Nel 2011 il numero dei disoccupati, degli inattivi e dei lavoratori in cig a zero ore è arrivata a sfiorare i tre milioni di persone (2.996.936), portando il tasso di disoccupazione tendenziale complessiva all’11,4%. Lo calcola la Cgil, che evidenzia il rischio di una “disoccupazione di massa e chiede una vera politica industriale”.
In base ai dati elaborati dall’Osservatorio della Cgil nazionale, che ha intrecciato tutti i dati a disposizione su cassa integrazione, disoccupazione e lavoratori inattivi, risulta che su una forza lavoro complessiva di 25.147.000 individui, aumentano gli inattivi (185.519 da gennaio a dicembre 2011), i disoccupati sono 2.243.000, cifra a cui vanno aggiunti tutti i lavoratori in cassa integrazione a zero ore (458.417).
Considerando questi dati, il tasso di disoccupazione si attesta sull’8,92%, il tasso di disoccupazione con gli inattivi al 9,59%, il tasso di disoccupazione tendenziale complessiva su tiraggio della cassa integrazione al 10,76% e infine il dato più preoccupante di tutti: il tasso di disoccupazione tendenziale complessiva all’11,40%.
“I dati del nostro Osservatorio – spiega il segretario confederale della Cgil con delega alle politiche industriali Vincenzo Scudiere – dimostrano e che nell’emergenza rimane la garanzia della durata degli ammortizzatori sociali e il loro finanziamento in un quadro che preveda una riforma che punti al loro allargamento”.
“Il rischio di una disoccupazione di massa – prosegue – è tuttora all’ordine del giorno e può essere contrastato introducendo politiche industriali che preservando il potenziale tuttora esistente a partire dalle aziende a partecipazione pubblica punti ad una riqualificazione del sistema per consentire alle imprese innovazione e sviluppo. È evidente che queste politiche vanno sostenute dall’intervento pubblico e dall’investimento privato”. (LF)
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