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Home - Camera - Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

24 Ottobre 2024
in Camera

SEDE REFERENTE
Mercoledì 23 ottobre 2024. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO. – Interviene la sottosegretaria di Stato ai rapporti con il Parlamento, Giuseppina Castiello.

La seduta comincia alle 13.30.

Variazione nella composizione della Commissione.

Walter RIZZETTO, presidente, comunica che ha cessato di far parte della Commissione il deputato Antonio D’ALESSIO, al quale rivolge un saluto e un augurio di buon proseguimento in altra Commissione.

Disposizioni per favorire la riduzione dell’orario di lavoro.
C. 2067 Fratoianni, C. 142 Fratoianni, C. 1000 Conte e C. 1505 Scotto.
(Seguito esame e conclusione).

La Commissione riprende l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 ottobre 2024.

Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che l’avvio del provvedimento in titolo, iscritto nel calendario vigente in quota opposizione per i gruppi PD e AVS, è previsto a partire da lunedì 28 ottobre 2024.
Avverte che sono state presentate 19 proposte emendative al testo della proposta di legge C. 2067 Fratoianni, adottata come testo base.
Invita quindi la relatrice, onorevole Schifone, e la rappresentante del Governo a formulare i pareri relativi alle proposte emendative riferite all’articolo 1 della proposta di legge.

Marta SCHIFONE (FDI), relatrice, esprime parere favorevole sull’emendamento Coppo 1.4 e invita al ritiro degli emendamenti Faraone 1.1, Faraone 1.2, Faraone 1.3.

La sottosegretaria Giuseppina CASTIELLO concorda con i pareri della relatrice.

Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede se la seduta relativa al provvedimento in esame possa proseguire presso la Sala del Mappamondo, visto l’elevato numero di deputati presenti nell’aula della Commissione.

Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, si associa alla richiesta formulata dall’onorevole Scotto e chiede altresì delucidazioni sul calendario dei lavori, stigmatizzando l’atteggiamento della maggioranza che non rende noto come si articolerà il prosieguo dei lavori della Commissione.

Walter RIZZETTO, presidente, riferisce di ritenere opportuno proseguire la discussione del provvedimento in esame presso l’aula della Commissione, dichiarandosi tuttavia disponibile a chiedere se sia possibile trasferire i lavori presso la Sala del Mappamondo qualora il numero dei deputati presenti in aula aumenti.

Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, fa presente che ci sono stati provvedimenti rispetto ai quali la Commissione non ha conferito il mandato al relatore a riferire all’Assemblea.

La seduta, sospesa alle 13.40, riprende alle 13.50.

Walter RIZZETTO, presidente, prima di passare alle votazioni, avverte che l’approvazione dell’emendamento Coppo 1.4., il quale sopprime l’articolo 1 e, conseguentemente, gli articoli 2 e 3, il secondo periodo del comma 4 dell’articolo 4, nonché gli articoli da 5 a 7, determinerà la preclusione delle proposte emendative Faraone 1.1, 1.2, 1.3, 2.1, 2.4, 2.3, 2.2, 2.6, 2.5, 4.2, Tenerini 5.1, Faraone 5.2.

Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede che si svolga la discussione sul complesso degli emendamenti, prima di passare all’esame ed alla votazione dei singoli emendamenti riferiti a ciascun articolo del provvedimento in esame.

Nicola FRATOIANNI (AVS), intervenendo sul complesso degli emendamenti, sostiene che la maggioranza intende affossare la proposta di legge in esame come già avvenuto con la proposta di legge volta all’istituzione del salario minimo legale. A tale proposito, ricorda che le proposte di legge presentate dalle opposizioni muovevano da un dato di realtà e cioè che gli stipendi dei lavoratori italiani sono troppo bassi rispetto al costo della vita. Invero, ritiene che tali proposte di legge costituissero una risposta all’obbligo della politica di approntare una rete di sicurezza per i lavoratori che percepiscono bassi salari, al fine di evitare che il lavoro possa essere povero, senza tuttavia mettere in discussione la contrattazione collettiva che costituisce un pilastro del sistema delle relazioni industriali e, addirittura, della democrazia italiana, accrescendone la qualità.
Nel rammentare, quindi, che l’attuale maggioranza votò contro l’approvazione delle proposte di legge volte all’istituzione del salario minimo, conferendo al CNEL il compito d’intervenire su questo tema emergenziale mediante l’elaborazione di una propria proposta, osserva che il risultato è stato quello di un aggravamento del problema, certificato addirittura dall’Istituto nazionale di statistica.
Stigmatizza, pertanto, ulteriormente che la maggioranza intenda comportarsi come ha fatto con le proposte di legge volte all’istituzione del salario minimo legale, senza voler entrare nel merito di un tema così centrale per l’organizzazione del lavoro, per il tempo e la qualità della vita delle persone.
Afferma, infatti, che il provvedimento di cui si discute riguarda una costante della storia dell’umanità, quella per la quale le innovazioni tecnologiche compiute dall’uomo mirano a ridurre i propri sforzi, a lavorare di meno, per poter tuttavia produrre e guadagnare di più. Dichiara che la presente proposta di legge mira pertanto a porre rimedio alle ragioni per le quali oggi gli italiani lavorano di più, ma guadagnano di meno che in passato.
Nel rilevare che le misure volte alla riduzione dell’orario di lavoro hanno natura sperimentale e sono già attuate in altri Paesi, sottolinea che la proposta in esame viene discussa al tempo delle nuove innovazioni come l’automazione, la robotizzazione, la nascita di forme di cosiddetta intelligenza artificiale, il cui impatto sulla società è ancora difficilmente misurabile.
Ritiene, quindi, che la politica possa affrontare le sfide poste da queste innovazioni tecnologiche in due modi tra loro opposti: non occuparsene, lasciando che esse diano vita a fenomeni di deindustrializzazione, disoccupazione crescente e declino economico, ovvero cercare di adottare strumenti che rendano le suddette innovazioni tecnologiche un’opportunità per il Paese e l’intera società. A titolo esemplificativo, menziona la scomparsa dei lavoratori dai caselli autostradali, sostituiti oggi perlopiù da macchine, rilevando come la produttività sia verosimilmente aumentata, anche a causa dell’aumento dei volumi di traffico, mentre il lavoro umano è venuto meno.
Ribadisce che il crescente tasso di produzione di innovazioni tecnologiche è in grado di poter migliorare la vita dei lavoratori oltre che di accrescere i profitti delle imprese. A tale proposito, ricorda alla Commissione che oggi si assiste ad un tentativo a livello globale di adottare strumenti che consentano una convergenza tra gli interessi delle imprese e quelli dei lavoratori, tra cui quello consistente nella riduzione dell’orario di lavoro, soffermandosi sulla sperimentazione operata dall’Islanda nel 2015 e 2016, definita dagli studiosi un successo travolgente.
Chiede, pertanto, che i contenuti del provvedimento in esame siano fatti propri dalla maggioranza, dichiarandosi disponibile a ritirare la proposta di legge a sua prima firma, affinché essa presenti una propria proposta di legge.
Rileva, infatti, che i benefici derivanti dalla riduzione dell’orario di lavoro, consistenti in una maggiore produttività dei lavoratori a parità di salario e con una considerevole riduzione di stress psicofisico, rendono inspiegabile l’opposizione della maggioranza. Sottolinea che ovunque nel mondo si sia sperimentata la riduzione dell’orario di lavoro si sono registrati gli stessi risultati e che questa proposta di legge costituisce un’occasione per la politica per fare gli interessi delle imprese e dei lavoratori.
Lamenta, quindi, che in Italia si lavori oggi più che negli altri Paesi industrializzati pur a fronte di una minore produttività. Fa presente che alcune aziende in altri Paesi, come Microsoft in Giappone, hanno concesso giorni di riposo aggiuntivi ai propri dipendenti o hanno implementato altre misure volte alla riduzione dell’orario di lavoro, ottenendo una maggiore produttività.
Avviandosi alla conclusione del proprio intervento, ritiene che la pandemia da COVID-19 abbia riconsegnato alle persone il valore del tempo, consentendo a ciascuno di riflettere su quanto la vita odierna sia totalmente incentrata sul lavoro senza lasciare spazio ad altro, individuando in questa maggiore consapevolezza ciò che costituisce il presupposto del fenomeno delle cosiddette grandi dimissioni. Ritiene infatti necessario che la politica operi a favore di una redistribuzione della ricchezza, del lavoro, intervenga seriamente sulla crisi climatica, faccia in modo che i cittadini possano essere più felici e meno tristi.
Infine, esprime la propria convinzione che la crisi della politica e l’aumento dell’astensionismo alle elezioni dipende principalmente dall’incapacità della politica di fornire speranza ai cittadini, di fare credere alle persone che è possibile vivere meglio e che la contrarietà della maggioranza sulla proposta di legge in esame si possa spiegare solo grazie al disinteresse che essa nutre per la qualità della vita dei lavoratori italiani.

Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) si complimenta con l’onorevole Fratoianni per il suo intervento, ritenendo di poter spiegare l’atteggiamento contrario alla riduzione dell’orario di lavoro della maggioranza sulla base di una concezione proprietaria del modo di rappresentare le istituzioni, antitetico a quello delle forze di opposizione.
Chiede, pertanto, se l’opposizione debba fare ostruzionismo su ogni provvedimento della maggioranza, stigmatizzando l’atteggiamento di quest’ultima, volto a stroncare il confronto e ad impedire di discutere nel merito i provvedimenti.
Ribadisce che le innovazioni tecnologiche stanno modificando il modello di società in cui viviamo e che il comportamento della maggioranza non consente all’opposizione di spiegare il proprio punto di vista.
Nel rilevare come attualmente l’occupazione delle persone con più di cinquant’anni d’età sia in aumento a discapito di quella giovanile, sostiene la necessità di una staffetta generazionale che consenta di trasferire l’esperienza dei lavoratori più anziani a quelli più giovani, che portano nuove competenze.

Walter RIZZETTO, presidente, sospende la seduta, convocando immediatamente l’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, al fine di definire le modalità di prosieguo dei lavori.

La seduta, sospesa alle 14.55, riprende alle 16.20.

Walter RIZZETTO, presidente, comunica che l’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione odierna precedentemente svolta, ha convenuto all’unanimità che non sussistono le condizioni per procedere alla votazione degli emendamenti presentati alla proposta di legge, la cui calendarizzazione in Assemblea, come detto, è prevista per la giornata di lunedì 28 ottobre prossimo, né per procedere alla votazione sul conferimento del mandato alla relatrice.
Avverte, pertanto, che riferirà all’Assemblea, nel corso della discussione sulle linee generali, sull’esito dei lavori della Commissione e sulle ragioni per le quali non si è proceduto all’esame degli emendamenti e al conferimento del mandato alla relatrice.
Ricorda che, se non vi sono obiezioni, la discussione in Assemblea, anche in assenza del conferimento del mandato alla relatrice, sarà comunque svolta sulla proposta di legge C. 2067 Fratoianni, adottata quale testo base dalla Commissione nel corso dell’esame in sede referente.

Così rimane stabilito.

Walter RIZZETTO, presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 16.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.05.

COMITATO RISTRETTO
Mercoledì 23 ottobre 2024.

Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.
C. 153-202-844-1104-1128-1395-A.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.05 alle 15.10.

AVVERTENZA
I seguenti punti all’ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE CONSULTIVA

Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l’integrazione e l’armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali.
C. 30 Brambilla, C. 468 Dori, C. 842 Rizzetto, C. 1109 Bruzzone e C. 1393 Zanella.

DL 145/2024: Disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali.
C. 2088 Governo.

SEDE REFERENTE

Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.
C. 153-202-844-1104-1128-1395-A.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

RISOLUZIONI
Mercoledì 23 ottobre 2024. — Presidenza del presidente della XI Commissione, Walter RIZZETTO.

La seduta comincia alle 16.10.

7-00200 Soumahoro: Iniziative in materia di assegno unico universale volte ad adempiere a quanto stabilito dalla Commissione europea per superare la procedura d’infrazione avviata nei confronti dell’Italia.
(Seguito della discussione e rinvio).

Le Commissioni proseguono la discussione della risoluzione, avviata nella seduta dell’8 maggio 2024.

Walter RIZZETTO, presidente, chiede se vi siano deputati che intendono intervenire in discussione.

Arturo SCOTTO (PD-IDP) dichiara di sottoscrivere a nome del proprio gruppo la risoluzione presentata dall’onorevole Soumahoro.

Francesco MARI (AVS) dichiara di sottoscrivere a nome del proprio gruppo la risoluzione presentata dall’onorevole Soumahoro.

Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) ricorda che la seduta odierna è la seconda che si svolge sulla risoluzione in discussione, rilevando come la Commissione ha l’obbligo di discuterla e di votarla al fine di tutelare tutti gli individui, comprese le persone immigrate in Italia.
Sottolinea che la procedura d’infrazione che la Commissione europea ha avviato nei confronti dell’Italia, per la violazione del principio di non discriminazione da parte della normativa italiana in materia di assegno unico universale, costituisce un’onta per il nostro Paese. Ritiene che la normativa interna determini una riduzione dell’autorevolezza dell’Italia nell’ambito dell’Unione europea anche per il fatto che essa si pone in netto contrasto con l’articolo 3 della Costituzione italiana.
Nel sottolineare come il Governo ed il Parlamento non possano prestarsi ad una siffatta palese violazione del diritto dell’Unione europea e della Costituzione, afferma che l’approvazione della risoluzione in titolo possa portare a sanare la discriminazione operata dallo Stato italiano.
Invita, pertanto, i colleghi della maggioranza a confrontarsi nel merito e a dismettere l’atteggiamento di silenzio parlante da essi serbato, citando come in un recente rapporto il Consiglio d’Europa ha stigmatizzato l’aumento della xenofobia della politica e delle Forze di polizia. Nel condividere la stigmatizzazione di tale fenomeno operata dal Consiglio d’Europa, auspica che la normativa italiana in materia di assegno unico universale sia modificata in modo tale da porre termine alle discriminazioni riscontrate e da superare la procedura d’infrazione avviata nei confronti dello Stato italiano.

Valentina BARZOTTI (M5S), ringrazia i colleghi Soumahoro e Quartini per aver presentato la risoluzione in discussione che dichiara di sottoscrivere a nome del proprio gruppo, chiedendo che le istituzioni prestino maggiore attenzione nei confronti di situazioni gravissime come quella in esame.

Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.20.

 

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