“Il 2010 per l’edilizia corre il rischio di essere l’anno più nero, con danni irreparabili sulla tenuta non solo economica ma sociale del Paese”. Così il presidente dell’Ance (associazione dei costruttori edili), Paolo Buzzetti, secondo cui le cause sono “l’esaurimento del portafoglio ordini delle imprese, del Patto di stabilità che blocca i pagamenti e della stretta creditizia”.
Presentando i dati dell’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni dei primi quattro mesi dell’anno, Buzzetti ha osservato che “siamo tornati ai livelli degli anni ’90, con un calo degli investimenti in costruzioni del 17% in 3 anni”.
Ancora tanti i nodi da sciogliere per il settore: primo tra tutti, secondo Buzzetti, “il problema del Patto di stabilità interno degli enti locali, appesantito gravemente dall’ultima manovra economica, che non solo non permette di spendere per nuove infrastrutture, ma ritarda enormemente i pagamenti alle imprese per lavori già eseguiti, scaricando su di esse le inefficienze della pubblica amministrazione”.
Ma qualcosa si può fare, secondo l’Ance, che è al lavoro anche con il Governo per approvare riforme importanti per il settore. Gli obiettivi sono: semplificare le procedure, aumentare i controlli, qualificare le imprese, in una parola rendere più efficiente tutto il sistema. (LF)