Se il presidente designato di Confindustria, Carlo Bonomi, considera i contratti collettivi nazionali di lavoro un “vincolo per la ripresa e auspica tante deroghe al punto di azzerarne il ruolo”, la Cgil ha un’altra idea e la pensa esattamente all`opposto. “In questa fase bisogna rafforzare e non indebolire il ruolo dei contratti nazionali – afferma il segretario generale Maurizio Landini in una videointervista pubblicata su ‘Collettiva’, la piattaforma multimediale al centro del nuovo sistema di comunicazione del sindacato – non solo per tutelare il salario dei lavoratori, ma anche per affrontare i processi di cambiamento in atto, coinvolgendo i lavoratori e il sindacato sulle scelte strategiche, su come e cosa si produce. Anche le imprese devono cambiare e se non ricostruiscono insieme con noi rischiano di proseguire su una linea fallimentare”.
In vista dei 50 anni dello Statuto dei lavoratori e guardando al futuro, il segretario generale della Cgil ritiene necessario “un nuovo statuto per garantire a tutte le persone che lavorano, a prescindere dal rapporto di lavoro che hanno, gli stessi diritti e le stesse tutele”. Ponendo così fine alla “competizione tra le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare”. Infine, Landini annuncia l`arrivo di una serie di proposte per “passare dall`emergenza a un nuovo modello di sviluppo”, un vero e proprio progetto da consegnare al Paese, individuando i settori strategici come per esempio “la sanità, la scuola e il settore della mobilità e dei trasporti”.
E.G.