151ª Seduta
Presidenza del Vice Presidente
MORRA
La seduta inizia alle ore 15,45.
IN SEDE REFERENTE
(784) Vittoria FRANCO ed altri. – Misure urgenti a sostegno della partecipazione delle donne alla vita economica e sociale nonché deleghe al Governo in materia di tutela della maternità delle lavoratrici autonome e di rispetto della parità di genere
(1405) BUGNANO ed altri. – Misure urgenti volte a favorire l’integrazione della donna nel mercato del lavoro, fatto proprio dal Gruppo parlamentare Italia dei Valori, ai sensi dell’articolo 79, comma 1, del Regolamento
(1718) THALER AUSSERHOFER e PETERLINI. – Modifiche all’articolo 1, comma 40, della legge 8 agosto 1995, n. 335, in materia di interventi a favore della donna lavoratrice
(1980) BIANCONI ed altri. – Disposizioni in materia di agevolazioni per la conciliazione dei tempi delle lavoratrici autonome appartenenti al settore dell’imprenditoria, del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura
(Seguito dell’esame congiunto dei disegni di legge nn. 784, 1405 e 1718 congiunzione con l’esame del disegno di legge n. 1980 e rinvio. Esame del disegno di legge n. 1980, congiunzione con il seguito dell’esame congiunto dei disegni di legge nn. 784, 1405 e 1718 e rinvio)
Riprende l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 2 dicembre scorso.
Introducendo l’esame del disegno di legge n. 1980, volto a promuovere la “conciliazione dei tempi” delle lavoratrici e dei lavoratori, il presidente relatore MORRA (PdL) precisa preliminarmente che, benché il titolo faccia riferimento soltanto alle lavoratrici autonome, l’articolo 1 e l’articolo 11 riguardano anche le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, prevedendo la concessione di contributi in favore delle imprese che applichino accordi contrattuali che contemplino azioni positive per la flessibilità. Tali azioni positive riguardano, oltre alle lavoratrici e lavoratori dipendenti, anche le titolari di impresa e le lavoratrici autonome, al fine di consentire la sostituzione dei medesimi soggetti, che beneficino del periodo di astensione obbligatoria o dei congedi parentali, “con altro imprenditore o lavoratore autonomo, o con un collaboratore o collaboratrice, o con familiare entro il terzo grado di parentela o il secondo di affinità”. Dopo aver illustrato le singole disposizioni, propone il congiungimento dell’esame del disegno di legge con i disegni di legge nn. 784, 1405 e 1718.
Prende atto la Commissione.
Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.
(1110) FINOCCHIARO ed altri. – Norme per un lavoro stabile, sicuro e di qualità; misure per il contrasto alla precarietà del lavoro, nonchè deleghe in materia di apprendimento permanente, apprendistato e contratto di inserimento
(Seguito dell’esame e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta del 27 aprile scorso.
La senatrice BLAZINA (PD) sottolinea l’ampio respiro del disegno di legge, che tocca molti punti sui quali, nei due anni dall’inizio della legislatura, i componenti del suo Gruppo hanno presentato in varie occasioni iniziative legislative, emendamenti ed ordini del giorno. Il provvedimento contiene strumenti finalizzati non solo a tamponare la crisi, ma a rimettere il Paese sulla strada della competitività; l’iniziativa va a completare il sistema degli assetti del mercato del lavoro previsti dalla legge n. 247 del 2007 e dal protocollo del 23 luglio del 2007. Finora il Governo e la maggioranza non hanno conseguito risultati significativi, in particolare nel settore dell’occupazione. I dati recentemente elaborati dall’ISTAT in questo settore, decisamente allarmanti, evidenziano che il tasso di occupazione nel mese di marzo ha toccato l’8,8 per cento, il più alto livello dal 2002, con un aumento del numero di disoccupati pari a circa 58 mila unità nell’ultimo mese; in un anno si sono persi 367 mila posti di lavoro, di cui 48 mila solo nell’ultimo mese, con un vertiginoso numero di soggetti inattivi tra i 15 e i 64 anni. Pur se la situazione è peggiore in altri paesi europei, in Italia alcuni segnali certificano la debolezza del mercato del lavoro: tra tutti, la precarietà del lavoro femminile e la disoccupazione giovanile. Sono principalmente i giovani i soggetti che più degli altri hanno pagato le conseguenze della grave crisi in atto, sia in termini occupazionali che di livelli retributivi e, in prospettiva, di trattamento previdenziale. E’ invece sulla formazione che si basa il futuro del Paese, il cui sviluppo passa attraverso gli investimenti in ricerca ed innovazione, in assenza dei quali non è pensabile alcuna ripresa economica. Al contrario, il Governo si sta muovendo nella direzione opposta, come testimoniano i tagli nel settore della scuola pubblica, delle Università, della ricerca. Le prospettive dei giovani oggi non vanno al di là di lavori a termine o a progetto, o di occupazioni comunque precarie, con ripercussioni sociali di notevole rilevanza in termini di minore propensione a creare famiglia e di calo demografico. Di fatto, per tanti giovani la famiglia di provenienza rappresenta oggi il vero ammortizzatore sociale. Quanto al lavoro delle donne, non possono essere sufficienti la campagna di comunicazione istituzionale annunciata dal ministro Sacconi sul lavoro femminile né gli interventi sul fronte dei nidi familiari preannunciati dalla ministra Carfagna. Un rapporto recentemente presentato sulla condizione di povertà delle madri in Italia conferma che, a causa della mancanza di servizi, le donne sono costrette a rinunciare al lavoro dopo il primo figlio, il che comporta la diminuzione dei redditi della famiglia.
A fronte di questa grave situazione, il disegno di legge n. 1110 affronta il tema della stabilità e qualità del lavoro, prevedendo diverse misure per l’accesso al lavoro stabile, dalla valorizzazione dell’apprendistato agli incentivi al datore di lavoro per l’assunzione a tempo indeterminato, dall’aumento del costo dei contratti atipici all’estensione di alcune tutele e diritti ai lavoratori atipici. Si propongono inoltre interventi in materia di mercato del lavoro, al fine di uniformare ed estendere gli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori ed a tutte le imprese e l’istituzione dello Sportello unico per il lavoro. Vista la situazione in cui versa un numero consistente di lavoratori, con retribuzioni alla soglia della povertà, si propone per i lavoratori economicamente dipendenti il cosiddetto “salario minimo” come già praticato in molti paesi europei, e si prevede una detassazione del salario di produttività. Il disegno di legge prevede inoltre la delega al Governo a riordinare tutto il comparto della formazione professionale, dell’orientamento e della certificazione delle competenze, al fine di garantire l’apprendimento permanente. Si propongono infine interventi per la promozione e il sostegno alla effettività pratica delle regole di sicurezza sul lavoro, attraverso il rafforzamento di strumenti premiali e l’istituzione di una Agenzia nazionale, come unico centro di coordinamento, nonché misure finalizzate all’emersione del lavoro sommerso. Il Gruppo PD ritiene infatti che una riforma strutturale su questi temi non possa più essere differita ed auspica che sulle misure contenute nel disegno di legge possa svolgersi in Commissione un reale e leale confronto, sia con la maggioranza che con il Governo.
La senatrice CARLINO (IdV) dichiara di condividere ampiamente il disegno di legge nelle sue linee generali. Tra le norme contenute nel Titolo I annette speciale importanza all’articolo 4, che incrementa, seppur di poco, l’aliquota contributiva per l’assicurazione contro la disoccupazione per i lavoratori a tempo determinato; al riconoscimento dei diritti e delle tutele ai lavoratori economicamente dipendenti, di cui all’articolo 5, ed all’articolo 9, sulla subordinazione dell’erogazione di benefici contributivi all’applicazione integrale degli accordi e dei contratti collettivi. Reputa altresì condivisibile anche le disposizioni su apprendimento permanente (articolo 1), apprendistato (articolo 6) e contratto di inserimento (articolo 7). Trattandosi di disposizioni di delega al Governo, reputa tuttavia necessaria, per la loro effettiva attuazione, la volontà politica dell’Esecutivo, che pare insussistente, ovvero, come in tema di apprendistato, rivolta in direzione contraria, come testimoniato dall’articolo 48 del disegno di legge sui lavori usuranti (atto Senato n. 1167-B/bis), attualmente all’esame della Commissioni riunite 1 a e 11a.
Quanto alle modifiche al Protocollo sul welfare per l’estensione e il riordino degli istituti a sostegno del reddito, di cui all’articolo 12, segnala che si tratta di misure destinate a restare vuote affermazioni in assenza della volontà politica di attuare le deleghe contenute nel Protocollo (legge n. 247 del 2007).
Qualche dubbio avanza invece sul Titolo II, non tanto perché le disposizioni in esso contenute non siano condivisibili, quanto per il fatto che le normative in materia di sicurezza sul lavoro già esistono e andrebbero semmai applicate e sottoposte a seria e costante verifica.
Rileva infine che la possibilità di fissare, di concerto con le parti sociali, un salario minimo garantito, come proposto dall’articolo 27, costituirebbe un passo in avanti importante nel tentativo di sanare il vergognoso fenomeno sociale rappresentato dal lavoro sottopagato.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16,25.
11ª Seduta
Presidenza del Vice Presidente
MORRA
La Sottocommissione ha adottato le seguenti deliberazioni per i provvedimenti deferiti:
alla 12a Commissione:
(108) CUTRUFO e TOMASSINI. – Norme a tutela delle persone affette da obesità grave e abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi pubblici e privati e nei trasporti pubblici: parere favorevole con raccomandazione.
(1142) BOLDI ed altri. – Istituzione degli ordini e albi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico – sanitarie e della prevenzione: parere favorevole con osservazione e raccomandazione.
alla 3a Commissione:
(2095) Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Moldova per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Roma il 3 luglio 2002 : parere favorevole.