Carla Cantone, segretario Cgil, Eugenio Scalfari accusa i sindacati confederali, prima la Cgil, di esser praticamente diventati delle corporazioni. Cosa gli risponde?
Poiché lo considero persona molto intelligente, non posso fare che tre ipotesi di spiegazione del suo attacco violento. O nasce da una totale ingenerosità, o fa parte della strumentalizzazione ampiamente diffusa in questo periodo, o si basa sulla non conoscenza di quello che la Cgil è stata ed è.
Cosa è stata ed è?
Evidentemente Scalfari ignora l’impegno della Cgil a costruire un vasto sostegno a un’intesa sulle pensioni che dia risposta alle attese e alle domande dell’intero mondo del lavoro. E questo facciamo perché abbiamo a cuore, come sempre nella nostra storia, i valori fondanti della confederalità, nella quale consiste la nostra ragione di essere.
Ma a livello politico apparite isolati, fatta eccezione per la sinistra radicale.
Isolati? Non direi. Fermo restando che il primo consenso che vogliamo realizzare è quello di coloro che rappresentiamo, se poi consenso arriva da altre forze sociali o da forze politiche, non possiamo, nella nostra autonomia, che apprezzare. Faccio poi notare due cose. Prima, in tutta la maggioranza esiste sugli argomenti del confronto un’articolazione, un pluralismo di posizioni, non si tratta solo della sinistra radicale. Seconda, che stiamo sostenendo, al tavolo con il Governo, cose scritte nel programma del Governo. Se altri hanno cambiato posizione, la Cgil no.
Leopoldo Meneghelli

























