Sarà martedì la giornata decisiva per capire come evolverà la trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. La plenaria del 12 dicembre, a differenza degli altri incontri finora avuti, ha fissato solo la data del 18 dicembre per il proseguo del confronto. Quel giorno Federmeccanica, Fim, Fiom e Uilm potrebbero cominciare la trattativa no-stop per tentare di chiudere il contratto o anche registrare la troppa differenza tra le posizioni. Se dovesse verificarsi questa seconda ipotesi, il negoziato rischierebbe di arenarsi portando a conseguenze difficili da prevedere.
Dal direttivo di Federmeccanica dell'11 dicembre, ha spiegato il direttore generale Roberto Santarelli, è emerso "disagio e fastidio" per il ritardo sulla chiusura della trattativa. Nell'incontro del parlamentino degli industriali fissato per il 15 gennaio, si legge nel comunicato, se non sarà ancora chiusa la vertenza, le aziende valuteranno "la situazione e le decisioni da adottare non solo nell'interesse delle imprese rappresentate, ma anche dei lavoratori". Anche se la nota non entra nel dettaglio, per i sindacati la minaccia è che il 15 Federmeccanica potrebbe avallare la scelta di procedere con gli aumenti dati unilateralmente dalle aziende. Per il leader della Fiom, Gianni Rinaldini, si tratta di un ultimatum che produrrebbe conseguenze "estremamente gravi"sulle relazioni industriali perché nessuno il giorno dopo potrebbe pensare di "aprire un confronto sulla riforma del modello contrattuale".
La plenaria, ha spiegato Santarelli, ha registrato alcune aperture, come la valutazione non negativa del sindacato a discutere di lavorare alcuni dei permessi annui retribuiti e ad aumentare le ore di straordinario, ma anche passi indietro. Quella presentata dalle imprese, a suo giudizio, è una proposta complessiva con un'impostazione chiara che può portare alla chiusura del contratto "in tempi brevi".
Per il segretario generale della Fim, Giorgio Caprioli, si è registrato "un timido passo avanti" con qualche apertura sul salario, sull'inquadramento professionale e sull'orario di lavoro, ma rimangono distanze "molto rilevanti" sul mercato del lavoro. In particolare sul salario, gli industriali si sono detti disponibili a costruire diversamente la proposta di 100 euro al mese divisi in 66 euro sui minimi e 33 per incrementare la produttività. Per valutare l'andamento della trattativa, lunedì mattina i sindacati riuniranno le segreterie unitarie.
Giorgia Fattinnanzi

























