È iniziato, intorno alle 15,30, l’incontro tra il governo, l’advisor Invitalia, i sindacati e la Regione Sicilia, sul futuro dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, che Fiat ha deciso di chiudere a fine anno.
Al tavolo sono presenti il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, l’ad di Invitalia, Domenico Arcuri, e tutte le rappresentanze sindacali.
I sindacati auspicano che la riunione sia conclusiva e dicono no ad altri rinvii: «questo incontro dovrebbe essere decisivo – ha detto il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, arrivando al ministero – per tracciare un percorso. Un percorso con cui rassicura l’occupabilità dei 2200 lavoratori con la certezza che si fabbrichino auto». Secondo il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, «il governo deve dire con chiarezza come evitare la chiusura senza lasciare 2200 persone per strada». «Dobbiamo verificare – aggiunge Landini – la possibilità di occupazione senza dare per scontato la chiusura della Fiat, che non può andare via scaricando su altri la propria responsabilità».
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