Il fenomeno delle dimissioni volontarie, soprattutto tra i giovani, può essere inserito all’interno di quella corrente di pensiero definibile con l’anglicismo YOLO Economy, dove l’acronimo YOLO sta per You Only Live Once, ossia si vive una volta sola. In altre parole i lavoratori, particolarmente nelle fasce d’età più basse, non esitano a rassegnare le dimissioni alla ricerca di condizioni lavorative migliori, grazie alla ripresa del mercato, dal punto di vista economico, personale e nella conciliazione con la vita privata. Una dinamica fotografata in Italia dalla ricerca condotta dall’Aidp, l’Associazione italiana per la direzione del personale.
L’indagine, condotta su un campione di circa 600 aziende, evidenza come il 60% di queste sia interessato dal fenomeno delle dimissioni volontarie nella fascia d’età 26-35 anni, in particolare impiegati, l’82%, del nord Italia, il 79%. Una tendenza che ha colto impreparate il 75% delle aziende. Tra le motivazioni alla base di questa impennata di dimissione ci sono la ripresa del mercato del lavoro (48%), la ricerca di condizioni economiche più favorevoli in un’altra azienda (47%) e l’aspirazione ad un maggior equilibrio tra vita privata e lavorativa (41%). Fuori dal podio la possibilità di nuove opportunità di carriera (38%). Nel report emerge, inoltre, come il 25% sia alla ricerca di un nuovo senso di vita, mentre il 20% ha imputato ad un clima di lavoro negativo interno all’azienda la ragione delle dimissioni.
Dal canto loro le imprese si stanno attrezzando nei confronti di questa tendenza sostituendo i fuoriusciti altri dipendenti con contratti a tempo indeterminato e determinato (55%) mentre per altri si tratta di un’occasione di riorganizzazione dei processi produttivi (25%). Una parte significativa di aziende, invece, ha adottato una patica attendista per valutare con maggior tempo gli impatti che avrà il fenomeno (15%). Quel che è certo è che l’esodo dal posto di lavoro non è minimamente legato a possibili piani di uscita, poiché l’88 delle aziende ha dichiarato di non averlo attuato. Per più della metà dei capi del personale censiti dall’indagine, il fenomeno delle dimissioni volontarie è un chiaro segnale di quanto stia cambiando la percezione che hanno le persone del senso del lavoro.
Tommaso Nutarelli