La regione Abruzzo ha da due anni commissariato i consorzi industriali e sta ora pensando alla loro riforma.
Roberto Campo, Segretario generale della Uil Abruzzo, perché l’amministrazione Chiodi ha preso questa decisione?
In Abruzzo ci sono sette consorzi industriali, ma i risultati sono stati molto differenziati. Per esempio l’esperienza di quello di Chieti-Pescara è stata pessima, mentre quella della Val di Sangro ottima. Il governo pero’ li ha commissariati tutti, indistintamente e a prescindere dai risultati.
Cosa prevede la riforma?
Di fatto cancella i consorzi e li sostituisce con enti regionali che non hanno più la competenza sulla pianificazione urbanistica. Rimane solamente la fornitura di servizi alle imprese, come l’allacciamento elettrico o idrico, con la novità dei servizi avanzati come quelli offerti dalle aree ecologiche per aiutare le imprese sul fronte del risparmio energetico e dello smaltimento dei rifiuti.
Cosa chiedete alla Regione?
In primis di non fare propaganda. Si è detto che al nord i consorzi industriali non esistono più e che quindi non servono nemmeno in Abruzzo. Questa affermazione è pura mistificazione: i consorzi industriali sono stati creati esclusivamente per le aree disagiate, tranne il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, nessuna regione del nord, di fatto, ne ha mai avuti.
E dunque, qual e’ la vostra posizione in proposito?
Abbiamo la massima apertura sul numero dei consorzi, su eventuali standard e sull’erogazione dei servizi ecologici. Il punto fondamentale, tuttavia, è mantengano la funzione di pianificazione urbanistica.
Per quale motivo e’ cosi’ fondamentale questo punto?
Siamo contrari a dare la competenza ai comuni. Si pensi al caso della Sevel, la fabbrica Fiat dove si costruisce il Ducato: l’impianto si estende sul territorio di due differenti comuni. Si pensi a cosa accadrebbe se i due comuni avessero visioni diverse….
Luca Fortis