Una piccola e media impresa su cinque stima che non sarà in grado di effettuare tutte le operazioni in euro dal primo gennaio del 2002.
Lo rileva l’ultimo sondaggio, il quinto, di Flash
Eurobarometro, promosso dalla Commissione Ue, da cui
emerge che i piccoli imprenditori hanno una grande fiducia
nell’arrivo della moneta unica (92%), ma molto meno nella
loro capacità di far fronte agli obblighi imposti dal
cambiamento: il 23% ritiene che non saranno pronti ad
esercitare tutte le nuove funzioni, mentre il 15% pensa
che avranno difficoltà nella fatturazione.
Poco più della metà, il 52%, delle 2813 piccole e medie
imprese interpellate telefonicamente si ritiene
“eurocompatibile” a partire dal primo gennaio 2001, mentre
il 56% stima di potere emettere in euro le proprie fatture
a partire dallo stesso giorno. Il sondaggio mette in evidenza che i progressi verso la preparazione dell’euro delle Pmi avvengono troppo lentamente.
Secondo lo stesso sondaggio, le cose vanno meglio tra le
imprese medie, quelle che occupano da 50 a 249 dipendenti: una su due ritiene di essere pronta.
In generale, il numero delle imprese che si sono dotate
di un piano di azione per il passaggio all’euro resta
stabile (28% ne ha uno dettagliato, il 33% uno a grandi
linee), mentre il 66% ha dichiarato di avere già adattato
il proprio sistema informatico alla nuova moneta.
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu