L’inflazione italiana viene contenuta dalla perdurante debolezza dei consumi delle famiglie: lo sottolinea Bankitalia nell’ultimo Bollettino.
L’inflazione sui dodici mesi, dopo un rialzo all’inizio del 2010 indotto dalla componente energetica, si è stabilizzata intorno all’1,5 per cento, anche nella definizione al netto delle componenti più volatili; viene contenuta dalla perdurante debolezza dei consumi delle famiglie; in giugno è scesa all’1,3 per cento. Dall’inizio dell’anno la crescita tendenziale dei prezzi dei beni non alimentari e non energetici si è mantenuta poco sotto l’1 per cento; quella dei servizi è rimasta su livelli storicamente molto bassi. Sulla base dell’indice armonizzato tra i paesi dell’area dell’euro, il differenziale di inflazione dell’Italia nei confronti della media dell’area si è annullato a partire da marzo; nello scorso biennio era risultato pressoché sempre positivo. Bankitalia, l’Inflazione giù per mancanza consumi
Il Bollettino si è anche soffermato sull’andamento del commercio mondiale, che gli organismi internazionali prevedono in crescita più sostenuta rispetto a quello ipotizzato nello scenario presentato nel Bollettino economico dello scorso gennaio, sospingendo così la crescita dell’economia italiana nel biennio 2010-11 all’1 per cento in entrambi gli anni.
“Nella seconda parte del 2010 – si legge – l’esaurirsi delle misure di stimolo fiscale e nel 2011 gli effetti restrittivi del piano di risanamento dei conti pubblici disposto dal Governo determinerebbero un rallentamento dell’attività produttiva rispetto al primo semestre di quest’anno”.
(LF)

























