La Confederazione dei sindacati europei (Ces) ha chiesto che la Commissione Ue svolga un ruolo di vigilanza sul conflitto sociale aperto in Italia.
La richiesta è stata avanzata dal segretario generale della Ces, Emilio Gabaglio, al presidente dell’esecutivo Romano Prodi, incontrato oggi a Bruxelles.
‘A Prodi ho espresso le nostre preoccupazioni per le possibili ripercussioni negative a livello europeo dell’iniziativa unilaterale assunta dal governo Berlusconi sull’art.18, una questione che tocca diritti fondamentali dei lavoratori’, ha riferito Gabaglio al termine dell’incontro.
‘Alla Commissione europea chiediamo di vigilare, perchè l’Europa non è quella che si prende a pretesto in Italia per giustificare interventi di deregolazione: l’Europa sono le riforme accompagnate dalla solidarietà, è l’innovazione insieme ai diritti, è il mercato con la protezione sociale’.
Gabaglio, che ha ribadito la piena solidarietà dei sindacati europei alla lotta dei lavoratori italiani, ha annunciato per martedì prossimo, in occasione dello sciopero generale di Cgil-Cisl-Uil, iniziative simboliche di sostegno in diverse città europee. ‘Le ragioni dello sciopero in Italia sono pienamente condivise: in gioco c’è una questione di principio, relativa a diritti fondamentali dei lavoratori’, ha sottolineato Gabaglio.
‘I sindacati europei sono preoccupati che certe decisioni possano avere ripercussioni negative più vaste e possano debordare a livello europeo’.
Nel quadro di un giro d’orizzonte sullo stato del Dialogo sociale in Europa, Gabaglio ha dunque attirato l’attenzione del presidente sul conflitto sociale in Italia. “E’ inaccettabile – ha aggiunto da Bruxelles – che alcune tutele dei dipendenti in caso di licenziamenti ingiustificati vengano soppresse con il pretesto di un’esigenza dlel’Unione europea. Questa è una contro-verità. Spero che la Commissione europea confermi che il modello sociale, al quale l’Europa resta legata, implica, sui contenuti come sul metodo, tutto un altro approccio basato sulla salvaguardia dei diritti e sulla concertazione sociale”.