Un “patto d’azione” per una nuova politica della contrattazione collettiva. E’ questa la proposta lanciata dal leader della Uil, Carmelo Barbagallo, ai segretari generali di Cgil e Cisl, Susanna Camusso e Annamaria Furlan.
L’obiettivo è quello di “lavorare insieme” ad un progetto comune da portare al confronto con il sistema delle imprese e con il governo. La proposta, già inviata ai leader di Cisl e Cgil, punta ad un superamento del blocco della contrattazione nel pubblico impiego e ad un puntuale rinnovo dei contratti nazionali del settore privato.
“Proponiamo a Cisl e Cgil – ha detto Barbagallo – un patto d’azione, in questo anno che abbiamo definito l’anno della contrattazione, che ci permetta di stare sul mercato del lavoro con le nostre prerogative. Vogliamo una contrattazione moderna”.
La Uil ritiene che il sistema della contrattazione collettiva “debba adeguarsi ai nuovi scenari economici” e per questo occorre puntare su “un contratto a geometria variabile”. In particolare l’aumento salariale di ciascun contratto “dovrebbe essere rapportato all’aumento del Pil e parametrato per i diversi livelli retributivi”. Quanto alla durata del nuovo modello di “contratto a geometria variabile”, dovrebbe salire a 4 anni dai 3 attuali.
Il nuovo contratto, secondo la Uil, deve valere anche per gli statali: occorre “riprendere e accelerare il processo di omogeneizzazione della disciplina del lavoro pubblico e privato malauguratamente interrotto e contraddetto cinque anni fa da una riforma della P.A. largamente sbagliata e dal blocco dei rinnovi contrattuali pubblici”. E per poter ripristinare la contrattazione “va abrogata la legge Brunetta”.
Ma il patto d’azione lanciato dalla Uil non si ferma alla contrattazione. Barbagallo ha chiesto anche un “patto sul fisco” manifestando l’intenzione di sostenere la legge d’iniziativa popolare lanciata dalla Cisl: “siamo disponibili a discutere questa proposta, anche se qualcosa, come la defiscalizzazione per gli autonomi e la patrimoniale, non ci convince”. E anche le pensioni devono rientrare nel patto proposto a Cgil e Cisl e per questo “chiediamo al ministro del Lavoro un incontro urgente sulla previdenza e sulla governance dell’Inps.
E.G.