Questa mattina è stato organizzata la seconda iniziativa di protesta della Cgil, Cisl e Uil a Palermo davanti la Prefettura, a piazza Cavour, in gioco il futuro di 3 mila persone. L’incontro di oggi ha strappato l’impegno di un nuovo accordo-quadro sugli ammortizzatori sociali, da stipulare a un tavolo tra assessorato al Lavoro, Inps e sindacati, per superare l’esistente fermo al 2013 e aggiornare la quantità di risorse disponibili.
I lavoratori tra Palermo e provincia che attendono lo sblocco dei decreti appartengono principalmente del settore del commercio, dell’edilizia, del settore metalmeccanico e di quello agricolo. Tra gli altri, al sit-in di questa mattina erano presenti i lavoratori licenziati, di attività fallite o poste in liquidazione che vanno da piccole aziende locai all’indotto Fincantieri.
“La scorsa settimana abbiamo manifestato sotto la sede dell’assessorato e c’è stato assicurato che in giornata ci avrebbero comunicato la data dell’incontro con l’assessore. Abbiamo atteso ancora un’altra settimana. E oggi siamo tornati a protestare”, dichiarano i responsabili del Mercato del Lavoro per Cgil, Cisl e Uil Palermo Alessia Gatto, Daniela Di Girolamo e Gianni Borrelli.
Al capo di gabinetto del Prefetto, che ha ricevuto una delegazione di rappresentanti delle categorie, è stato chiesto un intervento per trovare soluzioni rapide per dare risposte ai lavoratori e dalle loro famiglie, che si trovano in forte condizione di disagio economico e sociale. “Il dottore Massocco ha compreso l’urgenza del nostro appello, i lavoratori sono al limite della sopportazione. Le difficoltà sociali le stanno vivendo circa 3 mila lavoratori di Palermo e della provincia ma anche quelli di tutte le province siciliane. Ogni giorno che passa il numero si ingrossa. Analoghi sit-in sono stati organizzati la settimana scorsa anche a Trapani e a Catania – aggiungono Alessia Gatto, Daniela Di Girolamo e GiannI Borrelli -. Adesso è importante che tutti gli attori si mettano assieme per stipulare un nuovo accordo quadro sulla materia. La Prefettura si è presa carico della situazione e farà quanto in suo potere per rimuovere ostacoli e ritardi. Avremo notizie la prossima settimana”.
I sindacati oltre al reperimento delle risorse per pagare gli ammortizzatori sociali del 2015 e del 2016 chiedono l’attivazione delle politiche attive per il lavoro. “Rispetto a una disponibilità di 200 milioni di euro per il 2014 oggi il fabbisogno degli ammortizzatori è aumentato e a disposizione ci sarebbero solo 20 milioni, insufficienti a dare risposte a migliaia di disoccupati. Oltre agli ammortizzatori sociali – continuano Gatto, Di Girolamo e Borrelli – chiediamo anche le politiche attive per il lavoro che consentono alle persone rimaste fuori dal mercato del lavoro di fare corsi di formazione per riqualificarsi”.