I lavoratori ambulanti sono pronti a proclamare “forme di protesta immediate” oltre sporgere denunce e intraprendere azioni legali contro la decisione del governo di prorogare le concessioni a fine 2018 senza nessuna specifica sui bandi già avviati. Il decreto, attualmente all’esame del Senato che deciderà se confermare la proroga, riguarda circa 200mila attività con oltre 500mila lavoratori
Secondo Fiva Confcommercio e Anva Confesercenti, la norma ha creato “un vero e proprio caos procedurale, una destabilizzazione assoluta dovuta all’incertezza amministrativa” e chiedono all’esecutivo di approvare alcuni emendamenti al decreto milleproroghe che prevedono il rinvio dei termini soltanto per i comuni che non si sono adeguati, mentre lasciano invariate le norme per i Comuni virtuos. Attualmente su 8mila Comuni solo 2500 si sono adeguati.
“Tutti dicono che bisogna togliere gli ambulanti dalla direttiva Bolkestein – ha precisato il presidente di Anva Confesercenti, Maurizio Innocenti – noi siamo d’accordo. Se ci sono le condizioni per uscire usciamo ma con un decreto legge che dia certezza e non con un ordine del giorno, così non si prende in giro nessuno”.
“Noi dalla Bolkestein ci vogliamo uscire ma con una legge non un ordine del giorno – ha incalzato il presidente della Fiva Confcommercio, Giacomo Errico -. Noi vogliamo essere messi in sicurezza perché abbiamo fatto investimenti: se vogliono usare gli ambulanti per fare lotte di quartiere hanno sbagliato. Non vogliamo essere presi in giro da nessuno. Non siamo contro il provvedimento di proroga ma temiamo che con la proroga si voglia azzerare tutto.”



























