Fai-Cisl, Flai-Uila, Uila-Uil apprezzano “a scelta unanime della Commissione Attività Produttive che ha formulato il parere contrario agli emendamenti che il governo ha presentato al Decreto Legge per promuovere lo sviluppo del Paese che prevede l’incremento obbligatorio del 67% della quantità di succo di frutta nelle bevande, così come viene posto il problema è di difficile applicazione nelle tecniche produttive e di difficile utilizzazione per le produzioni italiane”.
“In questo contesto – dicono – si rischia di mettere in discussione il sistema industriale del sistema di trasformazione del settore, che evidentemente può portare fuori mercato alcuni brand con le loro quantità organolettiche, indebolendo il sistema industriale italiano sul mercato europeo e mondiale”. “Il processo di riorganizzazione produttiva – dicono – che ne deriverebbe in un contesto di crisi e di forte riduzione dei consumi come quello che sta attraversando il nostro Paese potrebbe produrre alcune decine di migliaia di disoccupati”. “Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil ritengono necessario – concludono – che si attivi un tavolo di confronto presso i Ministeri competenti con la presenza di tutte le rappresentanze dei soggetti interessati per trovare le soluzioni atte a salvaguardare il patrimonio industriale del nostro Paese, valorizzando il prodotto italiano, a beneficio di tutta filiera del settore”. (LF)



























