SEDE CONSULTIVA
Martedì 18 dicembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA.
La seduta comincia alle 11.55.
Modifica della disciplina transitoria del conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore di beni culturali e di collaboratore restauratore di beni culturali.
C. 5613, approvato in un testo unificato dalla 7a Commissione permanente del Senato, e abb.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in titolo.
Maria Anna MADIA (PD), relatore, osserva che la XI Commissione è chiamata a esprimere il parere, per quanto di competenza, sulla proposta di legge n. 5613 recante disposizioni di modifica della disciplina transitoria del conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore di beni culturali e di collaboratore restauratore di beni culturali, già approvata, in un testo unificato, dalla 7a Commissione permanente del Senato, al termine di un iter articolato e approfondito. Fa presente che il provvedimento in questione è stato assegnato – a seguito di un accordo unanime raggiunto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo – direttamente in sede legislativa alla VII Commissione, la quale lo ha adottato come testo base per il seguito della discussione: su questo testo, peraltro, non sono stati presentati emendamenti, per cui le Commissioni competenti in sede consultiva devono esprimere il parere sul medesimo testo approvato dal Senato, ai fini della sua definitiva approvazione.
42), soprattutto nella prospettiva di adeguare tale normativa all’attuale quadro delle professionalità effettivamente presenti nel settore, ridefinendo la materia dei requisiti necessari per il riconoscimento della qualifica di restauratore: la finalità del provvedimento, quindi, è quella di ampliare la possibilità di accesso al titolo per le migliaia di operatori del comparto, attualmente escluse a causa della ristrettezza degli stessi requisiti, agevolando le imprese nella partecipazione alle procedure di affidamento di appalti pubblici per l’esecuzione di lavori di restauro. Evidenzia che l’intervento si è reso necessario a seguito di talune difficoltà applicative delle disposizioni transitorie del Codice dei beni culturali (dovute anche al ritardo con cui ne è stata data attuazione), con riferimento alla disciplina dei requisiti indispensabili ai fini dell’attribuzione della qualifica, laddove è stata evidenziata la mancanza di un sistema normativo efficace ai fini del riconoscimento dei percorsi formativi e delle competenze professionali acquisite da numerosissimi restauratori, che hanno alle spalle anni di pratica lavorativa e di collaborazione con gli organismi statali di tutela e che hanno già garantito la conservazione di beni culturali particolarmente significativi. Ritenuto, dunque, quanto mai opportuno giungere anche in questo ramo del Parlamento ad una rapida conclusione dell’esame, tenuto conto del consenso unanime dei gruppi e dei margini temporali ristretti connessi alla scadenza della legislatura, sottolinea l’esigenza di rispondere quanto prima alle significative attese degli operatori del settore. In tal senso, segnala che la proposta normativa in esame mira a intervenire nel delicato e complesso settore delle professionalità impegnate nelle attività di restauro dei beni culturali, così come disciplinate dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.
Passando al contenuto di dettaglio del provvedimento in esame, composto da 2 articoli e dall’annesso allegato, fa notare, innanzitutto, che esso, all’articolo 1, modifica la disciplina transitoria per il conseguimento delle qualifiche di restauratore: in particolare, oltre ad attribuirsi rilevanza all’adeguata competenza professionale maturata dagli operatori nell’ambito del restauro dei beni culturali mobili e delle superfici decorate dei beni architettonici, vengono disciplinate le modalità di attribuzione della relativa qualifica, riconosciuta, in esito ad apposita procedura di selezione pubblica da concludere entro il 30 giugno 2015, con provvedimenti del competente Ministero, che danno luogo all’inserimento in un apposito elenco suddiviso per settori di competenza e reso accessibile a tutti gli interessati. Fa notare, al riguardo, che la richiamata procedura entro lo stesso termine, con decreto del Ministro sono definite le linee guida per l’espletamento della procedura di selezione pubblica, nel rispetto di quanto previsto dallo stesso articolo 1, sentite le organizzazioni imprenditoriali e sindacali più rappresentative. di selezione pubblica, indetta entro il 31 dicembre 2012, consiste nella valutazione dei titoli e delle attività – e nell’attribuzione dei relativi punteggi, indicati nell’allegato B (annesso al comma 2 dell’articolo 1 della proposta di legge) – che viene così aggiunta al richiamato Codice dei beni culturali e del paesaggio (di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004); Rileva che, ai fini dell’attribuzione dei vari punteggi, il citato allegato B attribuisce rilievo a determinati titoli di studio, all’attività professionale svolta e all’inquadramento nei ruoli delle amministrazioni pubbliche preposte alla tutela dei beni culturali (previo superamento di un pubblico concorso relativo al profilo di restauratore di beni culturali), nonché all’inquadramento come docente di restauro presso le Accademie di belle arti per i settori disciplinati.
Sempre in relazione alle norme di diretto interesse della Commissione, facendo riferimento all’esperienza professionale rilevante ai fini dell’attribuzione del punteggio, fa osservare come il provvedimento riconosca soltanto l’attività di restauro effettivamente svolta dall’interessato, direttamente e in proprio ovvero direttamente e in rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto, ovvero nell’ambito di rapporti di lavoro alle dipendenze di amministrazioni pubbliche preposte alla tutela dei beni culturali, con regolare esecuzione certificata nell’ambito della procedura di selezione pubblica.
Preso atto, dunque, del contenuto del progetto di legge e considerato che – a suo giudizio – si tratta ora di favorire la definitiva approvazione, in sede legislativa, di un testo ampiamente condiviso e atteso dagli addetti ai lavori, propone di esprimere un parere favorevole sul provvedimento in esame, auspicando peraltro che nella prossima legislatura possano essere assunte analoghe iniziative normative anche in favore di altre categorie di professionisti che operano nel settore della tutela dei beni culturali (tra i quali cita gli archivisti, i bibliotecari, gli storici dell’arte, gli archeologi e i demoetnoantropologi), al momento sprovvisti di una apposita disciplina delle relative qualifiche.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.
La seduta termina alle 12.05.
AUDIZIONI INFORMALI
Martedì 18 dicembre 2012.
Audizione della Consigliera nazionale di parità e di una rappresentanza delle consigliere territoriali di parità sull’attività di tutela, promozione e controllo svolta in attuazione dei principi di pari opportunità e di non discriminazione nel lavoro e sulle prospettive di funzionamento di tali figure istituzionali nell’ambito del riordino delle pubbliche amministrazioni.
L’audizione informale è stata svolta dalle 12.15 alle 13.10.