“Resto convinto che anche un insufficiente e precario verbale di intesa sia preferibile al riconsegnare ogni atto o decisione agli azionisti”. E’ quanto scrive il segretario nazionale della Filt Cgil, Nino Cortorillo, in una nota della Federazione alle strutture territoriali ed alle Rsa sul referendum Alitalia, spiegando che “in ogni caso con il referendum faremo nostro il volere dei lavoratori Alitalia”.
“La crisi attuale – scrive inoltre il dirigente nazionale della Filt – che vedrà un disavanzo di circa 600 miliardi di euro su meno di 3 miliardi di fatturato nel 2016, è peggiore di quelle precedenti, in quanto alle porte di Alitalia non vi è alcun nuovo investitore come non vi è nessuno che voglia prestare risorse e nessun investitore pubblico può rilevare imprese prossime alla liquidazione.”
“Fermare – scrive infine Cortorillo – la decisione degli azionisti di Alitalia (banche e Etihad), di esaurire la liquidità e non dar corso a nessun aumento di capitale, anche con un verbale in alcune parti non frutto della nostra volontà, era fondamentale”.
Per quanto riguarda il referendum, le urne rimarranno aperte fino a lunedì. I piloti si sono già schierati per il no, mentre la maggioranza dei lavoratori di terra sarebbe indirizzata a votare sì.