Secondo le nuove rilevazioni della Banca d’Italia, contenute nell’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita, nel secondo trimestre dell’anno i giudizi delle imprese sulla situazione economica generale sono migliorati rispetto alla precedente rilevazione. Le valutazioni sull’andamento della domanda corrente, infatti, sono tornate positive per la prima volta dopo tre trimestri, sospinte principalmente dalla componente interna.
Aria diversa tira per le ripercussioni dei dazi imposti dalla presidenza di Donald Trump, che nella notte ha annunciato l’ennesimo rinvio al primo agosto (tranne che per sette paesi che si sono visti recapitare la missiva ufficiale). Il 32 per cento delle imprese della manifattura e il 12 per cento di quelle dei servizi hanno segnalato ripercussioni negative riconducibili agli annunci e all’applicazione dei balzelli statunitensi.
Quanto all’inflazione, per i prossimi 12 mesi le indicazioni sulla dinamica dei prezzi praticati dalle imprese restano su valori moderati, sostanzialmente invariati rispetto alla scorsa rilevazione. Le attese delle imprese sull’inflazione al consumo sono marginalmente aumentate su tutti gli orizzonti temporali, portandosi su valori prossimi al 2 per cento.
Le attese sull’occupazione restano positive per il terzo trimestre, in particolare tra le imprese di costruzione. L’occupazione, infatti, continuerebbe: il saldo tra le imprese che hanno riportato previsioni di aumento della forza lavoro e quelle che ne hanno anticipato una contrazione si è attestato a 15 punti percentuali (da 16 in marzo). Le prospettive sono rimaste più favorevoli nelle costruzioni (25 punti percentuali, da 23) rispetto all’industria in senso stretto (stabili a 10 punti) e ai servizi (17 punti, da 20). La dinamica attesa per le retribuzioni orarie dei dipendenti è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al trimestre precedente.