“Il Governo ha di nuovo scelto di incrementare la competitività tagliando i costi e i diritti del lavoro”. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in una lettera al Wall Street Journal risponde a un editoriale del giornale dal titolo: “Movimenti suicidi dell’economia italiana” del 27 ottobre scorso, aggiungendo che invece è possibile “coniugare ripresa e giustizia”.
“Dopo la crisi finanziaria – spiega la Camusso -, le economie avanzate hanno attivato politiche di sostegno agli investimenti e all’occupazione per riportare la crescita. Ma in Italia l’austerity prosegue, rafforzata dalla spending review e da un ineguale aumento delle tasse, così come una riforma del mercato del lavoro diretta alla deflazione dei salari. Ciò non crea lavoro o crescita”.
“Il Governo – aggiunge il segretario generale della Cgil – non ha scelto di combattere gli interessi della casta, l’evasione fiscale e le attività illegali. Noi non riteniamo che che la deregulation nel mercato del lavoro sia la strada per aumentare la produttività e l’occupazione”.
“Noi – conclude Camusso – siamo fermamente convinti che con un mix di politiche economiche e legislative che abbiamo proposto, l’Italia abbia abbastanza risorse, capacità e talento per intraprendere una strada virtuosa e di competitività”.
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