Il consorzio internazionale che sta sviluppando il grande giacimento di gas azero di Shah Deniz, nel mar Caspio, ha firmato oggi l’accordo per l’investimento finale.
Si tratta di un passo necessario per l’avvio delle forniture all’Europa lungo il cosiddetto Corridoio sud, che arriverà fino in Italia dopo la costruzione del Gasdotto Trans-Adriatico (Tap).
Shah Deniz II, questo il nome del consorzio, ha adottato la decisione finale d’investimento per circa 20 miliardi di euro. Da questa decisione dipendeva un pezzo della strategia energetica dell’Europa, che punta all’abbassamento della dipendenza dalla Russia per quanto riguarda il gas, e italiana.
“L’accordo di oggi cambierà la mappa energetica dell’Europa”, ha affermato il presidente azero Ilham Aliev in occasione della cerimonia di firma a Baku.
A giugno Shah Deniz II, – di cui fanno parte la britannica Bp, l’azera Socar, la norvegese Statoil e la francese Total, ha scelto come tracciato per la fornitura del gas il Tap, che arriverà in Puglia.
“Shah Deniz II e il Corridoio meridionale non solo cambieranno la mappa energetica, ma daranno ai clienti in Europa un accesso diretto al gas dell’Azerbaigian per la prima volta”, ha spiegato il numero uno di Bp Bob Dudley.
Il consorzio intende estrarre ogni anno 16 miliardi di metri cubi di gas per il Corridoio meridionale. Sei miliardi di metri cubi andranno a Turchia e Georgia dal 2018, il resto raggiungerà l’Europa nel 2019. A settembre il consorzio ha firmato accordi di fornitura con nove compagnie in Europa.
Attualmente i paesi europei importano il 60 per cento del loro gas. Un quarto di questo viene dalla Russia. Per alcuni paesi, soprattutto dell’Est europeo, Mosca è il fornitore pressoché unico.