, miglioramento delle politiche attive, contrasto alla precarietà e valorizzazione del contratto a tempo indeterminato, ritiene che sia possibile compiere ulteriori passi avanti, perfezionando gli interventi e mettendo anche la Camera nelle condizioni di dare il proprio contributo al conferimento di questa importante delega. Auspica, infine, che l’iter si svolga in tempi certi, ma senza alcuna forzatura procedurale.

Il sottosegretario Teresa BELLANOVA (PD) ritiene che l’iter presso il Senato non abbia registrato alcuna forzatura, essendosi svolto nell’ambito di un confronto ampio e meditato tra i gruppi e il Governo, che ha condotto a un risultato apprezzabile. Ricorda, quindi, che la questione di fiducia è stata posta in quel ramo del Parlamento su un testo risultante, per larga parte, dall’esame degli emendamenti in Commissione, che è stato lungo e complesso e si è svolto nel pieno rispetto del ruolo svolto dai parlamentari e con il pieno coinvolgimento dell’opposizione. Ritenuto che vi siano tutte le condizioni affinché anche presso la Camera l’iter si svolga secondo modalità rispettose del confronto politico, assicura la disponibilità del Governo ad ascoltare con attenzione tutte le proposte di modifica che dovessero emergere dal dibattito, non avendo alcuna preclusione ad una loro accettazione laddove siano mirate ad un miglioramento del testo. Pur facendo notare che non è possibile prevedere con certezza quali saranno i risultati a cui condurrà la dialettica parlamentare, auspica che l’iter di esame si concluda comunque in tempi ragionevoli, considerato che si tratta di realizzare quanto prima un sistema di protezione sociale che fornisca risposte rapide ai tanti soggetti in difficoltà presenti nel mercato del lavoro.

Massimiliano FEDRIGA (LNA), nel ringraziare il Governo per la disponibilità mostrata a confrontarsi con i gruppi sul merito delle proposte, auspica che tale disponibilità si traduca in una reale possibilità per la Camera dei deputati di incidere sul testo e migliorarlo. Segnala, a titolo di esempio, che in materia di ammortizzatori sociali è auspicabile ampliare le coperture previste senza ridurre gli strumenti di sostegno attualmente vigenti. Paventa il rischio che la posizione della fiducia, per l’ennesima volta, impedisca ai deputati non componenti della Commissione di merito di fornire un contributo al miglioramento dei provvedimenti in sede di esame degli emendamenti in Assemblea.

Cesare DAMIANO, presidente, ritenendo che il Governo abbia fornito risposte politiche importanti, si dichiara fiducioso circa la reale possibilità di instaurare una positiva interlocuzione tra i gruppi e il Governo.

Davide TRIPIEDI (M5S), ritenuto che sia illusorio immaginare di creare nuova occupazione attraverso astratte modifiche alla disciplina contrattuale, fa notare che il provvedimento in esame appare gravemente lesivo dei diritti dei lavoratori, non rispondendo, peraltro, alle aspettative delle piccole e medie imprese, che rappresentano il nucleo fondante del tessuto produttivo italiano. Evidenzia, piuttosto, che le norme introdotte dal provvedimento, dal contenuto vago e generico, serviranno alle grandi multinazionali, alle quali si consentirà di licenziare liberamente, secondo una logica di monetizzazione dei diritti dei lavoratori. Ritiene, pertanto, che il provvedimento, non miri alla collaborazione tra datori di lavoro e lavoratori, ma rischi di aumentare la conflittualità sociale e di «militarizzare» le imprese, attraverso misure che ledono la dignità dei lavoratori, come quelle sul demansionamento e sulla sorveglianza a distanza, che, a suo avviso, risultano palesemente incostituzionali. Osserva poi che la parte del provvedimento sugli ammortizzatori sociali appare insufficiente a fronteggiare la grave crisi che affligge il sistema delle imprese, come quelle della sua zona di provenienza, la Brianza, senza affrontare le ragioni strutturali alla base della disoccupazione, che, a suo avviso, sono da riconnettere anche a ragioni tecnologiche. Osserva, quindi, che manca nel testo una visione di sistema sulle politiche attive, che sia fondata sul sistema di alternanza scuola-lavoro, e non vengono in alcun modo considerati interventi sul  reddito di cittadinanza. Fa notare, infine, che, a differenza da quanto affermato dal rappresentante del Governo, l’iter al Senato si è svolto in spregio delle prerogative dei parlamentari, atteso che è stato presentato un maxiemendamento che ha stravolto il testo uscito dalla Commissione. Nel dichiarare la disponibilità del suo gruppo a confrontarsi sul merito delle questioni, si augura che il Governo intenda realmente collaborare con il Parlamento, a differenza di quanto avvenuto in passato, in occasione dell’esame di altri provvedimenti, in cui i testi normativi elaborati dalla Commissione sono stati spesso stravolti dagli interventi di modifica del Governo. A testimonianza del mancato rispetto del Parlamento da parte del Governo cita il caso recente dei lavoratori impiegati in lavoratori usuranti, facendo notare che l’Esecutivo ha proceduto con il disegno di legge di stabilità alla riduzione degli stanziamenti previsti a legislazione vigente proprio mentre nella Commissione lavoro si discutevano tre risoluzioni che chiedevano al Governo un ampliamento delle tutele alla luce del mancato impegno di una quota ragguardevole delle risorse stanziate annualmente.

Titti DI SALVO (Misto-LED) 76 del 2013. Pur con questa consapevolezza, ritiene tuttavia che si debba verificare quali possano essere i contenuti di possibili interventi volti a rendere più efficiente il mercato del lavoro, ferma restando l’esigenza di inquadrare tali interventi in un contesto che preveda anche misure di più ampia portata in grado di promuovere una ripresa degli investimenti e delle attività produttive. A suo avviso, l’esame delle problematiche del mercato del lavoro italiano porta in primo luogo all’attenzione del legislatore il tema della precarietà, che a sua volta comporta l’assenza di reali investimenti sul capitale umano e contribuisce in modo significativo allo scarso grado di produttività che caratterizza il nostro sistema industriale. In secondo luogo, osserva come si riscontri una profonda frammentazione nei diritti riconosciuti ai lavoratori, dal momento che ad una stessa prestazione lavorativa spesso corrispondono non solo retribuzioni diverse, ma anche diritti non coincidenti. Nella stessa ottica, ritiene che si debbano valutare le problematiche concernenti la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. Rileva, inoltre, che sono bene note le difficoltà esistenti nell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, in ragione della scarsa rilevanza dei canali di intermediazione formale e, in particolare, del limitato ruolo dei servizi pubblici per l’impiego. Alla luce di questa diagnosi, ritiene che gli interventi debbano concentrarsi sull’obiettivo di ridurre la precarietà e la frammentazione presenti nel mondo del lavoro promuovendo le politiche attive e l’incontro tra domanda ed offerta, osservando come il provvedimento approvato dal Senato in alcuni casi fornisca soluzioni soddisfacenti, in altri utilizzi formule troppo generiche, che andrebbero meglio precisate, e in altri ancora individui risposte passibili di miglioramento nel corso dell’esame presso la Camera. In primo luogo, sul fronte del contrasto al precaricato, ritiene che nel corso dell’esame presso l’altro ramo del Parlamento si siano fatti importanti passi avanti, suscettibili di ulte rileva preliminarmente come vi sia ormai una sostanziale convergenza nel dibattito, anche tra i componenti della Commissione, che non sono i mutamenti delle regole relative al mercato del lavoro a generare effetti positivi in termini di nuova occupazione, come testimonia anche la recente esperienza degli incentivi previsti dal decreto-legge n.riori miglioramenti nel corso dell’esame alla Camera. Per quanto attiene, poi, alla riduzione della frammentazione, osserva che l’introduzione di un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti si muove senz’altro nella giusta direzione, ma è essenziale specificare in modo più puntuale i contenuti di tale nuovo modello contrattuale, pur nella consapevolezza che una legge delega si limita a fissare principi e criteri direttivi per l’adozione di futuri decreti legislativi. Ritiene, invece, che per quanto attiene alle politiche attive, la delega prevista sia più stringente; osserva, tuttavia, 223 del 1991, che consentono l’assegnazione a mansioni di livello inferiore. Per quanto attiene, poi, alle norme relative alle semplificazioni, invita a verificare con attenzione che attraverso la riduzione di adempimenti e procedure non si determini un indebolimento del quadro regolatorio. Da ultimo, con riferimento al tema delle dimissioni in bianco, ritiene che i criteri di delega contenuti nel testo approvato dal Senato rappresentino un sostanziale passo indietro rispetto al testo approvato in prima lettura dalla Camera nel corso di questa legislatura. Osserva, infatti, che le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 6, lettera che ci si deve necessariamente confrontare con il nodo del reperimento delle risorse per il finanziamento degli ammortizzatori sociali, anche valutando le interazioni esistenti tra l’esame del disegno di legge delega e quello della legge di stabilità. Venendo ad alcuni specifici criteri di delega, segnala l’esigenza di un maggiore approfondimento delle disposizioni relative ai controlli a distanza, mentre, per quanto attiene al demansionamento, reputa necessaria una migliore puntualizzazione dei contenuti della normativa che si intende introdurre, posto che esistono già fattispecie, come quelle contemplate dalla legge n. g), 92 del 2012, rimettendo di fatto ad un decreto legislativo l’adozione di norme che allo stato dovrebbero essere adottate con un decreto ministeriale. A suo avviso, sarebbe invece opportuno approvare celermente una disposizione chiara, che disciplini direttamente la materia riprendendo i contenuti della proposta a suo tempo approvata dalla Camera ed evitando, in questo modo, di conferire una delega al Governo. Preannuncia, pertanto, la presentazione di proprie proposte emendative volte ad affrontare le questioni segnalate. appaiono sostanzialmente confermative della disciplina di cui alla legge n.

Marco MICCOLI (PD) ritiene che l’iter di esame si stia incanalando in un binario di positiva collaborazione istituzionale, nella prospettiva del miglioramento di un provvedimento, che, a suo avviso, va collocato nel quadro più ampio degli interventi che il Governo ha realizzato – ad esempio in materia di contratto a termine e apprendistato – o si accinge a realizzare, ad esempio nell’ambito del disegno di legge di stabilità. Invita, quindi, a non dare una lettura del provvedimento esclusivamente in chiave di politicizzazione del dibattito, ma a concentrarsi sul merito degli interventi contemplati dal testo, che, a suo avviso, nel suo nucleo fondante, appare condivisibile. Osserva, infatti, che non si possono non sostenere interventi che si propongono di universalizzare gli strumenti di sostegno al reddito, attualmente modellati su un sistema produttivo ormai desueto e superato, o di contrastare la precarietà, rendendo più appetibili le fattispecie contrattuali più stabili, come il contratto a tempo indeterminato, quello a tempo determinato o l’apprendistato. Fa poi presente che non si può non concordare con l’intenzione di ridisegnare le politiche attive, rendendole finalmente capaci di far incontrare domanda e offerta di lavoro attraverso un sistema integrato con le politiche passive. Soffermandosi su taluni altri aspetti del testo, che possono chiamare in causa il sistema di tutele del lavoratore, ad esempio in materia di sorveglianza a distanza, di demansionamento o di flessibilità in uscita, ritiene che sia necessario che il Parlamento svolga fino in fondo il suo ruolo indirizzando la delega al Governo con criteri certi ed assicurando che le legittime richieste di cambiamento del sistema di organizzazione del lavoro provenienti dalle imprese si coniughino con le altrettanto importanti esigenze di tutela della dignità dei lavoratori.

Carlo DELL’ARINGA (PD), nell’osservare che nel corso del dibattito sarà possibile entrare nel merito delle diverse questioni di merito, fa presente che nel proprio intervento intende attirare l’attenzione della Commissione sul contesto nel quale, a suo avviso, deve inquadrarsi la discussione del provvedimento. 
In primo luogo, ritiene che si debba sfatare il mito secondo cui con le leggi non si contribuisce a creare posti di lavoro, che si produrrebbero solo con lo sviluppo dell’economia e con nuovi investimenti. Al riguardo, non può, a suo avviso, trascurarsi la circostanza, a tutti nota, che da circa vent’anni il nostro sistema produttivo si caratterizza per un calo di competitività, che senza dubbio è ascrivibile alla mancanza di adeguati investimenti privati e alla scarsa considerazione della spesa per innovazione e ricerca, ma è addebitabile anche a fattori di carattere istituzionale, tra i quali assume un particolare rilievo la regolazione del mercato del lavoro. Osserva, del resto, che i nostri partner continentali, nel momento in cui esprimono giudizi problematici sulla situazione economica del nostro Paese, non fanno riferimento solo alle condizioni della finanza pubblica, ma sottolineano anche la perdita di competitività del nostro sistema economico, che non può fronteggiarsi esclusivamente con interventi volti a sostenere la domanda aggregata. Alla luce di tale considerazione, ritiene pertanto che debba valorizzarsi il ruolo che la riforma oggi in discussione può svolgere nella promozione della competitività e nella creazione di buona occupazione, anche a fronte di possibili sacrifici per alcuni lavoratori, che sarebbero in ogni caso compensati dal complessivo ampliamento delle tutele prefigurato dal provvedimento. Ricorda, in proposito, come i lavoratori della Volkswagen si siano sobbarcati anni addietro sacrifici non indifferenti, ora ricompensati dal successo della casa automobilistica, che consente di erogare bonus per migliaia di euro ai lavoratori, che, in molti casi, non sono neppure gli stessi che sono stati disposti al sacrificio, a testimonianza del valore dei principi di solidarietà intergenerazionale. 
Per quanto attiene alle problematiche del nostro mercato del lavoro, segnala l’esigenza di un intervento tempestivo, pur osservando come nelle analisi che si svolgono non si tengano nella dovuta considerazione i dati riguardanti gli stockdelle diverse categorie contrattuali, che, per quanto attiene ai contratti a tempo determinato, sono sostanzialmente in linea con quelli dei principali Paesi europei, e ci si concentri solo sui flussi, perdendo quindi l’opportunità di una valutazione d’insieme seria ed esaustiva. Osserva come, a fronte dell’attuale condizione del mercato del lavoro, l’intervento abbia messo in campo una serie di misure anche di carattere finanziario, come quella riguardante l’abbassamento del costo del lavoro a tempo indeterminato contenuta nel disegno di legge di stabilità, destinate ad entrare in vigore il 1o gennaio 2015. Ritiene, pertanto, che nell’esame del disegno di legge oggi in discussione non si possa non considerare la necessità di consentire alle disposizioni contenute nella legge di stabilità 2015 di dispiegare appieno i propri effetti, pur salvaguardando l’esigenza di garantire che la discussione avvenga in tempi adeguati. 
Da ultimo, richiama l’attenzione sulla circostanza che il testo all’esame della Commissione è stato approvato dal Senato dopo una lunga discussione, alla quale tutte le forze che compongono la maggioranza hanno dato un proprio contributo. Alla luce di questa circostanza, ritiene che non si possa prefigurare l’individuazione alla Camera di soluzioni radicalmente diverse da quelle maturate presso l’altro ramo del Parlamento con riferimento ai punti qualificanti della riforma, sui quali si è raggiunta, non senza difficoltà, una sintesi politica. A suo avviso, pertanto, la sintesi raggiunta nel corso dell’esame presso il Senato costituisce un vincolo che va rispettato nei suoi punti nodali, anche in considerazione dell’esigenza di pervenire ad una celere conclusione dell’esame del provvedimento, che pure potrà giovarsi della possibilità di un maggiore approfondimento dell’esame dei suoi contenuti.  

Antonio PLACIDO (SEL) paventa il rischio che la discussione alla Camera si svolga entro limiti ristretti di contenuto imposti dal Governo, senza che la Commissione abbia alcuna reale capacità di modificare il provvedimento. Ritiene, pertanto, che non sia esagerato parlare di forzatura procedurale ai danni del Parlamento, laddove si seguono modalità di esame che comprimono in modo eccessivo i margini del confronto politico. Fa notare che le misure recate dal provvedimento in materia di demansionamento, di sorveglianza a distanza, di flessibilità in uscita non recano alcun segno riformatore, ponendosi in antitesi agli stessi indirizzi europei. Giudica poi grave la mancata previsione di un reddito minimo garantito, nonché l’assenza di una reale universalizzazione degli ammortizzatori sociali, soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale. Sottolinea, del resto, come la vera politicizzazione delle questioni oggetto del provvedimento per finalità estranee al miglioramento del mercato del lavoro non sia imputabile tanto ai gruppi politici, quanto piuttosto ad una precisa volontà del Presidente del Consiglio. Preannunciando la presentazione da parte del suo gruppo di emendamenti tesi al miglioramento del provvedimento, si augura, in conclusione, che i suoi timori circa gli atteggiamenti dell’Esecutivo siano smentiti dai fatti e che sia possibile avviare una proficua collaborazione tra Governo e Parlamento sulle delicate tematiche affrontate dal provvedimento.

Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame del provvedimento ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 30 ottobre 2014.

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.05 alle 16.15.  

AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 29 ottobre 2014
Audizione di rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome nell’ambito dell’attività istruttoria connessa all’esame, in sede referente, del disegno di legge C. 2660, recante deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.

L’audizione informale è stata svolta dalle 9.10 alle 10.10.  
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 29 ottobre 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 13.50
DL 132/14: Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile.
 
C. 2681 Governo, approvato dal Senato. 

(Parere alla II Commissione). 
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 28 ottobre 2014.  

Cesare DAMIANO, presidente, avverte che il relatore Baruffi ha predisposto una proposta di parere (vedi allegato 1) e che è stata presentata una proposta alternativa di parere a prima firma della deputata Bechis (vedi allegato 2).

Davide BARUFFI (PD), relatore2660, illustra il contenuto della propria proposta di parere, soffermandosi sull’osservazione da essa recata, che recepisce anche spunti emersi in occasione della recente audizione informale di rappresentanti dell’associazione degli Avvocati giuslavoristi italiani nell’ambito dell’esame del disegno di legge n.

Eleonora BECHIS (M5S) illustra la proposta alternativa di parere, di cui è prima firmataria.

Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere formulata dal relatore, avvertendo che, in caso di sua approvazione, s’intenderà preclusa la proposta alternativa di parere presentata dai deputati Bechis ed altri.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore, risultando conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere dei deputati Bechis ed altri.  

La seduta termina alle 14.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 29 ottobre 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Massimo Cassano.
La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che, ai sensi dell’articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute dedicate allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso l’impianto audiovisivo a circuito chiuso. 
Ne dispone, pertanto, l’attivazione.  

92 del 2012. 5-03847 Baruffi e altri: Andamento dei licenziamenti individuali dopo l’entrata in vigore della legge n.
Davide BARUFFI (PD) illustra l’atto di sindacato ispettivo di cui è primo firmatario, sottolineando come i dati relativi all’andamento dei licenziamenti individuali dopo l’entrata in vigore della «riforma Fornero» possano fornire importanti elementi di valutazione ai fini del dibattito in corso sulla revisione della normativa in materia di licenziamenti individuali.

Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.

Marialuisa GNECCHI (PD), intervenendo in sede di replica in qualità di cofirmataria dell’interrogazione, si riserva di valutare i dati forniti dal rappresentante del Governo, che forniscono elementi di conoscenza utili ai fini dell’esame del disegno di legge delega in materia di lavoro, attualmente all’esame della Commissione. Fa notare, tuttavia, che sarebbe opportuno che il Governo disaggregasse in termini più dettagliati i dati tra le diverse fattispecie di licenziamento, considerato che, anche sulla base di quanto emerso in sede di audizioni informali sul disegno di legge delega, attualmente all’esame della Commissione, sussisterebbe una difficoltà ad acquisire statistiche certe in materia, a causa della mancanza di una precisa codifica delle diverse tipologie di controversie. Svolgendo talune considerazioni di merito sul tema dei licenziamenti individuali, manifesta l’esigenza di mantenere un adeguato impianto normativo di tutele, garantendo il reintegro del lavoratore per tutte le fattispecie previste, laddove sussista una manifesta infondatezza del motivo del licenziamento.

5-03848 Tripiedi e altri: Sospensione dal servizio di due dipendenti della Trotta Bus Service.

Davide TRIPIEDI (M5S) illustra la propria interrogazione, rilevando che i dipendenti della Trotta Bus Service indicati nell’interrogazione sono stati sospesi dal lavoro semplicemente per aver espresso la loro opinione sul servizio di trasporto pubblico locale a Roma. Chiede, in particolare, se il Ministro intenda assumere iniziative per prevenire e contrastare le discriminazioni nei confronti dei lavoratori e per tutelare il diritto di opinione anche sul posto di lavoro, così come sancito dall’articolo 21 della Costituzione.

Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.

Davide TRIPIEDI (M5S) fa notare che il rappresentante del Governo, nella sua risposta, ha fatto riferimento a strumenti di tutela del lavoratore, che, tuttavia, non sono pienamente efficaci poiché i due lavoratori di cui tratta l’atto di sindacato ispettivo sono stati sospesi dal servizio solo per aver denunciato le difficili condizioni del trasporto pubblico a Roma. Osserva, inoltre, che le tutele previste a legislazione vigente rischiano di essere messe in discussione da talune disposizioni del disegno di legge delega in materia di lavoro, ora all’esame della Commissione. Paventa, dunque, il pericolo che la riforma elaborata dal Governo porti avanti un progetto di demolizione del sistema dei diritti dei lavoratori, sulla base di una logica sbagliata che giunge addirittura a monetizzare la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, determinando uno svilimento della dignità dei lavoratori.

5-03849 Di Salvo e altri: Risorse destinate al Fondo per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro.

Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) illustra il contenuto dell’interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.

Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) replicando, fa notare che, con successivi provvedimenti, la dotazione del Fondo per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro è stata ridotta, nel corso degli anni, auspicando che essa possa essere reintegrata al fine di garantire il giusto sostegno a soggetti che si trovano in gravi difficoltà.

5-03850 Prataviera e Molteni: Riconoscimento della Cassa integrazione guadagni straordinaria per i lavoratori delle Maglierie Manufat di Inverigo.

Nicola MOLTENI (LNA) illustra l’interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, sottolineando la particolare delicatezza della vicenda oggetto dell’atto di sindacato ispettivo.

Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato, Nicola MOLTENI (LNA), pur apprezzando la disponibilità manifestata dal Governo a proseguire l’attività istruttoria per l’erogazione della CIGS, si dichiara complessivamente insoddisfatto della risposta fornita, poiché, allo stato, non è stata prospettata alcuna soluzione per il superamento delle difficoltà che impediscono l’erogazione dei trattamenti. Chiede, quindi, all’Esecutivo il massimo sforzo per accelerare i tempi per l’adozione del provvedimento di autorizzazione della cassa integrazione guadagni straordinaria, tenuto conto del fatto che i lavoratori non ricevono da mesi il proprio stipendio e che molti di loro, in attesa del decreto di approvazione, hanno richiesto anticipi agli istituti di credito, che a breve dovranno essere restituiti . Fa notare, inoltre, che tale intervento di sostegno al reddito favorirebbe la conclusione positiva di eventuali trattative per il rilevamento dell’impresa in oggetto da parte di possibili acquirenti.

Cesare DAMIANO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all’ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 14.55.  

AUDIZIONI INFORMALI
Martedì 28 ottobre 2014.
Audizioni nell’ambito dell’attività istruttoria connessa all’esame, in sede referente, del disegno di legge C. 2660, recante deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro. 

Audizione della Consigliera nazionale di parità.

L’audizione informale è stata svolta dalle 10.40 alle 11.15.  

Audizione di esperti della materia (Tito Boeri, Carmen La Macchia).

L’audizione informale è stata svolta dalle 11.15 alle 12.10.  

Audizione di rappresentanti dell’ACTA e Alta Partecipazione.

L’audizione informale è stata svolta dalle 12.10 alle 12.45.  

Audizione di rappresentanti di R.ETE. Imprese Italia.

L’audizione informale è stata svolta dalle 12.45 alle 13.20.  

SEDE CONSULTIVA
Martedì 28 ottobre 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

La seduta comincia alle 13.30.

DL 132/14: Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile. 

C. 2681 Governo, approvato dal Senato. 

(Parere alla II Commissione). 

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame del provvedimento.  

Davide BARUFFI (PD), relatore132 del 2014, recante misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile. Fa notare che il provvedimento reca interventi volti a decongestionare la macchina giudiziaria nel settore civile, attraverso misure deflative che intendono limitare il ricorso al giudice ai soli casi effettivamente necessari. Evidenzia che, come rilevato nella relazione di accompagnamento al provvedimento, il testo mira a introdurre nell’ordinamento disposizioni idonee a consentire, da un lato, la riduzione del contenzioso civile, attraverso la possibilità del trasferimento in sede arbitrale di procedimenti pendenti dinanzi all’autorità giudiziaria, e, dall’altro, la promozione, in sede stragiudiziale, di procedure alternative all’ordinaria risoluzione delle controversie nel processo. In particolare, la risoluzione dei conflitti e delle controversie in via stragiudiziale viene favorita dall’introduzione della negoziazione assistita da un avvocato, un nuovo istituto che si aggiunge a quelli già esistenti nell’ordinamento con finalità analoghe. Inoltre, osserva che il provvedimento si propone di intervenire sui tempi del processo garantendone una migliore funzionalità, attraverso misure di contrazione dei tempi del processo civile – come la limitazione delle ipotesi in cui il giudice può compensare le spese del processo e la previsione di uno speciale tasso moratorio a carico del debitore, per il periodo successivo alla proposizione della domanda giudiziale – nonché attraverso misure per la semplificazione e l’accelerazione del processo di esecuzione forzata e delle procedure concorsuali. In particolare, ricorda che il Capo I del provvedimento disciplina il trasferimento in sede arbitrale dei procedimenti civili pendenti, il Capo II introduce una procedura di negoziazione assistita da un , osserva preliminarmente che la Commissione è chiamata a esprimere un parere alla II Commissione sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n.o o più avvocati, mentre il Capo III prevede ulteriori disposizioni per la semplificazione dei procedimenti di separazione personale e di divorzio. Fa presente, poi, che il Capo IV del decreto è dedicato alle disposizioni volte a garantire la funzionalità del processo civile di cognizione, mentre il Capo V reca disposizioni volte alla tutela dei crediti e all’accelerazione e semplificazione del procedimento di esecuzione forzata e delle procedure concorsuali. Segnala, infine, che il Capo VI è dedicato all’organizzazione giudiziaria, mentre il Capo VII reca le disposizioni finali e la copertura finanziaria del decreto-legge. 

Per quanto attiene ai profili di competenza della Commissione, osserva, in primo luogo, che l’articolo 1, relativo all’eventuale trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti dinanzi all’autorità giudiziaria, esclude dal proprio ambito di applicazione le cause civili che vertono in materia di lavoro, previdenza ed assistenza sociale. Fa presente che l’articolo 1, comma 1, è stato tuttavia modificato nel corso dell’esame presso l’altro ramo del Parlamento, al fine di consentire il ricorso alla sede arbitrale nelle cause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusiva, quando il contratto stesso abbia previsto e disciplinato la soluzione arbitrale.  
Osserva, inoltre, che il successivo Capo II del decreto in esame introduce una procedura di negoziazione assistita da avvocati, che si fonda, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, su un accordo mediante il quale le parti convengono di cooperare in buona fede e con lealtà per risolvere in via amichevole la controversia tramite l’assistenza di avvocati. Fa notare che la procedura di negoziazione assistita, che è rimessa alla libera iniziativa delle parti, è tuttavia resa obbligatoria per le controversie in materia di risarcimento del danno da circolazione di veicoli e per quelle in cui una parte vanti una pretesa, a qualsiasi titolo, al pagamento di somme non eccedenti cinquantamila euro, con esclusione delle controversie concernenti obbligazioni contrattuali derivanti da contratti conclusi tra professionisti e consumatori. Segnala che, a seguito di una modifica apportata dall’altro ramo del Parlamento, l’articolo 2, comma 2, lettera   b)2660. Ricorda, infatti, che tali soggetti hanno evidenziato in quell’occasione che l’introduzione della norma volta a escludere le cause di lavoro dalla procedura di negoziazione assistita andrebbe nel senso contrario alla logica di deflazione che caratterizza l’impianto del provvedimento in esame e non troverebbe una sua giustificazione nella paventata esigenza di salvaguardare i diritti indisponibili, poiché tale procedura, a loro avviso, si limiterebbe ad ampliare le sedi protette, già consentite dalla legge, nell’ambito delle quali le parti possono legittimamente raggiungere un’intesa avente ad oggetto esclusivamente i diritti disponibili. , esclude dall’ambito di applicazione della nuova procedura le controversie in materia di lavoro, originariamente escluse solo con riferimento a quelle aventi ad oggetto diritti indisponibili. In conseguenza di tale modifica, evidenzia che al Senato è stato poi soppresso il successivo articolo 7, in base al quale le norme sull’invalidità delle rinunzie e delle transazioni su diritti derivanti da disposizioni inderogabili di legge o di contratti collettivi non si sarebbero applicate alle negoziazioni assistite. Fa presente che tale norma, dunque, sembrava prefigurare una nozione di diritti indisponibili diversa e più ristretta rispetto a quella – costituita da diritti derivanti da disposizioni inderogabili di legge o di contratti collettivi – per la quale si intendeva ammettere il ricorso alla negoziazione. Segnala che sulle modifiche apportate al testo originario dall’altro ramo del Parlamento, sul presupposto dell’asserita indisponibilità delle situazioni giuridiche coinvolte nelle cause di lavoro, sono state espresse talune riserve da parte delle categorie interessate, in particolare dai rappresentanti degli Avvocati Giuslavoristi Italiani, che la Commissione XI ha avuto modo di audire informalmente nell’ambito dell’esame del disegno di legge n. 

Osserva che la novella di cui al successivo articolo 19, comma 1, lettera   d), disciplina la possibilità che l’ufficiale giudiziario acceda, mediante collegamento telematico diretto, agli elementi contenuti in alcune banche dati, tra cui quelle degli enti previdenziali, per l’acquisizione di tutte le informazioni rilevanti ai fini dell’individuazione di cose e crediti da sottoporre ad esecuzione, comprese quelle relative ai rapporti intrattenuti dal debitore con istituti di credito e datori di lavoro o committenti. 

Segnala, quindi, che l’articolo 21-bis156, che ha disposto la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, prevedendo, al comma 5, che con decreto del Ministro della giustizia siano determinate le piante organiche del personale amministrativo degli uffici del giudice di pace di Ostia e di Barra e sono altresì apportate le necessarie variazioni alle piante organiche degli altri uffici del giudice di pace. Ai sensi del successivo comma 6, alla copertura dell’organico del personale amministrativo degli uffici del giudice di pace di Ostia e di Barra si provvede mediante le ordinarie procedure di trasferimento. A coloro i quali, alla data di acquisto di efficacia delle disposizioni di cui all’articolo , introdotto nel corso dell’esame al Senato, relativo all’istituzione dell’ufficio del giudice di pace di Ostia e al ripristino dell’ufficio del giudice di pace di Barra, modifica il decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 156, prestavano servizio presso gli uffici del giudice di pace di Ostia e di Barra, è attribuita preferenza assoluta ai fini del trasferimento. 1 del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 
Si riserva di presentare entro la seduta di domani una proposta di parere sul provvedimento e di valutare l’opportunità di recepire in quella sede eventuali osservazioni che dovessero emergere dal dibattito.  

Gessica ROSTELLATO (M5S) ritiene opportuno svolgere un adeguato approfondimento sul provvedimento, alla luce della presenza nel testo di talune incongruenze, sulle quali auspica che il relatore possa avviare una seria riflessione. Chiede, quindi, se vi siano margini per l’elaborazione di un parere stringente, attraverso la formulazione di specifiche condizioni che possano incidere sul testo.

Davide BARUFFI (PD) ribadisce la propria disponibilità ad un confronto sul merito delle questioni, dichiarandosi aperto a recepire eventuali spunti che dovessero emergere dal dibattito, nell’ottica di promuovere un effettivo miglioramento del testo del provvedimento.

Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame del provvedimento ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.40.


AUDIZIONI INFORMALI
Lunedì 27 ottobre 2014.

Audizioni nell’ambito dell’attività istruttoria connessa all’esame, in sede referente, del disegno di legge C. 2660, recante deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro. 
Audizione di rappresentanti dell’Unione delle province d’Italia (UPI).

L’audizione informale è stata svolta dalle 14.10 alle 14.40.  
Audizione di esperti della materia (Alleva, Andreoni, Fava, Gottardi, Mariucci).

L’audizione informale è stata svolta dalle 14.40 alle 16.35.  
Audizione di rappresentanti dell’ANIV – Associazione professionale funzionari ispettivi pubblici.

L’audizione informale è stata svolta dalle 16.35 alle 17.05.  
Audizione di rappresentanti di Coldiretti.

L’audizione informale è stata svolta dalle 17.05 alle 17.20.  
Audizione di rappresentanti di Agrinsieme.

L’audizione informale è stata svolta dalle 17.20 alle 17.35.  
Audizione di rappresentanti dell’ANCE.

L’audizione informale è stata svolta dalle 17.35 alle 18.  
Audizione di rappresentanti di Confprofessioni.

L’audizione informale è stata svolta dalle 18 alle 18.25.  
Audizione di rappresentanti di Alleanza delle cooperative italiane.

L’audizione informale è stata svolta dalle 18.25 alle 18.45.  
Audizione di rappresentanti di Confindustria.

L’audizione informale è stata svolta dalle 18.45 alle 19.30.  

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