“C’è un altro emisfero dei metalmeccanici oltre a quello della Fiom di Maurizio Landini. E’ ’l’altra metà del mondo delle fabbriche, quella della Fim, che non vediamo in tv o in piazza negli scioperi generali, ma è maggioranza nei tavoli delle principali crisi aziendali”. Ad affermarlo è il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli che, alla vigilia dello sciopero generale, in una intervista a L’Inkiesta ribadisce i motivi per i quali la Cisl ha deciso di non prendervi parte.
“C’è un rischio della mediatizzazione della vita sindacale, dove la visibilità dei personaggi copre quello delle vertenze. “Il sindacato che grida in tv non fa più vertenze di noi -sottolinea Bentivogli – eppure sui giornali e in tv si rappresenta solo un certo tipo di sindacato che si contrappone in maniera rituale alle proposte del governo senza cercare soluzioni, con il rischio che ci sia solo un’eroica sconfitta dei sindacati. Noi invece – dice – puntiamo alla vittoria dei lavoratori”.
Lo sciopero generale del 12 dicembre proclamato da Cgil e Fiom, per il leader della Fim: “è un grande calderone di obiettivi”, mentre la mobilitazione, per lui, dovrebbe essere “orientata su obiettivi precisi e raggiungibili”. “Così si rischia solo che sia una risposta rituale e automatica, che invece di rafforzare il sindacato, rafforza il governo e Renzi”.
Sul jobs act, per Bentivogli, “ restano da fare delle modifiche”, ma l’introduzione del contratto a tutele crescenti ci sembra un passo avanti. La cosa strana – sottolinea – è che la Cgil non ha scioperato contro le leggi di stabilità dei governi precedenti, molto più impegnative, e lo fa contro questa che prevede 18 miliardi di taglio delle tasse e risparmi sull’Irap.
Per il leader delle tute blu della Cisl, il sindacato ha bisogno di una svolta, e parla di “sindacato 2.0”. Serve un “nuovo linguaggio” comprensibile a tutti, soprattutto ai giovani e bisogna superare il dualismo contrattuale presente in fabbrica, oltre che la semplificazione dei contratti nazionali – “oltre 400 tipologie di contratti oggi esistenti” sono troppi. Solo in Italia – conclude Bentivogli – “esiste una categoria dei metalmeccanici da una parte e quella dei tessili e energia dall’altra. Entro il 2015 creeremo un unico sindacato dell’industria come già accade nel resto d’Europa”, anche questo è il Sindacato 2.0.
F.P.