111ª Seduta
Presidenza della Vice Presidente
SPILABOTTE
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova
La seduta inizia alle ore 15.
PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazione
La sottosegretaria BELLANOVA risponde all’interrogazione 3-01214, sulla vicenda occupazionale e produttiva della Cantieri navali di Pisa s.r.l., notando in via preliminare che la società Baglietto s.n.c. di Cantieri navali Baglietto s.r.l., di cui essa fa parte, ha usufruito del trattamento straordinario di integrazione salariale per crisi aziendale per 18 mesi (dall’8 luglio 2010 al 7 gennaio 2012), e successivamente– fino al 31 dicembre 2013 – anche del trattamento di CIG in deroga. A gennaio scorso, presso la competente Direzione generale del Ministero del lavoro, si è tenuto un incontro, cui hanno preso parte un delegato del rappresentante legale della società e le rappresentanze sindacali dei lavoratori, finalizzato all’esame della situazione aziendale e nel corso del quale la società ha evidenziato l’imprescindibilità dell’avvio, per le sedi di Pisa e Varazze, di un programma di riorganizzazione aziendale, ritenuto essenziale affinché i due siti divengano il più grande centro di refitting, riparazione ed ammodernamento dell’Alto Tirreno. Le parti hanno convenuto sulla necessità che l’attuazione del piano di riorganizzazione venga accompagnata da un percorso di CIGS da articolarsi in un arco temporale di 12 mesi, sottoscrivendo un verbale di accordo con il quale la società si è impegnata a presentare domanda di ammissione al trattamento straordinario di integrazione salariale per riorganizzazione aziendale per un periodo di 12 mesi, a decorrere dal 1° gennaio 2014, in favore di un numero massimo di 61 dipendenti, di cui 39 occupati presso il cantiere di Pisa e 22 presso quello di Varazze. Allo stato l’istanza risulta tuttavia ancora in fase istruttoria, anche a seguito degli esiti delle verifiche condotte dalla competente Direzione territoriale del lavoro di Pisa, i cui ispettori, all’atto dell’accesso al cantiere, hanno constatato la presenza nel piazzale di un travel lift, posto a terra e smontato, e di un carrello MBT 300. Le R.S.U. presenti hanno riferito che i dipendenti della società sono in stato di agitazione a causa dell’intenzione del liquidatore della Baglietto s.n.c. di trasferire nel cantiere di Varazze il travel lift,che costituisce uno strumento indispensabile per la lavorazione nautica e per l’attuazione del piano industriale posto dalla società a fondamento della richiesta di CIGS. Da ciò l’occupazione del cantiere da parte dei lavoratori, che, riuniti in assemblea permanente, non hanno consentito il trasferimento del travel lift presso la sede di Varazze. Tali lavoratori, pur essendo in possesso di adeguate professionalità, non hanno potuto svolgere le ordinarie attività lavorative in carenza di commesse presso il cantiere di Pisa, da essi imputata alla volontà aziendale. Nel corso degli accertamenti ispettivi è stata, inoltre, acquisita una dichiarazione del liquidatore, secondo cui il cantiere di Pisa – trovandosi in un canale con impedimenti di accesso per la presenza di ponti – renderebbe poco convenienti le lavorazioni sulla carena – per le quali risulta indispensabile il travel lift – prestandosi, invece, a lavorazioni interne per le quali è sufficiente l’ormeggio in banchina. Il liquidatore ha comunque evidenziato la possibilità di usufruire del sevizio travel della società Navicelli, per eventuali e sporadiche necessità.
Con riferimento alla cessione del ramo di azienda Cantieri navali di Pisa all’impresa Union strong marine holding s.r.l., annunciata dal liquidatore a giugno scorso, la Sottosegretaria precisa che l’atto di cessione non si è ancora perfezionato a causa di un pignoramento sui marchi Cantieri di Pisa e AKHIR, per i quali è iniziata già la procedura di conversione dinanzi al Tribunale di La Spezia. Occorre, pertanto, attendere che vengano liberati i marchi pignorati, considerato che solo nel luglio scorso risulta essere stato effettuato un primo pagamento, pari a 1/5 del debito dovuto.
Riguardo, poi, alla situazione finanziaria della Union strong marine holding s.r.l., la regione Toscana ha reso noto di essersi già attivata al fine di ottenere maggiori informazioni sull’azienda franco-cinese. Al riguardo, il Ministero dello sviluppo economico, espressamente interpellato sulla vicenda per la parte di competenza, non ha fornito alcun elemento informativo.
Infine, la Sottosegretaria informa che ad ottobre scorso si è tenuta presso la Prefettura di Pisa una riunione avente ad oggetto la situazione dei lavoratori della Cantieri navali di Pisa, attualmente privi di stipendio e di strumenti di sostegno al reddito. Nel corso dell’incontro, i soggetti intervenuti hanno assicurato, ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze, il massimo impegno per garantire piena tutela ai lavoratori. Assicura altresì la massima attenzione alla vicenda da parte del suo Dicastero.
La senatrice GATTI (PD) ringrazia la Sottosegretaria per la rappresentazione della situazione, di cui ha colto la notevole complessità, e che vede lavoratori privi da dieci mesi di qualsiasi sostegno al reddito, con il rischio di trasformare il cantiere da punto di eccellenza in una sorta di officina riparazioni per imbarcazioni. Nel dichiararsi parzialmente soddisfatta della risposta e nel precisare che analogo atto di sindacato ispettivo è stato indirizzato, per gli aspetti di competenza, al Ministero per lo sviluppo economico, raccomanda che il Dicastero conservi alta la soglia di vigilanza sulla vicenda e mantenga intatto l’impegno a cooperare per una rapida soluzione di essa.
La presidente SPILABOTTE ringrazia la rappresentante del Governo e i senatori intervenuti e toglie la seduta.
La seduta termina alle ore 15,15.
110ª Seduta
Presidenza del Presidente
SACCONI
Interviene il ministro del lavoro e delle politiche sociali Poletti.
La seduta inizia alle ore 15,05.
SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI
Il presidente SACCONI comunica che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento, è stata richiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.
Avverte, inoltre, che della procedura informativa sarà redatto il resoconto stenografico.
PROCEDURE INFORMATIVE
Comunicazioni del Ministro del lavoro e delle politiche sociali sulle politiche attive del lavoro con specifico riferimento al programma europeo Garanzia giovani, nonché sulle linee programmatiche in materia di politiche sociali
Il presidente SACCONI introduce brevemente il tema e ringrazia il Ministro per la sua presenza.
Il ministro POLETTI osserva preliminarmente che la realizzazione delle politiche attive è largamente affidata alle singole regioni italiane, che sulle risorse europee, e specificamente su quelle dedicate alla formazione, hanno costruito programmi diversamente articolati, ancorché tutti basati su uno schema di carattere generale. All’interno di questo meccanismo, a proposito di Youth Guaranteeè stato necessario innanzitutto scegliere tra l’opportunità di dare corso a piani d’azione regionali, ovvero a un piano di azione nazionale; la scelta, invero operata dal ministro pro tempore Giovannini, è caduta su questa seconda opzione. Sempre in via preliminare, il Ministro osserva che gli unici Paesi dell’Unione europea nei quali si è già data attuazione al Fondo Garanzia giovani sono la Francia e l’Italia; negli altri si è infatti preferito mantenere Youth Guarantee all’interno della programmazione ordinaria, che partirà dunque dal 1° gennaio 2015. In questo senso, l’Italia ha circa sette mesi di anticipo rispetto agli altri Paesi europei. Sono 260.000 i giovani iscritti dal 1° maggio ad oggi al programma: nel primo mese se ne sono iscritti circa 70.000, poi si è registrata una media mensile di 40.000, che negli ultimi due mesi è salita a 50.000. Il target potenziale è pari a circa un milione e mezzo di giovani nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni, ma iltarget ragionevole è intorno ai 900.000. Le risorse disponibili, pari a un miliardo e mezzo, sono in grado potenzialmente di consentire di garantire il servizio per 400.000 o 500.000 giovani. Le risorse vanno impegnate entro fine 2015 e possono essere spese nell’arco dei tre anni successivi. E’ ora in corso un monitoraggio del programma, attraverso un controllo sistematico delle regioni e la sperimentazione dei servizi attivi; l’attivazione di una rete di accordi con organizzazioni imprenditoriali, associazioni e agenzie interinali fa sì che accanto ai Centri per l’impiego esista anche una rete di enti finalizzata a favorire l’incontro tra soggetti interessati e lavoro. Si è riscontrata una certa lentezza nella fase di avvio, causata dal fatto che le imprese possono muoversi soltanto dopo la pubblicazione del bando da parte della regione. All’interno delle varie regioni si riscontrano situazioni di avanzamento diversificate e talora neppure facilmente leggibili a livello nazionale; in particolare in un caso, quello della Calabria, si registra un grave ritardo, riconducibile tuttavia alle delicate vicende istituzionali che hanno coinvolto la regione. Un report settimanale dello stato di avanzamento è comunque pubblicato sul sito web del Ministero.
Passando quindi al tema delle politiche sociali, il Ministro rileva che l’azione svolta ha inteso innanzitutto promuovere il migliore utilizzo delle risorse destinate, che sono distribuite su programmi diversi, esprimendo il convincimento che sia necessaria una previa operazione di riorganizzazione. Le politiche sociali sono allo stato definite per tipologia; manca invece una strumentazione che consenta di fare riferimento al cittadino in quanto tale. Quasi tutte sono inoltre basate su trasferimenti monetari; sarebbero invece necessarie politiche di inclusione che consentano di far sì che le risorse divengano strumenti al servizio di una politica di accompagnamento del soggetto al di fuori della condizione di bisogno. Un passaggio importante a questo scopo sarà rappresentato dall’entrata a regime del nuovo ISEE. Oggi infatti si riscontra una forte divergenza fra le domande presentate e quelle accolte, motivata dalla circostanza che, a seguito di una puntuale verifica, una quota rilevante di quelle domande si è rivelata priva dei requisiti necessari; per effetto del nuovo ISEE, questo rischio potrà essere significativamente ridotto. Un ulteriore passo in avanti potrà essere realizzato con il superamento della modalità del bando e l’adozione di una modalità a carattere permanente, che consentirà di superare i ritardi derivanti dai tempi di pubblicazione e dalle possibili contestazioni successive. Le risorse messe a disposizione delle politiche sociali dal disegno di legge di stabilità mostrano un elemento positivo e uno negativo. Il primo è rappresentato dalla stabilità del Fondo per le non autosufficienze e da quello per le politiche sociali, che rappresentano adesso altrettanti elementi fissi nel bilancio statale; non è invece risolto il problema del loro dimensionamento, sul quale il Governo è intenzionato tuttavia ad intervenire, con l’obiettivo di mantenere inalterate le risorse stanziate nell’anno precedente.
Il presidente SACCONI ringrazia il Ministro per l’ampia disamina e dichiara aperto il dibattito.
Il senatore Mario MAURO (PI) si sofferma in particolare sulla necessità di un attento monitoraggio di Youth Guarantee, sottolineando che il fatto che il Piano nazionale rappresenti un assemblaggio delle soluzioni delle singole regioni ingenera problemi rilevanti. Dei 260.000 giovani registrati, infatti ben 26.000 sono riconducibili alla regione Lombardia, che ha adottato criteri specifici che modellano l’intervento. Dopo aver richiamato in proposito il tema della dote unica del lavoro, rileva che molte regioni hanno commesso l’errore di non coinvolgere tutti i soggetti potenzialmente interessati.
Il senatore ICHINO (SCpI) esprime disagio, riscontrando un notevole gap tra l’Italia e molti Paesi d’Europa e dell’America del nord con riferimento alla capacità di analisi degli effetti delle politiche pubbliche; in particolare, lamenta l’assenza di dati specifici riguardanti le singole fasi operative, e dunque quanti giovani abbiano risposto, quanti colloqui siano già avvenuti, quanti patti di servizio siano stati stipulati e quanti abbiano prodotto risultati. Anche se Youth Guarantee è il risultato di un assemblaggio di piani regionali, è pur vero che si è scelta la logica del piano nazionale. Rileva infine che in alcuni casi le regioni non hanno il controllo diretto e organizzativo dei centri per l’impiego, sottolineando la necessità di una riflessione molto severa e senza sconti.
Secondo la senatrice PARENTE (PD), Youth Guarantee può rappresentare lo strumento per lanciare davvero le politiche attive del lavoro, a patto che si individuino anche sul piano culturale e comunicativo strumenti efficaci che segnalino l’importanza che i giovani si pongano all’interno di questo circuito virtuoso. A questo scopo, non è più possibile accettare diversità così profonde tra le singole regioni, tollerando ad esempio che alcune di esse adottino procedure così farraginose, ed è dunque necessaria la creazione di un vero modello a carattere nazionale. A ciò occorre affiancare misure integrate a livello territoriale e, in via generale, promuovere interventi decisi sulle regioni più carenti.
La senatrice CATALFO (M5S) si richiama ai contenuti della Raccomandazione del Consiglio 2013/C 120/01, che ha istituito la Garanzia per i giovani, e i cui contenuti andavano più decisamente richiamati anche all’interno del disegno di legge delega lavoro già esaminato dal Senato e attualmente all’esame della Camera dei deputati. Youth Guarantee dovrebbe infatti rappresentare la base costitutiva di una efficace rete di servizi per l’impiego in Italia. Chiede pertanto di conoscere come le regioni si siano rapportate con il Ministero per garantire standard uniformi e quanti dei 260.000 giovani registrati siano stati realmente profilati e abbiano ricevuto offerte di lavoro, tirocinio, apprendistato o studio, atteso che personalmente le risulta che alcuni non siano stati neppure chiamati per un colloquio di orientamento. Sul punto, e con specifico riferimento alla regione Sicilia, ha presentato insieme con altri parlamentari del suo Gruppo l’interrogazione 3-01236, di cui sollecita la risposta; un analogo strumento di sindacato ispettivo rivolto al Ministro dell’istruzione è in corso di presentazione. Allo scopo di acquisire dati sul complesso della questione, ritiene inoltre importante ascoltare in Commissione rappresentanti di tutte le regioni. Sollecita infine l’inserimento all’ordine del giorno del disegno di legge n. 1148, finalizzato all’istituzione del reddito di cittadinanza, che, a giudizio della sua parte, rappresenta la madre di tutte le politiche sociali e di inclusione.
Il senatore BERGER (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE) si sofferma in particolare sulle notevoli diversità esistenti nella gestione di Youth Guarantee all’interno delle singole regioni e caldeggia l’introduzione dell’apprendistato anche per il pubblico impiego, come già da lui più volte sollecitato. Fa quindi osservare che in molti casi giovani che hanno raggiunto i 15 anni di età vorrebbero attivarsi nel mondo del lavoro, ma ciò non è loro concesso dalla normativa vigente, ed auspica un ripensamento, quanto meno attraverso la previsione di eccezioni. Segnala altresì l’opportunità di riflettere sugli apporti potenziali del servizio civile e domanda specificazioni in ordine ai presupposti per l’accesso a Youth Guarantee, chiedendo in particolare se l’accesso sia condizionato alla cittadinanza ovvero alla residenza in Italia. Si sofferma infine sulla tematica del patto intergenerazionale, da lui più volte richiamato anche recentemente nel corso dell’esame del disegno di legge delega lavoro, sollecitando un intervento di carattere normativo, in assenza del quale l’INPS pone numerosi ostacoli.
Secondo il senatore BAROZZINO (Misto-SEL), la prima garanzia per i giovani, in un paese normale, è rappresentata dal diritto allo studio, e l’Italia non dovrebbe rinunciarvi. Negli ultimi tre anni un numero crescente di ragazzi ha abbandonato gli studi universitari e tra essi soprattutto figli di operai o di lavoratori a giornata. Si tratta di temi delicati, sui quali giudica incomprensibile e in ogni caso inaccettabile che il dibattito in Commissione avvenga sempre in tempi ristretti e compressi. Quanto alla tematica delle politiche sociali, la realizzazione di esse non può a suo avviso che passare attraverso la suddivisione del lavoro che c’è, includendo e non escludendo i soggetti dal mondo del lavoro. Conclude sottolineando che le vere politiche attive sono rappresentate in realtà dall’introduzione del reddito minimo garantito, come previsto nel disegno di legge n. 1152, da lui sottoscritto.
Il senatore LEPRI (PD) concorda con le considerazioni del Ministro e invita a superare l’approccio categoriale, in favore di un’ottica olistica e interdisciplinare. All’interno del disegno di legge di stabilità viene operato un riordino delle misure di sostegno per figli a carico; la materia ha tuttavia bisogno di un complessivo riordino, per evitare di assegnare benefici unicamente a chi lavora. Quanto agli assegni di accompagnamento per invalidità, in questi anni la spesa si è notevolmente accresciuta, passando da 4 a 9 miliardi; la questione dunque non può essere lasciata alle singole regioni. Di grande importanza sono poi i programmi nazionali per i minori, a sostegno delle previsioni contenute nella legge n. 285, che ha consentito di contrastare l’emarginazione. Nel futuro i temi del sostegno dell’inclusione attiva dovranno comunque essere considerati con particolare e specifica attenzione.
Il senatore PUGLIA (M5S), premesso che il Governo sembra fare sostanzialmente opposizione alle proposte dei cittadini, come dimostrato dal fatto che si è rifiutato di prendere in esame il tema del reddito di cittadinanza, avanza il timore che i fondi stanziati perYouth Guarantee – che nasce peraltro da un input europeo e non del Governo italiano – vengano totalmente assorbiti da enti che alla fine non riusciranno neppure a collocare i giovani. Nel richiamare i contenuti del comma 4, lettera b) del disegno di legge delega lavoro, egli paventa infatti che gli stanziamenti finiscano per coprire unicamente la realizzazione di quei corsi di formazione, che peraltro non servono a creare occupazione. In particolare, richiama l’attenzione del Ministro sulla situazione degli LSU in Campania. Anche la sollecitazione di campagne a carattere informativo cela il forte rischio che gli stanziamenti finiscano per ingrassare le casse di qualche privato.
La senatrice BENCINI (Misto-ILC) ritiene che una delle ragioni di disfunzione sia da rinvenirsi nel numero assai ridotto di persone addette alla realizzazione delle politiche attive in Italia. Dopo aver sollecitato un chiarimento in ordine alle modalità con le quali Youth Guarantee possa coniugarsi con quanto previsto, a proposito del Titolo V della Costituzione, nel disegno di legge di modifica del bicameralismo perfetto, ricorda di essere cofirmataria del disegno di legge n. 1148 che, chiedendo l’istituzione del reddito minimo garantito, contiene una reale misura di politica attiva e prevede l’inserimento della persona all’interno di un percorso lavorativo.
La senatrice PEZZOPANE (PD), soffermandosi in particolare sul funzionamento dei centri per l’impiego, sottolinea la bontà della scelta effettuata nel disegno di legge delega lavoro con l’istituzione di un’Agenzia nazionale, auspicando che si ponga al più presto mano ad una specifica definizione di tale ente. Ciò potrebbe consentire il buon esito di Youth Guarantee, superando i rischi di un insuccesso che l’Italia non si può permettere. Sul tema delle politiche sociali occorrerà a suo avviso a breve operare un nuovo approfondimento, anche alla luce delle varie iniziative legislative finalizzate al loro rafforzamento. Si sofferma infine sull’obbligo per i comuni di gestire i minori loro affidati dai tribunali, segnalando al riguardo l’esistenza di situazioni di grave difficoltà.
Il presidente SACCONI esprime compiacimento per le numerose riflessioni e richieste di chiarimento che sono stati oggi avanzati; ciò testimonia l’opportunità che il Ministro torni al più presto in Commissione per offrire un quadro comparativo riguardante l’efficacia della spesa destinata alle politiche sociali all’interno delle singole regioni, quadro che consentirà anche di riflettere in ordine all’opportunità di ricondurre, come da lui da tempo sostenuto, tali competenze allo Stato centrale. Sottolinea inoltre che il delicato tema posto dal senatore Lepri in ordine all’integrazione tra servizi sanitari e socio-sanitari potrà essere oggetto di approfondimenti ulteriori; in proposito ricorda che la Commissione ha costituito al suo interno un gruppo di lavoro ad hoc.
Il ministro POLETTI ribadisce che ogni venerdì sul sito del Ministero viene pubblicato un report aggiornato riguardante il monitoraggio di Youth Guarantee. Dal 1° dicembre la strutturazione del report verrà ottimizzata, in modo da rendere visibile anche l’articolazione minuta dei dati ivi riportati. Ciò pone il problema di una immediata comparabilità dei dati tra le singole regioni, che spesso ricomprendono anche altre politiche, mentre l’intenzione del Ministero è quella di focalizzarsi specificamente su Youth Guarantee. Sarà inoltre necessario un ripensamento in ordine al da farsi in caso di inattività da parte delle regioni.
Il presidente SACCONI ringrazia il Ministro per queste prime precisazioni, segnalando che l’inizio del lavori dell’Assemblea rende necessario chiudere i lavori. Atteso che la Commissione ha deliberato lo svolgimento di un ciclo di audizioni informali sulle tematiche oggi oggetto delle comunicazioni, suggerisce che, al termine di esse, il Ministro torni nuovamente in Commissione, in modo che i singoli componenti abbiano a disposizione anche ulteriori elementi e affinché si possa condurre un’ulteriore riflessione sul tema. Ringrazia quindi nuovamente il Ministro e i commissari e toglie la seduta.
La seduta termina alle ore 16,30.

























