Si è insediato il Comitato di Monitoraggio Nazionale per l’attuazione del Piano strategico della Politica agricola comune (Pac) 2023-2027 che porterà, tra le varie misure, a disciplinare e monitorare la condizionalità sociale, importante novità della nuova programmazione agricola fortemente voluta dalle organizzazioni confederali.
Al tavolo hanno partecipato circa 80 rappresentanti tra istituzioni, organizzazioni agricole, cooperative, ambientaliste e alimentari, ma a fare rumore è stato lo spazio “decisamente inadeguato” riservato ai sindacati, denunciano Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil che sottolineano “la mancanza dell’attribuzione di un posto al tavolo della discussione” e, dunque, l’impossibilità di esprimere la loro posizione in merito agli argomenti trattati. Nel decreto istitutivo del Comitato di Monitoraggio, infatti, viene riconosciuto un posto ad ognuna delle associazioni datoriali agricole in seno al tavolo, mentre per i sindacati dei lavoratori “si è scelto di individuare un solo soggetto rappresentativo di tutte le sigle – confederali ed autonome – non tenendo conto di alcun criterio di rappresentanza e rappresentatività”.
“Riteniamo ingiustificata tale discriminazione verso il mondo dei rappresentanti dei lavoratori agricoli – sottolineano in una nota Fai, Flai e Uila – Per questa ragione chiediamo al Ministero di conoscere i criteri sulla base dei quali tale decisione è stata assunta, in quanto non coerente con i numeri sulla rappresentanza e la rappresentatività, certificati dalle istituzioni competenti e consegnate a suo tempo al Masaf”.
“È inammissibile – concludono – lasciare fuori da una discussione così rilevante i rappresentanti dei lavoratori del settore agricolo, proprio nell’anno di entrata in vigore della nuova politica agricola comunitaria e della condizionalità sociale che dovrà essere disciplinata e correttamente applicata già dal 2023, così come da impegni di questo ministero”.
e.m.