Governo e parti sociali hanno bisogno di più tempo per arrivare a un'intesa sui temi dello sviluppo ed equità, che da tre mesi sono al centro del tavolo di concertazione aperto a Palazzo Chigi. L'impossibilità di giungere a un accordo con i sindacati sul superamento dello scalone ha fatto fallire l'obiettivo di chiudere tutta la partita prima del varo del Dpef.
Dopo la rottura di martedì notte, mercoledì le diplomazie sono state al lavoro tutto il giorno per superare le distanze, ma senza successo. Così, nell'incontro di giovedì mattina, il Governo si è limitato a ribadire la ripartizione dei 2,5 miliardi di extragettito e a destinare 900 milioni di euro come anticipo per l'aumento delle pensioni basse. Una volta individuata la platea, che dovrebbe essere di circa 3 milioni di persone, sarà messo a punto un decreto affinché l'anticipo arrivi ai pensionati entro il 2007. Inoltre, viene anche istituito un tavolo per stabilire le procedure per la rivalutazione delle pensioni.
I 2,5 miliardi, invece, saranno così ripartiti: un miliardo e 300 milioni per rivalutare le pensioni basse, 700 milioni per gli ammortizzatori sociali, 300 milioni da dividere tra incentivi per la contrattazione di secondo livello e decontribuzione degli straordinari, 200 milioni per il riscatto della laurea e la totalizzazione dei contributi.
Le risorse per il superamento dello scalone, ha ribadito il Governo per bocca del ministro Damiano, andranno individuate all'interno del sistemapensionistico. A partire, quindi, dalla razionalizzazione degli enti previdenziali. I sindacati hanno apprezzato la decisione dell'Esecutivo di procedere sui temi condivisi. Ma l'accordo, spiega il leader della Uil Angeletti, ci sarà "solo se il Governo modificherà le sue posizioni" sul tema previdenziale. Il leader della Cgil Epifani aveva annunciato la sua assenza. Al suo posto il segretario confederale Morena Piccinini, che chiede "approfondimenti sulle modalità di impegno delle risorse".
L'altra incognita è Confindustria. Difficilmente accetterà che allo sviluppo e all'aumento della produttività siano destinati solo 300 milioni.
Gli incontri per giungere all'accordo riprenderanno tra pochi giorni e il leader della Cisl Bonanni si appella alla volontà delle parti "di costruire la prossima settimana un provvedimento di cui possa beneficiare l'economia e le persone che il sindacato rappresenta". Comunque, a questo punto, c'è tempo fino alla fine di settembre, ovvero il varo della Finanziaria, per trovare una soluzione a tre mesi dall'entrata in vigore dello scalone.
Giorgia Fattinnanzi

























