“Uno sgarbo, un graffio, un dispetto”. Così il segretario della Uil, Luigi Angeletti, definisce il ritocco alle pensioni inserito nella manovra e, parlando dalle colonne de La Stampa, afferma che “è stata cambiata una regola mentre il gioco era aperto: qualcuno si era già fatto i suoi conti per andare in pensione quest’anno, e adesso il quadro gli salta”.
Ma, aggiunge subito: “A guardare indietro devo dire che hanno sempre fatto di questi scherzetti”. Per Angeletti vale “il principio” che coloro i quali verranno toccati dall’eliminazione del riconoscimento degli anni lavorati o riscattati – per esempio con laurea o servizio militare – in qualche modo sono stati fregati”. Per quelli che invece dovranno lavorare un anno in più (la finestra di 12 mesi), Angeletti propone di “lasciare la trattenuta Inps in busta paga”. Questa modifica del sistema pensionistico, dal momento che le attese erano per “cose terribili”, Angeletti la giudica come “un male minore”. E per esempio l’aumento dell’Iva “avrebbe innalzato la pressione fiscale oltre ogni limite di tollerabilità”. (LF)

























