“Lo scenario descritto nel Def per il biennio 2015-2016 è plausibile, anche se non esente da rischi a breve termine: i miglioramenti della fiducia devono consolidarsi; l’incertezza sull’esito delle trattative sul programma di aggiustamento del governo greco resta elevata e può indurre volatilità nelle condizioni finanziarie”. Così il vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Per Signorini, non bisogna sperperare il tesoretto atteso dal governo nel Def. Le risorse che dovessero derivare da “un andamento tendenziale del saldo migliore delle attese, peraltro dovuto interamente alla minore spesa per interessi, sia utilizzato per accelerare il riequilibrio della finanza pubblica”.
“Il ridimensionamento del debito che resta tra i più pesanti d’Europa – ha sottolineato Signorini – non va perseguito solo perché richiesto” dall’Europa ma perché “lo impongono i principi della buona amministrazione e la necessità di mettere il Paese in condizioni di sicurezza rispetto a eventuali cambiamenti negli umori dei mercati, che non possono mai escludersi e che copiscono le finanze pubbliche tanto più duramente quanto più fragili sono le condizioni di partenza”.
Nel complesso la strategia di riforme messa in cantiere dal governo appare “largamente condivisibile. Nonostante i progressi compiuti nell’ultimo periodo la fase attuativa continua a rappresentare uno dei principali punti deboli del processo di riforma in atto; opportunamente il documento si concentra su essa”, ha concluso Signorini.
Inoltre, occorre attuare “con sollecitudine” le misure previste nel Jobs Act: “I provvedimenti approvati nei primi mesi dell’anno che hanno dato parziale attuazione alla legge delega del dicembre del 2014 – spiega il vicedirettore generale di Bankitalia – intervengono sulla disciplina dei licenziamenti limitando l’incertezza sull’esito dle contenzioso, rafforzando i meccanismi di sostegno al reddito in caso di perdita dell’impiego, avvicinando l’Italia alle migliori pratiche internazionali e semplificano la disciplina dei rapporti di lavoro. E’ opportuno che le misure indicate nella legge delega e illustrate nel Pnr siano attuate con sollecitudine”.