Al termine del Consiglio direttivo della Bce, riunitosi oggi a Nicosia, il presidente Mario Draghi ha confermato che la Banca centrale intende procedere nel piano di acquisti di titoli di Stato, “almeno fino al previsto settembre 2016, o oltre se necessario”. Il piano di acquisti inizierà il prossimo 9 marzo, ha dichiarato Draghi, aggiungendo che a breve l’istituzione pubblicherà maggiori dettagli su questa manovra, il cui ammontare, inclusi i titoli già precedentemente acquistati, raggiungerà 60 miliardi di euro al mese.
“La Bce può spingersi ad acquistare titoli di Stato anche con rendimenti di mercato negativi fino alla soglia del tasso ufficiale sui depositi che pratica alle banche commerciali, che è pari al meno 0,20%”, ha quindi precisato il presidente della Bce.
Mario Draghi ha anche sottolineato il miglioramento del quadro economico nell’area euro: “L’attività delle imprese dell’area euro -ha dichiarato- ha segnato ulteriori miglioramenti a inizio anno e la ripresa si dovrebbe ampliare e rafforzare gradualmente”. Da un lato il calo del petrolio aiuta il potere d’acquisto delle famiglie e la redditività delle imprese, dall’altro l’attività resterà frenata dagli aggiustamenti dei bilanci che restano necessari in vari settori.
Positive e immediate le reazioni di Piazza Affari e delle altre principali borse europee: l’indice Ftse Mib avanza dello 0,96% e sulla stessa linea il Ftse all share. Tra i titoli principali in evidenza il settore del lusso trainato da Moncler con un balzo dell’11% e Tod’s che mette a segno un rialzo che sfiora il 6%.
Sulla delicata situazione della “trattativa” Grecia-Troika, Draghi ha dichiarato: “La Bce fino ad oggi ha prestato alla Grecia 100 miliardi di euro e nell’ultimo mese e mezzo i finanziamenti sono raddoppiati”, fino a raggiungere il livello è pari al 68% del Pil nazionale, ha spiegato Draghi: “il livello più elevato nell’area euro”. “In un certo senso possiamo dire che la Bce è la Banca centrale della Grecia – ha proseguito-. Ma lo è anche degli altri Paesi”.
“La Bce – ha concluso – è la prima a voler riavviare l’economia greca, posto che vi siano le condizioni e queste sono che ci sia un processo per una conclusione efficace” del programma di correzione europeo.
Entrando nello specifico del giudizio, il presidente ha affermato che il sistema bancario greco “resta solvente”, precondizione “assolutamente essenziale” affinché la Bce possa continuare a finanziare le banche greche con il suo canale di emergenza “Ela”.
Draghi ha infine richiamato Atene a fare molta attenzione sulla comunicazione. Il rischio è che possa esserci un tipo di comunicazione “che crea volatilità nel mercato” e in questo modo mina il valore dei titoli collaterali che le banche greche possono usare come garanzia per ottenere i rifinanziamenti della Bce. Questo può minare la stessa solidità delle banche greche.
La Banca centrale ha rivisto al rialzo le sue previsioni sulla crescita economica di Eurolandia: nel 2015 più 1,5 per cento, nel 2016 più 1,9 per cento e nel 2017 più 2,1 per cento. Precedentemente la Bce stimava una crescita dell’1 per cento quest’anno e un più 1,5 per cento nel 2016.
Con il piano di acquisti di titoli di Stato e altre misure accomodanti la Bce ha fatto la sua parte per aiutare Eurolandia, e il presidente Mario Draghi ha richiamato gli Stati alle loro responsabilità su riforme e risanamento. “Non ci sono spazi per l’autocompiacimento” vista l’elevata disoccupazione. “E’ cruciale attuare rapidamente e in maniera decisa e credibile riforme strutturali, non solo per aumentare il potenziale di crescita ma anche per migliorare i redditi e incoraggiare le imprese investire”, ha detto. Nel frattempo le politiche di bilancio devono continuare a sostenere la ripresa nel pieno rispetto dei paletti previsti dal Patto di Stabilità e di crescita.
F.P.