Contestazioni e fischi per il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, all’assemblea annuale della Confcommercio. Il ministro ha detto, parlando del desiderio del governo di bloccare l’aumento dell’Iva previsto nei prossimi giorni, che la volontà di farlo resta, ma che non può dire se si troveranno davvero le risorse. “Il corrispondente gettito – ha aggiunto – è già nel bilancio dello stato e quindi per farlo dobbiamo trovare 2 miliardi”. Le affermazioni di Zanonato hanno creato forte malcontento tra gli associati di Confcommercio.
Il presidente dell’associazione,Carlo Sangalli, aveva, poco prima, nella sua relazione, ribadito come l’ulteriore aumento di un punto dell’Iva “andasse scongiurato tempestivamente”. “Qui – aveva sottolineato – occorre davvero un approccio senza se e senza ma. L’impatto di questo aumento sui consumi, sulla crescita e sull’occupazione sarebbe davvero benzina sul fuoco della recessione: benzina su un fuoco ancora ardente, visto che consumi, crescita e occupazione picchiano già al ribasso da ormai troppo tempo”.
Sangalli ha lanciato anche un appello al governo: agire con tempestività e in profondità per rilanciare l’economia. Nella sua relazione, il presidente, ha anche sottolineato come”la missione fondamentale del governo sembra chiarissima: agire con tempestività e agire in profondità”.
Agire con tempestività, ha ribadito Sangalli, “per dare risposte alle tante emergenze di un’Italia dove l’area del disagio occupazionale riguarda ormai 9 milioni di persone. Ma agire anche in profondità perché in Europa e in Italia, serve davvero un patto di stabilità più intelligente. Intelligente perché consapevole che senza crescita, ovviamente, non vi è uscita dalla recessione e che, senza uscita dalla recessione non vi è neppure stabilità delle finanze pubbliche”.
Per Sangalli servono poi scelte coraggiose “per ridurre il costo del credito e il prelievo fiscale, a partire da quello sul lavoro, il costo della bolletta energetica e le tasse occulte della burocrazia e della corruzione, i costi della logistica e quelli derivanti dai ritardati pagamenti, dai ritardi della giustizia civile e dai ritardi di una pubblica amministrazione che invece può e deve essere riformata”. (LF)