“La variazione del bilancio di previsione Inps, che comporta un disavanzo di circa 10 miliardi di parte patrimoniale, era un risultato facilmente prevedibile come effetto dell’incorporazione dell’Inpdap e dell’Enpals nell’Inps”. Lo dichiara il segretario confederale dell’Ugl, Nazzareno Mollicone, aggiungendo che “ciò dipende principalmente dal fatto che il datore di lavoro Stato, nelle sue articolazioni centrali e locali, non paga la quota parte di contributi a suo carico, a differenza di quanto fanno i datori di lavoro privati i quali, se evadono o ritardano il versamento, sono colpiti da pesanti sanzioni”.
“Abbiamo sempre manifestato la nostra contrarietà alla creazione del ‘SuperInps’ – aggiunge il sindacalista – e questa situazione, che il governo ha celato al momento dell’incorporazione, potrà essere sanata solo con la copertura integrale del debito previdenziale”.
“Ciò è indispensabile anche per evitare che, con il pretesto del deficit ora emerso, si possa intervenire ulteriormente con tagli alle pensioni oppure con la riduzione delle risorse destinate alla cassa integrazione ed alla disoccupazione, di cui invece – conclude Mollicone – in questo momento vi è grande necessità, visto l’incessante aumento della disoccupazione”. (LF)
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