L’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra a ottobre 2016 un calo dello 0,1% rispetto a settembre e una crescita dello 0,1% su base annua. L’andamento è in linea con un quadro congiunturale che continua ad essere caratterizzato da molteplici elementi d’incertezza.
L’evoluzione registrata nell’ultimo mese ha portato ad un contenuto ripiegamento dell’indicatore in termini di media mobile a tre mesi, confermando il permanere, anche all’inizio del quarto trimestre, di un atteggiamento prudente delle famiglie verso il consumo, consolidando un trend che ha portato, nel corso del 2016, ad una lenta decelerazione nei tassi di crescita della domanda.
Secondo Confcommercio, la dinamica riflette la debolezza della fiducia dei consumatori che, rimanendo sostanzialmente stabile a novembre, continua ad essere attestata sui livelli minimi dell’ultimo anno e mezzo.
La flessione di ottobre è derivata da una stasi della componente relativa ai servizi e da una flessione dello 0,2% della componente relativa ai beni. Per quanto riguarda le singole macro-funzioni di spesa, valori positivi di un certo rilievo hanno riguardato solo la domanda per i beni e i servizi ricreativi (+0,7%) e per i beni e i servizi per le comunicazioni (+0,4%), in ripresa rispetto alla dinamica registrata a settembre.
Modeste variazioni positive hanno interessato la spesa per l’abbigliamento e le calzature (+0,2%) che ha recuperato in parte la flessione di settembre, e quella per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,1%), mentre è rimasta invariata la spesa per i beni e servizi per la casa.
Una significativa riduzione della spesa, già in flessione a settembre, si è riscontrata per i beni e servizi per la mobilità (-1,6%) determinata da un rallentamento delle vendite di auto e moto ai privati. In calo contenuto è risultata sia la domanda per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (-0,2%), sia la domanda di alimentari, bevande e tabacchi (-0,1%) che nel mese precedente avevano evidenziato una debole ripresa.