Il Misery Index Confcommercio ha rilevato che a maggio 2018 l’indice del disagio sociale si è attestato su un valore stimato di 18 punti, stabile quindi rispetto ad aprile e dopo i mesi di febbraio e marzo che avevano registrato una lieve inversione di tendenza. A pesare è in particolare l’accelerazione dei prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto, che sono aumentati del 2% su base annua e di sei decimi di punto rispetto a quanto rilevato ad aprile.
Il Mic segnala anche “come i progressi registrati negli ultimi anni sul versante del mercato del lavoro, che hanno permesso il ritorno ai valori pre crisi, sono stati insufficienti a garantire un reale ridimensionamento della disoccupazione. Il nostro Paese sta, infatti, scontando anche un recupero di un gap di partecipazione al mercato del lavoro. La presenza attiva sul mercato di una quota di persone sempre più elevata necessita per il riassorbimento della disoccupazione di dinamiche decisamente più elevate di quelle già sperimentate”.
Per Confcommercio “l’indebolimento del quadro congiunturale e l’irrigidimento delle norme contrattuali rischiano, nei prossimi mesi, di vanificare i miglioramenti conseguiti negli ultimi periodi”.
A maggio, si legge nella nota dell’associazione, il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 10,7%, il valore più basso da agosto del 2012, in ridimensionamento di tre decimi di punto rispetto rilevato nei tre mesi precedenti. Il dato è sintesi di un significativo miglioramento sia sul versante degli occupati, +114mila unità rispetto ad aprile e +457mila su base annua, sia dal lato delle persone in cerca d’occupazione, -84mila unità rispetto al mese precedente e -153mila nei confronti dello stesso mese del 2017.
A completare il quadro si sottolinea come anche a maggio le ore autorizzate di Cig abbiano mostrato una tendenza al ridimensionamento (-38,9%). Questa dinamica “ha determinato una riduzione, sia in termini congiunturali che tendenziali, delle ore di Cig effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a Ula. Anche sul fronte degli scoraggiati si stima il permanere di una tendenza alla riduzione sia nei confronti di aprile, che dello stesso mese del 2017. Il combinarsi di queste dinamiche ha portato a un calo del tasso di disoccupazione esteso di tre decimi di punto in termini congiunturali, e di un punto percentuale nel confronto annuo”.