L’inizio dell’anno si apre con una forte richiesta di ore di cassa integrazione, quasi 89 milioni, che consentono di tutelare 523mila posti di lavoro, con un aumento del 2,7% rispetto al mese di dicembre 2012. “Un numero di richieste molto alto – spiega Guglielmo Loy, segretario confederale Uil, commentando il Rapporto Uil 2013 sulla cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali – e in controtendenza rispetto allo stesso mese dei precedenti 4 anni di crisi, in cui le ore diminuivano rispetto al mese di dicembre. Infatti, l’aumento sullo stesso mese – gennaio 2012 – è stato del 38,3% (54 milioni del gennaio 2012 contro 88,6 milioni del gennaio 2013)”.
Aumentano, rispetto al precedente mese, le ore richieste di cassa integrazione ordinaria (+18,5%) e straordinaria (+25,5%), mentre diminuiscono le richieste di deroga (-41,1%).
Nel mese di gennaio, l’aumento della cassa integrazione ha investito il Nord (+4,5%) con oltre 51 milioni di ore e il Mezzogiorno (+4,1%) con 21 milioni di ore, mentre nel Centro, pur con oltre 15 milioni di ore si è registrata una diminuzione del 4,5%.
La declinazione territoriale di questi dati è molto utile per comprendere, sottolinea Guglielmo Loy, come la crisi colpisce: in 9 regioni e nella Provincia Autonoma di Trento si è registrato un aumento delle ore richieste dalle aziende rispetto all’ultimo mese del 2012. L’aumento più alto in Liguria (+256%), Abruzzo (+45%) e Lombardia (+34%), mentre in Valle d’Aosta la flessione maggiore (-84,7%). In valori assoluti, la Regione con il più alto numero di ore autorizzate nel mese di gennaio è stata la Lombardia (21,2 milioni).
Dall’analisi condotta per settore produttivo, a gennaio l’industria ha assorbito il maggior numero di richieste (67,3 milioni di ore), seguita dal commercio (9,4 milioni di ore), dall’edilizia (7,6 milioni di ore) e dall’artigianato (4,5 milioni di ore). (FRN)