“Auspichiamo che Governo e sindacati trovino una soluzione alla protesta legittima dei trasportatori che oggi non riescono a fare fronte al caro carburanti, +25% in un anno, che si sta abbattendo senza pietà su tutta la filiera con esiti che si annunciano drammatici” perché il blocco dei trasporti sta diventando un nuovo campanello di allarme per il settore agroalimentare”. Così Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, sui blocchi dei trasporti che in alcune regioni soprattutto del sud stanno tenendo ferme le merci.
“Un settore, il nostro, già vessato dagli aumenti dell’energia elettrica che hanno sfiorato il 400% e da quelli delle materie prime che vedono volare in un solo giorno il prezzo del grano di +20% su prezzi già altissimi”, prosegue il consigliere delegato.
“Le difficoltà dei trasportatori sono del tutto comprensibili – prosegue Scordamaglia – al carburante si aggiungono, infatti, i costi esplosi delle manutenzioni, dei pezzi di ricambio introvabili, delle ricariche elettriche dei camion frigo. Tutti incrementi di costo che le nostre imprese non riescono a compensare con un incremento di tariffe”.
A rischio però ci sono gli approvvigionamenti alimentari italiani: “se i blocchi non lasceranno passare i nostri prodotti corriamo seriamente il rischio, scongiurato per tutta la pandemia, di vedere vuoti gli scaffali dei supermercati”, conclude.
E.G.