Confindustria rinnova il proprio vertice. In vista dell’assemblea di maggio l’assemblea, su indicazione del presidente Giorgio Squinzi ha proceduto come di abitudine alla ricomposizione della squadra. Escono dal comitato di presidenza Aurelio Regina, Fulvio Conti, Massimo Sarmi, Giuseppe Recchi, Paolo Zegna e Samy Gattegno.
C’è però un distinguo da fare, perché lo spostamento di Conti, Sarmi e Recchi è legato al gioco della nomine pubbliche, mentre quella di Regina non ha altre spiegazioni che un’incomprensione di fondo che minava i rapporti tra il presidente e quello che era considerato il vicepresidente più forte e autorevole. Regina era tra i possibili candidati alla presidenza della confederazione prima che si formulasse il duello tra Squinzi e Bombassei, e, proprio per aver appoggiato Squinzi nella sua campagna, aveva un ruolo importante all’interno della compagine confindustriale.
Resta da vedere quali saranno adesso gli equilibri interni al nuovo gruppo dirigente, di cui entrano a far parte Carlo Pesenti, vice presidente con delega al centro studi e Licia Mattioli presidente dell’Unione industriali di Torino con delega al comitato tecnico internazionalizzazione. Squinzi non ha comunque affidato ad altri gli incarichi che erano di Regina, prendendone l’interim.