La manovra economica dovrebbe rivedere la normativa pensionistica anticipando al 2012 l’innalzamento dell’età della pensione per le donne, portandola nel settore privato da 60 a 65 anni. Lo ha detto il vicedirettore di Bankitalia, Ignazio Visco, in audizione al Senato. “Si potrebbe prevedere – ha sottolineato – un ulteriore graduale aumento delle quote per l’accesso alla pensione di anzianità (date dalla somma degli anni di contribuzione e di età). Si potrebbe altresì anticipare l’incremento dell’età di pensionamento per vecchiaia delle lavoratrici del settore privato da 60 a 65 anni (l’avvio del processo potrebbe essere già a gennaio del 2012, quando alle lavoratrici del pubblico impiego si applicherà il requisito dei 65 anni)”. Secondo Bankitalia, l’intervento assicurerebbe “risparmi non trascurabili dal 2013 e crescenti negli anni successivi”.
Sul cuneo fiscale che pesa sui redditi, secondo Bankitalia, può essere ridotto aumentando l’Iva o il prelievo sugli immobili.
“Vi è spazio per alleggerire il cuneo fiscale riducendo le aliquote contributive non pensionistiche”. “Attualmente – ha affermato – la somma delle aliquote riferite alla Cassa Unica Assegni Familiari e all’indennità di maternità è pari a circa l’uno per cento, con introiti per il bilancio dello Stato dell’ordine di 7 miliardi. La fiscalizzazione di questi contributi per tutti i lavoratori potrebbe essere compensata da un aumento del prelievo sugli immobili oppure dell’Iva”.
Infine, secondo il Visco, l’intervento sulle Province “ha un valore simbolico molto importante”, anche se all’inizio i risparmi non saranno troppo consistenti, con un valore “nell’ordine di centinaia di milioni, non miliardi”. (LF)

























