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Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

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Home - Camera - Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

24 Novembre 2010
in Camera

SEDE CONSULTIVA
Giovedì 25 novembre 2010. – Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA.
La seduta comincia alle 13.40.
DL 187/2010: Misure urgenti in materia di sicurezza.
C. 3857 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e II).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 23 novembre 2010.
Massimiliano FEDRIGA (LNP), relatore, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1), che illustra brevemente.
Elisabetta RAMPI (PD), pur apprezzando talune modifiche apportate al testo nel corso dell’esame in sede referente, fa presente che il giudizio del suo gruppo sul provvedimento in esame non può che essere negativo, dal momento che permangono irrisolte questioni essenziali concernenti la tutela della sicurezza dei cittadini.
Si riferisce, in particolare, alle disposizioni contenute all’articolo 2, riferite alle nuove mansioni da affidare agli steward, osservando che non appare condivisibile rinviarne l’individuazione ad un decreto ministeriale, atteso che si tratterebbe di conferire una sostanziale «delega in bianco» al Governo su tematiche di rilevante interesse per i cittadini, in ordine alle quali il Parlamento avrebbe il pieno diritto di intervenire con una disposizione di legge.
Nell’auspicare, dunque, che il testo in questione possa essere modificato nel corso dell’esame in Assemblea, preannuncia il voto contrario del suo gruppo alla proposta di parere favorevole del relatore.
Giuliano CAZZOLA, presidente, alla luce dei rilievi testé svolti e ricordato che nella precedente seduta anche il deputato Paladini aveva espresso talune perplessità sul testo, in particolare riferendosi all’articolo 9, si domanda se il relatore non intenda valutare l’opportunità di tenere in considerazione – quanto meno in ordine a questo articolo – tali valutazioni nell’ambito della propria proposta di parere, nella prospettiva di un miglioramento complessivo del provvedimento.
Gaetano PORCINO (IdV) dichiara che il suo gruppo si astiene per il momento da qualsiasi valutazione sul testo in esame, ritenendo necessari ulteriori approfondimenti di merito che consentano di superare talune evidenti criticità ancora presenti nel provvedimento. Fa presente, peraltro, che la stessa questione relativa all’articolo 9, richiamata dalla presidenza, potrà anche essere affrontata nel corso dell’esame in Assemblea, auspicando in quella sede un sostanziale miglioramento del testo.
Massimiliano FEDRIGA (LNP), relatore, alla luce del dibattito svolto, presenta una nuova versione della sua proposta di parere (vedi allegato 2), nella quale ha inteso inserire un’osservazione tesa a recepire le osservazioni svolte dai deputati intervenuti in relazione all’articolo 9.
La Commissione approva, quindi, la nuova versione della proposta di parere del relatore.
Disciplina dell’attività professionale di costruttore edile e delle attività professionali di completamento e finitura in edilizia.
Ulteriore nuovo testo unificato C. 60 Realacci e abb.
(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in titolo.
Gabriella GIAMMANCO (PdL), relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza alla VIII Commissione su una nuova versione del testo unificato delle proposte di legge in titolo, come risultante dagli ulteriori emendamenti approvati, recante la disciplina dell’attività professionale di costruttore edile e delle attività professionali di completamento e finitura edilizia. Ricorda che sulla precedente versione di tale testo si è già espressa, con un parere favorevole con osservazioni, la XI Commissione, alla quale è stato ora richiesto un nuovo parere, nella prospettiva di poter trasferire il provvedimento alla sede legislativa.
Per tale ragione – nel ricordare che l’obiettivo principale dell’intervento normativo proposto è quello di contribuire, anche attraverso l’introduzione di un’adeguata preparazione professionale degli operatori, a rendere il mercato dell’attività edilizia più trasparente e in grado di garantire la sicurezza di tutti coloro che lavorano nel settore – avverte che la sua relazione si concentrerà sulle modifiche introdotte dalla VIII Commissione alle parti di più immediata competenza del testo, al fine di verificare come siano state recepite le osservazioni inserite nel parere precedentemente reso dalla XI Commissione.
In particolare, fa notare che il nuovo testo ha accolto la prima delle osservazioni del precedente parere della XI Commissione, sopprimendo il comma 3 dell’articolo 1, che nel parere medesimo era giudicato superfluo e «suscettibile di generare dubbi sull’effettivo significato da attribuire alla disposizione stessa in relazione ai lavoratori stranieri presenti sul territorio nazionale, che devono ovviamente considerarsi soggetti alla legislazione vigente nell’ordinamento italiano». Inoltre, è stata recepita anche l’osservazione relativa all’articolo 8, comma 3, in quanto è stata integrata la lettera c), nel senso di prevedere che i corsi di apprendimento riguardino non soltanto la normativa contrattuale di settore per i lavoratori, ma anche la legislazione previdenziale e assistenziale.
Osserva, poi, che all’articolo 11, la Commissione di merito ha giudicato opportuno – secondo quanto richiesto nel precedente parere della XI Commissione – precisare che la rappresentatività sindacale operi a livello nazionale; al contempo, all’articolo 13, comma 1, è stato chiarito – per una ragione di equità tra categorie di lavoratori e professionisti tra loro similari – che la deroga ai requisiti di idoneità professionale previsti dall’articolo 7 possa operare per un periodo transitorio e, dunque, circoscritto a soli dodici mesi.
Rileva, peraltro, che lo stesso articolo 7 è stato opportunamente integrato in modo da meglio definire i requisiti di idoneità professionale, ivi inclusi la frequenza dei corsi di formazione e i periodi di esperienza lavorativa in affiancamento al responsabile tecnico.
Fa notare, pertanto, che l’unica osservazione che la Commissione di merito ha ritenuto di non accogliere è quella relativa all’articolo 15, in cui si invitava a valutare il riferimento alla «buona fede», considerato che esso potrebbe configurare un alleggerimento delle responsabilità del direttore dei lavori, del committente e dell’appaltatore anche nei confronti dei lavoratori e dei professionisti che svolgono i relativi lavori.
In conclusione, tenuto conto che l’ulteriore nuovo testo unificato ha recepito quasi tutte le indicazioni contenute nel precedente parere della XI Commissione, propone di esprimere parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 3), al fine di segnalare una correzione di natura formale all’articolo 9 e di tornare a rappresentare alla Commissione di merito il rilievo relativo all’articolo 15.
Ivano MIGLIOLI (PD) fa notare che il provvedimento in esame, che ha seguito un lungo e complesso iter parlamentare, si propone di salvaguardare gli interessi di un settore particolarmente esposto a fenomeni distorsivi del mercato del lavoro e in forte crisi, come testimoniano i più recenti dati sull’occupazione e sul ricorso alla cassa integrazione guadagni. Nel sottolineare la totale assenza di serie politiche governative sulla materia, confermata dal clima di tensione sociale registratosi negli ultimi tempi, giudica condivisibile l’intervento proposto, dal momento che esso mira a dare un sostegno ad una parte importante del settore produttivo italiano – composta per lo più da piccole e medie imprese – nell’ambito della quale si registra un alto tasso di infortuni sul lavoro. Espresso un giudizio positivo sulla parte del provvedimento volta a prevedere un’adeguata preparazione professionale degli operatori del settore, proprio in vista di una maggiore salvaguardia antinfortunistica, ritiene in ogni caso opportuno integrare la proposta di parere del relatore, nel senso di rafforzarne gli aspetti riferiti alla tutela della sicurezza sul lavoro e di ribadire con maggior forza la necessità di riprendere in considerazione l’unica osservazione – resa dalla XI Commissione nel corso del precedente esame in sede consultiva – non recepita dalla Commissione di merito. Qualora vi fosse un disponibilità in tal senso da parte del relatore, fa presente che il voto del suo gruppo sulla proposta di parere non potrà che essere favorevole.
Gabriella GIAMMANCO (PdL), relatore, chiede di comprendere se la richiesta dei rappresentanti del gruppo del Partito Democratico sia quella di inserire una nuova osservazione nella proposta di parere ovvero di rafforzare il contenuto della seconda osservazione in essa inserita.
Giuliano CAZZOLA, presidente, alla luce dei rilievi testé svolti, ritiene che il relatore possa valutare l’opportunità di inserire nelle premesse della propria proposta di parere elementi che rafforzino gli aspetti connessi alla sicurezza sui luoghi di lavoro, essendo questo un obiettivo prioritario legato ad una maggiore qualificazione del settore delle costruzioni.
Ivano MIGLIOLI (PD) ritiene che – ferma restando la opportuna sottolineatura dell’osservazione riferita all’articolo 15 – l’introduzione nelle premesse di un principio in materia di sicurezza sul lavoro possa essere utile a favorire la condivisione della proposta di parere da parte del suo gruppo.
Gabriella GIAMMANCO (PdL), relatore, alla luce del dibattito svolto, presenta una nuova versione della sua proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 4), che contiene una specifica integrazione delle premesse.
La Commissione approva, quindi, la nuova versione della proposta di parere favorevole con osservazioni del relatore.
La seduta termina alle 14.05.
SEDE REFERENTE
Giovedì 25 novembre 2010. – Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA.
La seduta comincia alle 14.05.
Disposizioni in materia di cumulo tra le prestazioni erogate dall’INAIL e dall’INPS.
C. 758 Bellanova.

(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in titolo.
Nedo Lorenzo POLI (UdC), relatore, osserva che la proposta di legge n. 758, composta di un unico articolo, è volta ad intervenire sulla disciplina relativa al parziale divieto di cumulo tra pensione di inabilità o assegno ordinario di invalidità erogati dall’INPS e rendita vitalizia erogata dall’INAIL, in modo da consentire di cumulare tali provvidenze tramite criteri più favorevoli per i percettori: l’intenzione dei presentatori del provvedimento, secondo quanto riportato nella relazione di accompagnamento, è infatti quella di superare alcune gravi contraddizioni nella normativa in materia, che si sostanzierebbero in un trattamento discriminatorio a carico dei lavoratori. In particolare, rileva che – ad avviso degli stessi presentatori del progetto di legge – l’articolo 73 della legge n. 388 del 2000 (legge finanziaria 2001) avrebbe solo in parte sanato le problematiche esistenti, escludendo, dal 1o luglio 2001, il trattamento pensionistico di reversibilità a carico dell’assicurazione generale obbligatoria (nonché quelli erogati dalle forme sostitutive, esclusive ed esonerative) dal divieto di cumulo con la rendita ai superstiti erogata dall’INAIL, mentre i restanti divieti di cumulo sarebbero rimasti illegittimamente in vigore.
In proposito, prima di passare all’analisi del testo, osserva preliminarmente che – anche sulla base degli elementi forniti dalla documentazione prodotta dagli uffici – risulta che la Corte costituzionale si sia pronunciata sull’argomento con l’ordinanza n. 227 del 2002, dichiarando la manifesta infondatezza della questione e richiamando precedenti pronunce della stessa Corte, la quale più volte ha ritenuto (in particolare, con la sentenza n. 218 del 1995) «che il legislatore, nel porre la disciplina di tutela in favore del lavoratore che versi in una situazione di bisogno, può tener conto del fatto che l’ordinamento contempli già un altro intervento di tutela», ed ha affermato in particolare che «rientra nella discrezionalità del legislatore, nel prevedere un regime di incompatibilità o divieto di cumulo, catalogare le plurime prestazioni che in tale regime ricadono». In sostanza, fa notare che la Corte costituzionale rimette al legislatore la scelta circa l’eventuale imposizione o rimozione del divieto di cumulo: pertanto, la proposta di legge in esame opta per l’abolizione di tale divieto, in base alla considerazione che il regime di cumulabilità delle prestazioni sia più rispondente ai principi costituzionali.
Entrando più nel dettaglio del contenuto del provvedimento in esame, fa presente anzitutto che il comma 1 dell’articolo 1, con riferimento alla pensione di inabilità, ne prevede la cumulabilità con la rendita vitalizia liquidata dall’INAIL, nella misura corrispondente all’importo calcolato in base all’anzianità contributiva effettivamente posseduta, eventualmente maggiorata dell’integrazione al minimo (se liquidata con il sistema retributivo), o nella misura corrispondente all’importo riferito al montante contributivo individuale (se liquidata con il sistema contributivo); in questo secondo caso, si applica il più favorevole coefficiente di trasformazione relativo all’età di 62 anni nel caso l’età dell’assicurato sia inferiore.
Segnala poi che il comma 2, con riguardo all’assegno ordinario di invalidità, prevede che esso sia cumulabile con la rendita vitalizia erogata dall’INAIL, nella misura corrispondente all’importo calcolato in base all’anzianità contributiva effettivamente posseduta con esclusione dell’integrazione al minimo (se liquidato con il sistema retributivo e misto), o nella misura corrispondente all’importo riferito al montante contributivo individuale, secondo la disciplina di cui al comma 14 dell’articolo 1 della legge n. 335 del 1995, cioè applicando il coefficiente di trasformazione relativo all’effettiva età dell’assicurato o a 57 anni se inferiore (se liquidato con il sistema contributivo). Inoltre, fa notare che il comma 3 fa salvi i trattamenti previdenziali più favorevoli con riassorbimento sui futuri miglioramenti, mentre il comma 4 dispone l’abrogazione dell’articolo 1, comma 43, della legge n. 335 del 1995, che attualmente disciplina il cumulo tra pensione o assegno di invalidità e rendita INPS.
Auspica, in conclusione, un ampio e approfondito dibattito sul contenuto della presente proposta normativa, anche considerando che – per un verso – essa, pur introducendo disposizioni che inevitabilmente produrranno nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, non reca alcuna clausola di copertura finanziaria e che – per altro verso – essa mira comunque a raggiungere obiettivi decisamente condivisibili, ampliando le tutele assicurative e assistenziali in favore dei lavoratori.
Giuliano CAZZOLA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
Sull’ordine dei lavori.
Cesare DAMIANO (PD) intende stigmatizzare la scelta del presidente della Commissione di convocare la seduta odierna al termine delle votazioni antimeridiane dell’Assemblea, sebbene nel corso della riunione dell’Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, svolta nella giornata di ieri, si fosse concordato di prevederla prima dell’inizio dei lavori dell’Assemblea, in modo da consentire al gruppo del Partito Democratico di poter partecipare ai previsti impegni di natura politica fissati per il pomeriggio di oggi. Nell’osservare che non si tratta dell’unica volta in cui le indicazioni dei gruppi di minoranza vengono disattese dalla presidenza in modo così palese, auspica che in futuro l’organizzazione dei lavori possa essere ispirata a criteri più consoni ad un sano confronto parlamentare, soprattutto laddove si sia in presenza di intese già raggiunte, sia pure in una sede informale.
Fa notare, da ultimo, che le modalità con cui si sono svolti i lavori parlamentari nella giornata odierna non hanno fatto che confermare quanto sarebbe stato opportuno adottare la scelta – inizialmente concordata – di convocare la Commissione nella prima mattinata, dal momento che vi sarebbe stato tutto il tempo per completare i punti previsti all’ordine del giorno della seduta odierna, prima dell’effettivo inizio delle votazioni in Assemblea.
Massimiliano FEDRIGA (LNP) ritiene doveroso precisare che – a seguito di quanto concordato, anche con la partecipazione del suo gruppo, nell’ambito della riunione di ieri dell’Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi – era chiaramente emersa, da parte dei gruppi di maggioranza, l’intenzione di non ostacolare un’anticipazione dell’orario di convocazione della Commissione, dal momento che era stato ipotizzato di prevederne l’inizio attorno alle ore 9,15, presupponendosi un avvio delle votazioni in Assemblea intorno alle ore 10; fa notare, tuttavia, che la presidenza della Commissione – una volta appreso, nella serata di ieri, che l’orario di inizio dei lavori in Assemblea per oggi sarebbe stato fissato alle ore 9 – è stata indotta, anche a seguito di una consultazione informale dei rappresentanti di gruppo, a confermare la convocazione della Commissione, originariamente fissata al termine delle votazioni della seduta antimeridiana dell’Assemblea, atteso che non vi erano più i margini temporali per assicurare che tutti i componenti della Commissione fossero in grado di rispettare un nuovo orario di convocazione così anticipato. Ritiene, pertanto, che alla base della decisione della presidenza non vi sia stata alcuna volontà di recare un danno ai gruppi di opposizione, ma solo la presa d’atto dell’impossibilità di procedere secondo quanto era stato concordato in sede informale nella giornata di ieri.
Nedo Lorenzo POLI (UdC), a conferma di quanto appena rappresentato dal deputato Fedriga, fa presente di aver espresso informalmente, nella serata di ieri, la propria difficoltà a partecipare ad una eventuale seduta della Commissione che fosse convocata prima dell’inizio dei lavori in Assemblea, in ragione della necessità di prendere parte ad un altro impegno di natura politica.
Antonino FOTI (PdL) fa presente che, nonostante la maggioranza si fosse resa disponibile ad anticipare la seduta alla prima mattinata di oggi – essendosi, peraltro, egli stesso attivato in prima persona al fine di comunicare agli altri componenti del proprio gruppo un possibile mutamento di orario – la decisione tardiva di anticipare l’inizio della odierna seduta dell’Assemblea ha reso impossibile procedere secondo le linee concordate nell’ambito dell’Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Giuliano CAZZOLA, presidente, precisa che la decisione della presidenza di confermare la convocazione della Commissione al termine delle votazioni della seduta antimeridiana dell’Assemblea è stata sostanzialmente obbligata, atteso che solo nella tarda serata di ieri si è appreso che gli odierni lavori d’Aula sarebbero iniziati alle ore 9: il presidente della Commissione, a quel punto, ha infatti giudicato più funzionale per l’organizzazione dei lavori tenere ferma la convocazione della seduta stessa. Quanto alle considerazioni svolte dal deputato Damiano in ordine all’esigenza di salvaguardare la normale dialettica tra i gruppi, nel segno di un maggiore rispetto e confronto reciproco, fa notare che il lavoro della Commissione sino ad oggi, a suo avviso, si è svolto nel senso indicato, come dimostrano la disponibilità costantemente manifestata nei confronti di richieste di natura procedurale e organizzativa, nonché i numerosi provvedimenti esaminati nel corso di questa legislatura, sui quali si sono registrati importanti punti di apertura, anche sotto il profilo del metodo.
Si augura, pertanto, che quanto oggi rilevato dal rappresentante del gruppo del Partito Democratico non metta in discussione il clima di confronto serio e costruttivo che ha sinora caratterizzato il lavoro della XI Commissione.
La seduta termina alle 14.20.

 

Mercoledì 24 novembre 2010

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 24 novembre 2010.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.30 alle 14.45.
INTERROGAZIONI
Mercoledì 24 novembre 2010. – Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA indi del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Laura Ravetto.
La seduta comincia alle 14.45.
5-03248 Bobba: Vicende occupazionali relative ad una cooperativa nel comune di Arborio.
Il sottosegretario Laura RAVETTO risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
LUIGI BOBBA (PD), replicando, giudica «pilatesca» la risposta del rappresentante del Governo, dal momento che essa ha eluso completamente il merito dei quesiti posti nel suo atto di sindacato ispettivo. Ritiene paradossale che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali non si schieri con convinzione a difesa dei diritti dei lavoratori, laddove essi vengano lesi da comportamenti che si pongono oltre i limiti della legalità e che risultano ormai sempre più diffusi nell’ambito del mercato del lavoro, ben al di là del singolo caso concreto. Fa notare che il Ministero, invece di rinviare la soluzione della questione all’esito di procedure amministrative o giudiziarie, avrebbe potuto pronunciarsi con chiarezza sin d’ora, sulla base della legislazione vigente e della prevalente giurisprudenza esistente in materia, per le quali nessun lavoratore potrebbe essere obbligato a divenire socio di una cooperativa ai fini di un’assunzione. Auspica, pertanto, che l’Esecutivo possa quanto prima prendere contezza di un fenomeno vasto, che riguarda ormai numerosi lavoratori, per i quali richiede l’adozione urgente di iniziative tese a salvaguardarne gli interessi.
5-03551 Peluffo: Trattamento di cassa integrazione per i lavoratori della Novaceta SpA.
Il sottosegretario Laura RAVETTO risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, prendendo atto con favore della concessione della CIGS all’azienda richiamata nell’interrogazione e della disponibilità del Ministero a seguire con attenzione la vicenda.
5-03637 Bertolini: Attività ispettiva in relazione a fenomeni di lavoro nero nella provincia di Modena.
Il sottosegretario Laura RAVETTO risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Giuliano CAZZOLA, cofirmatario dell’interrogazione in titolo, replicando, prende atto della risposta del rappresentante del Governo e dello svolgimento di una specifica attività di vigilanza nell’ambito del distretto tessile di Carpi. Dichiara che continuerà a monitorare – insieme agli altri firmatari dell’interrogazione – la situazione in oggetto, al fine di verificare l’esistenza di un costante ed efficace sistema di controlli nel richiamato contesto produttivo, riservandosi di presentare ulteriori atti di sindacato ispettivo in materia.
Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.
RISOLUZIONI
Mercoledì 24 novembre 2010. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Laura Ravetto.
La seduta comincia alle 15.
7-00418 Moffa: Liberalizzazione del lavoro subordinato per i cittadini romeni.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00097).
La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 18 novembre 2010.
Silvano MOFFA, presidente, avverte di avere predisposto, in esito agli elementi forniti dal Governo nella precedente seduta, una nuova versione della risoluzione in titolo (vedi allegato 4).
Il sottosegretario Laura RAVETTO fa presente di avere chiarito nella precedente seduta che, sotto il profilo tecnico, la scelta in ordine alla questione oggetto dell’atto di indirizzo in discussione è già stata assunta dal Tavolo che comprende tutte le amministrazioni competenti: pertanto, non risultano esistere particolari margini di manovra per modificare questa scelta. Rileva, peraltro, che la nuova versione della risoluzione, appena presentata, pone un impegno a riportare al predetto Tavolo tecnico la richiesta di una nuova valutazione della decisione, che in questi termini – sotto il profilo strettamente politico – non può incontrare un orientamento contrario da parte del Governo.
Massimiliano FEDRIGA (LNP), nel fare presente che a partire dal 2012 la liberalizzazione del mercato del lavoro sarà generalizzata per i lavoratori romeni, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla nuova versione della risoluzione in discussione, in coerenza con la posizione di estrema cautela che ha sempre caratterizzato la propria azione politica su tali tematiche, a fronte dei forti rischi che potrebbero derivare da una liberalizzazione del mercato del lavoro realizzata senza la previsione di specifiche forme di tutela a favore dei lavoratori italiani.
Luigi BOBBA (PD), nell’esprimere una valutazione positiva sulla nuova versione della risoluzione in titolo, volta a prospettare una soluzione ragionevole ad un problema reale e di grande attualità, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo, auspicando che il Governo possa affrontare la questione in termini più complessivi, anche in armonia con gli indirizzi comunitari in materia.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la nuova versione della risoluzione in titolo, che assume il numero 8-00097.
7-00425 Mattesini: Tutela dei lavoratori sottoposti a trattamento di dialisi.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00098).
La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 16 novembre 2010.
Silvano MOFFA, presidente, avverte preliminarmente che, dopo l’avvio della discussione nella scorsa settimana, la risoluzione in titolo è stata sottoscritta anche dai deputati Antonino Foti, Pelino, Cazzola e Vincenzo Antonio Fontana; comunica, quindi, che i presentatori della risoluzione stessa ne hanno predisposto una nuova versione (vedi allegato 5), che intende anche risolvere talune questioni nel frattempo emerse, in via informale, in ordine alle modalità di attuazione dei relativi impegni.
Il sottosegretario Laura RAVETTO, soffermandosi sull’impegno richiesto con la nuova versione della risoluzione in titolo, nel manifestare, per quanto concerne in particolare il problema legato agli adempimenti a carico del lavoratore dializzato, la disponibilità del Governo ad un accoglimento degli indirizzi come riformulati, fa comunque presente che gli stessi sono, al momento, oggetto di analisi e approfondimento, presso il Tavolo tecnico del Ministero della salute, allo scopo di individuare una modalità che permetta di semplificare al massimo gli oneri a carico del lavoratore con riferimento alla certificazione medica da produrre. Informa peraltro che, allo stato, è possibile farsi rilasciare dal medico curante un’unica certificazione attestante la necessità di trattamenti ricorrenti, da presentare prima dell’inizio della terapia, alla quale dovranno seguire periodiche dichiarazioni della struttura sanitaria con il calendario delle cure eseguite (come indicato nella circolare INPS n. 136 del 2003).
Per quanto concerne l’ulteriore impegno richiesto al Governo, nell’esprimere un avviso favorevole al suo accoglimento, fa notare che sarà, in ogni caso, necessario effettuare una preventiva valutazione tecnica in ordine ad eventuali altre patologie assimilabili a quella in esame, nonché per l’impatto finanziario che eventuali modifiche potranno produrre, tenuto conto, infine, della necessità di definire modalità omogenee per il settore pubblico e privato.
Alla luce di tali considerazioni, ritiene di poter esprimere un orientamento complessivamente favorevole rispetto alla nuova versione della risoluzione in discussione.
Donella MATTESINI (PD), nel prendere atto con favore dell’orientamento positivo del rappresentante del Governo, fa notare che la nuova versione della risoluzione in discussione mira proprio a risolvere talune questioni nel frattempo emerse e appena evidenziate. Ritiene che l’approvazione di tale atto d’indirizzo costituisca un primo passo nella direzione della salvaguardia dei diritti dei lavoratori sottoposti a dialisi, auspicando che si possa in futuro giungere ad una soluzione definitiva sia per quanto riguarda l’utilizzo del certificato cumulativo sia per quanto riguarda l’estensione del periodo massimo di malattia indennizzabile.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la nuova versione della risoluzione in titolo, che assume il numero 8-00098.
7-00403 Antonino Foti: Modalità di esercizio del diritto al pensionamento.
7-00428 Damiano: Modalità di esercizio del diritto al pensionamento.
7-00441 Fedriga: Modalità di esercizio del diritto al pensionamento.
7-00442 Poli: Modalità di esercizio del diritto al pensionamento.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).
La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata nella seduta del 18 novembre 2010.
Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nelle precedenti sedute si è svolta la discussione congiunta delle risoluzioni n. 7-00403, a prima firma del deputato Antonino Foti, e n. 7-00428, a prima firma del deputato Damiano, e che si è, da ultimo, convenuto di rinviare ad altra seduta il seguito della discussione. Comunica quindi, che – facendo seguito a quanto già preannunciato – sono state nel frattempo presentate anche le risoluzioni n. 7-00441, a prima firma del deputato Fedriga, e n. 7-00442, a prima firma del deputato Poli, vertenti sull’identico argomento; per tale ragione, avverte che la Commissione discuterà congiuntamente anche le citate risoluzioni.
Massimiliano FEDRIGA (LNP) rinuncia ad illustrare la propria risoluzione, riservandosi di intervenire nel seguito della discussione, anche alla luce delle valutazioni che vorrà fornire, nelle prossime sedute, il rappresentante del Governo.
Silvano MOFFA, presidente, preso atto che il presentatore della risoluzione n. 7-00442 non intende illustrarne il contenuto, ritiene opportuno che il seguito della discussione congiunta si svolga successivamente alla definitiva approvazione del disegno di legge di stabilità, affinché, anche alla luce delle disposizioni che saranno introdotte in materia, i gruppi abbiano la possibilità di entrare con maggiore consapevolezza nel merito delle diverse questioni poste dagli atti di indirizzo in discussione.
Rinvia, quindi, il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.15.

SEDE CONSULTIVA
Martedì 23 novembre 2010. – Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA.
La seduta comincia alle 14.15.
Variazione nella composizione della Commissione.
Giuliano CAZZOLA, presidente, comunica che il deputato Lo Presti ha cessato di far parte della Commissione in sostituzione del deputato Buonfiglio, il quale – a seguito delle dimissioni dal precedente incarico di Governo – resta a far parte della Commissione stessa.
Nel ringraziare il deputato Lo Presti per il contributo fornito alla Commissione, rivolge, quindi, un augurio di buon lavoro al deputato Buonfiglio.
DL 187/2010 Misure urgenti in materia di sicurezza.
C. 3857 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e II).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in titolo.
Massimiliano FEDRIGA (LNP), relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza alle Commissioni riunite I e II sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 12 novembre 2010, n. 187, recante misure urgenti in materia di sicurezza. Si tratta – a suo giudizio – di un intervento di straordinaria importanza al fine di assicurare ai cittadini sempre più elevati livelli di sicurezza, anche a garanzia della legalità e del libero esercizio delle attività economiche e imprenditoriali: infatti, si apprestano, con il presente decreto-legge, specifiche misure per garantire la sicurezza degli impianti sportivi e di quanti li frequentano, ivi inclusi gli incaricati del controllo negli stadi (gli steward), per potenziare l’azione di contrasto della criminalità organizzata e la cooperazione internazionale di polizia, per rafforzare l’attività dei sindaci in materia di sicurezza urbana e per la funzionalità del Ministero dell’interno, unitamente a mirati interventi sulla tracciabilità dei flussi finanziari negli appalti pubblici.
Per quanto concerne i profili di più diretto interesse della XI Commissione, segnala che l’articolo 2, comma 1, amplia i compiti previsti per gli steward impiegati in occasione di manifestazioni sportive, al fine di migliorare l’efficacia dei controlli in occasione delle manifestazioni sportive, consentendo di impiegare gli steward stessi in servizi ausiliari dell’attività di polizia relativi ai controlli nell’ambito dell’impianto sportivo per il cui espletamento non è richiesto l’esercizio di pubbliche potestà o l’impiego operativo di appartenenti alle Forze di polizia. Fa poi presente che il comma 2 dell’articolo 2 rimette ad un decreto del Ministro dell’interno la determinazione delle condizioni e delle modalità per l’affidamento delle mansioni in questione, mentre il comma 4 del medesimo articolo 2 detta norma importanti in materia di lesioni personali gravi o gravissime nei confronti degli addetti ai controlli dei luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive. Mette, quindi, in evidenza l’articolo 3, comma 3, che potenzia l’attività istituzionale e rafforza lo sviluppo organizzativo dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, attraverso la stipula di contratti di lavoro a tempo determinato – in deroga a quanto previsto in materia di limiti della dotazione organica dal decreto-legge 4 febbraio 2010, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2010, n. 50 – per una durata non superiore al 31 dicembre 2012. Fa presente che, per fronteggiare tali esigenze, sono assegnati all’Agenzia nazionale 2 milioni di euro per l’anno 2011 e 4 milioni di euro per l’anno 2012. Evidenzia che, per la copertura di tale onere, il comma 4 di tale articolo 3 prevede la corrispondente riduzione delle risorse del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
Segnala poi l’articolo 9, che integra l’articolo 20 della legge 24 novembre 1981, n. 689, recante «Modifiche al sistema penale», prevedendo, in presenza di violazioni gravi o reiterate in materia di tutela del lavoro, di igiene sui luoghi di lavoro e di prevenzione degli infortuni sul lavoro, la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere la violazione e delle cose che ne sono il prodotto, anche se non venga emessa l’ordinanza-ingiunzione di pagamento (qualora sia stato effettuato il pagamento della sanzione pecuniaria in misura ridotta). Infine, ricorda che l’articolo 10 introduce, per viceprefetti e viceprefetti aggiunti, disposizioni in tema di collocamento in posizione di disponibilità.
In conclusione – preso atto del contenuto del provvedimento in esame, anche per quanto concerne le norme di diretto interesse della Commissione, che sono tese ad una valorizzazione del personale a cui è demandato lo svolgimento di importanti compiti di sicurezza – ritiene che vi siano le condizioni per l’espressione di un parere favorevole della Commissione, valutando la possibilità di formulare un unico suggerimento, che potrebbe essere riferito alle mansioni degli steward di cui all’articolo 2, comma 1, in modo da raccordarne il contenuto con il decreto del Ministro dell’interno, previsto al comma 2 del medesimo articolo 2: in particolare, prospetta l’ipotesi di prevedere che il citato decreto individui i servizi, ausiliari dell’attività di polizia, affidati agli steward e stabilisca le condizioni e le modalità per l’affidamento di tali servizi. In questo senso, propone di attendere l’esame degli emendamenti presso le Commissioni di merito, in modo da verificare se saranno apportate modifiche al testo e, in particolare, se si deciderà di affrontare la questione testé segnalata, riservandosi di inserire un’eventuale osservazione in materia nella propria proposta di parere, in mancanza di interventi che si muovano nella direzione indicata.
Elisabetta RAMPI (PD) esprime forti perplessità sulle misure adottate dal Governo in materia di sicurezza, sia per quanto riguarda il provvedimento in esame sia per quanto riguarda il disegno di legge ordinario, approvato sul medesimo argomento dall’Esecutivo, nel quale sono confluite ulteriori disposizioni, che giudica confusionarie, eterogenee e potenzialmente dannose.
Entrando nello specifico del provvedimento in esame, manifesta preoccupazione per talune parti del testo, laddove, ad esempio, si fa riferimento alle competenze in materia di sicurezza urbana dei sindaci e di ruolo dei prefetti, dal momento che, a suo avviso, intaccandosi le attribuzioni delle autorità normalmente deputate al mantenimento dell’ordine pubblico, si mettono a rischio delicati equilibri che regolano attualmente i rapporti tra gli organi istituzionali. Pertanto, pur convenendo sulle nobili finalità del provvedimento, ritiene opportuno svolgere una seria riflessione su taluni punti controversi, riservandosi di intervenire più diffusamente nel prosieguo del dibattito, anche alla luce delle modifiche che le Commissioni riunite riterranno di apportare al testo in esame.
Giovanni PALADINI (IdV) esprime un giudizio negativo sulla politica complessiva perseguita dal Governo in materia di ordine pubblico, atteso che l’azione dell’Esecutivo in materia appare demagogica, confusa e priva di effetti concreti. Ritiene che tale valutazione sia confermata in pieno dal provvedimento in esame, con il quale il Governo, invece di preoccuparsi di rafforzare le risorse a disposizione delle forze dell’ordine, mettendole in condizione di operare efficacemente – ad esempio attraverso modifiche normative in materia di perquisizione personale o attraverso una implementazione degli organici – sembra orientato ad attribuire competenze di pubblica sicurezza a soggetti, quali i sindaci e gli steward, che appaiono inadeguati, per dotazione organica e naturali attitudini, a svolgere tali importanti mansioni. Ritiene che l’Esecutivo non possa delegare a soggetti estranei – in taluni casi provenienti dalla società civile, come nel caso delle cosiddette «ronde», organismi spontanei per la cui costituzione sono state stanziate inutilmente ingenti risorse – l’esercizio di fondamentali funzioni pubbliche, sottraendo stanziamenti necessari al potenziamento delle autorità istituzionalmente deputate al mantenimento dell’ordine pubblico.
Giudica, poi, necessario precisare il contenuto dell’articolo 9, meglio definendo la fattispecie di reato che viene individuata e le circostanze che porterebbero all’applicazione della sanzione della confisca, ritenendo troppo generico ricollegarla alla presenza di violazioni gravi o reiterate in materia di tutela del lavoro, di igiene sui luoghi di lavoro e di prevenzione degli infortuni sul lavoro.
In conclusione, ritiene che il Governo, in materia di pubblica sicurezza, sia gravemente inadempiente, dal momento che appare concentrato esclusivamente su obiettivi secondari, che possono anche fare presa sull’elettorato, ma che si rivelano totalmente inefficaci e improduttivi sul piano pratico.
Giuliano CAZZOLA, presidente, nel far notare che l’intervento appena svolto è parso, in larga parte, centrato su profili non propriamente rientranti in quelli di diretta competenza della Commissione, avverte che – secondo quanto prospettato dal relatore – la deliberazione della Commissione stessa sul provvedimento in titolo avrà luogo nella giornata di giovedì 25 novembre, anche in attesa di conoscere le modifiche che saranno apportate dalle Commissioni di merito.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.35.
SEDE REFERENTE
Martedì 23 novembre 2010. – Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA indi del presidente Silvano MOFFA.
La seduta comincia alle 14.35.
Interpretazione autentica del comma 2 dell’articolo 1 della legge 23 novembre 1998, n. 407, in materia di applicazione delle disposizioni concernenti le assunzioni obbligatorie e le quote di riserva in favore dei disabili.
C. 3720 Schirru.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in titolo.
Paola PELINO (PdL), relatore, osserva che la Commissione è oggi chiamata ad avviare l’esame di un provvedimento di grande rilevanza sociale, che intende assicurare il rispetto dei diritti di tutti quei soggetti disabili che – a seguito di un intervento normativo del luglio di quest’anno – si trovano ad incontrare oggettive difficoltà nell’applicazione della normativa in tema di avviamento al lavoro. Fa notare, infatti, che la proposta di legge n. 3720 è volta a fornire un’interpretazione autentica del quarto periodo del comma 2 dell’articolo 1 della legge 23 novembre 1998, n. 407, introdotto dall’articolo 5, comma 7, del decreto-legge 6 luglio 2010, n. 102 (convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2010, n. 126), al fine di stabilire che resta comunque ferma l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 3 della legge 12 marzo 1999, n. 68, in materia di assunzioni obbligatorie e quote di riserva ad esclusivo beneficio dei lavoratori disabili.
In proposito, ricorda che – per effetto del citato articolo 5, comma 7, del decreto-legge n. 102 – è venuta a crearsi una situazione penalizzante per tali soggetti disabili, poiché la predetta norma ha previsto la non applicabilità della quota di riserva per gli avviamenti al lavoro di orfani e vedove di vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, e di soggetti ad essi equiparati, con ciò determinando, di fatto, la precedenza di queste categorie nel collocamento obbligatorio rispetto ad ogni altra categoria: con questa disposizione, infatti, si rischia che i familiari delle vittime – non essendo entro la quota di legge dell’1 per cento – possano andare ad occupare i posti riservati ai disabili. In tal senso, rileva che il diritto al collocamento obbligatorio delle vittime del terrorismo e del dovere, nonché dei familiari superstiti, pur motivato dal rispettabile intento di tutelare persone fortemente colpite da eventi drammatici, non può fondarsi sulla negazione del diritto, altrettanto legittimo, dei disabili, per i quali le possibilità di lavoro sono limitate, di fatto, al solo collocamento obbligatorio.
Al riguardo, peraltro, segnala che la situazione venutasi a determinare a seguito dell’entrata in vigore di detta disposizione ha già generato un forte disorientamento nei servizi per l’impiego, molti dei quali hanno avanzato richieste di chiarimento al Ministero del lavoro e delle politiche sociali; sul tema, inoltre, è stato recentemente chiarito alla XI Commissione – in risposta ad una interrogazione del deputato Schirru – che è stato costituito un apposito tavolo tecnico, che dovrebbe dirimere le questioni problematiche sul tappeto. Osserva, dunque, che la proposta di legge in esame intende cercare di accelerare la soluzione dei problemi emersi, dettando un’interpretazione autentica in grado di chiarire inequivocabilmente l’esclusivo diritto dei lavoratori disabili ad accedere alle quote ad essi riservate dall’articolo 3 della legge n. 68 del 1999.
Per tali ragioni, auspica un sollecito esame del testo da parte della Commissione, al fine di dare una risposta concreta anche ai familiari dei disabili, le cui associazioni si sono dichiarate fortemente preoccupate per la situazione determinatasi a seguito dell’entrata in vigore delle disposizioni in precedenza richiamate.
Massimiliano FEDRIGA (LNP) preannuncia la presentazione dal parte del suo gruppo di una analoga proposta di legge, volta a realizzare le medesime finalità del provvedimento in esame.
Amalia SCHIRRU (PD), nel ringraziare il relatore per il suo esauriente intervento introduttivo, sottolinea l’importanza di un provvedimento rivolto a tutelare il diritto al collocamento obbligatorio dei soggetti disabili, la cui quota di riserva è stata di recente messa in discussione da una disposizione adottata in favore delle vittime del terrorismo e del dovere e dei loro familiari superstiti. Giudica necessario concludere in tempi brevi l’esame della presente proposta normativa, a fronte del fondato rischio per i soggetti disabili di vedere esauriti i posti disponibili, in virtù di procedure di avviamento al lavoro di orfani e vedove di vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, che sembrerebbero contemplare la chiamata diretta.
Nel fare presente che sul testo in esame si registra un ampio e trasversale consenso, dichiara che il suo gruppo avrebbe dato la propria disponibilità a concluderne sin dalla seduta odierna l’esame preliminare; in ogni caso, auspica che il gruppo della Lega Nord Padania possa presentare quanto prima la proposta di legge preannunciata, affinché si possa speditamente procedere lungo il percorso di approvazione di un provvedimento che dia una risposta concreta ai familiari dei soggetti disabili.
Paola PELINO (PdL), relatore, nel prendere atto delle osservazioni svolte dai deputati intervenuti, ritiene opportuno concedere ai gruppi un sufficiente margine temporale al fine di consentire di svolgere gli approfondimenti necessari, anche in attesa di conoscere il contenuto dell’ulteriore proposta normativa preannunciata dal gruppo della Lega Nord Padania. Auspica, tuttavia, una rapida conclusione dell’esame del provvedimento, al fine di rispondere con urgenza alle legittime richieste dei soggetti disabili.
Silvano MOFFA, presidente, alla luce del dibattito svolto, ritiene utile attendere la presentazione dell’ulteriore proposta di legge preannunciata, formulando l’auspicio che essa possa avvenire quanto prima, al fine di accelerare l’iter del provvedimento; in tal senso, avverte che proporrà all’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, di concludere entro la prossima settimana l’esame preliminare.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.50.

 

 

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