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Home - Primo Piano - Contratto metalmeccanici, dopo 17 mesi la firma: aumento di 205,32 euro, pari al 9,64%. I sindacati: ”abbiamo salvato il CCNL”. Le imprese: “risponde ai bisogni e sostiene la competitività”

Contratto metalmeccanici, dopo 17 mesi la firma: aumento di 205,32 euro, pari al 9,64%. I sindacati: ”abbiamo salvato il CCNL”. Le imprese: “risponde ai bisogni e sostiene la competitività”

22 Novembre 2025
in Notizie del giorno
Contratto metalmeccanici, dopo 17 mesi la firma: aumento di 205,32 euro, pari al 9,64%. I sindacati: ”abbiamo salvato il CCNL”. Le imprese: “risponde ai bisogni e sostiene la competitività”

Fim Fiom e Uilm e Federmeccanica -Assistal sono finalmente arrivati alla firma per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, dopo una trattativa lunga ben 17 mesi e 40 ore di sciopero. Era l’ultimo dei grandi contratti rimasto al palo, ed e’ stato risolto dopo una no stop durata quattro giorni consecutivi. La firma, avvenuta nel pomeriggio di sabato a Roma, e’ stata accolta da un lungo applauso da parte di tutte le delegazioni  di sindacati e imprese presenti alla trattativa.

L’ aumento mensile concordato, principale motivo di scontro tra sindacati e imprese (i primi avevano chiesto 280 euro, le seconde, pur non avendo mai avanzato cifre ufficiali, offrivano 170 euro circa) e’ di  205.32 euro, pari al 9,64% di aumento, superiore al dato inflattivo Ipca.

Il rinnovo riguarda oltre un milione e mezzo di metalmeccanici e avrà vigenza nel periodo da gennaio 2025 a giugno 2028.  L’aumento mensile al livello medio (C3 ex 5°liv.) è di 205,32 euro, di cui la prima rata è stata già erogata per 27,70 euro il 1 di giugno 2025, a cui seguiranno le rate per i prossimi anni: 53,17 € il 1° giugno 2026; 59,58 € il 1°giugno 2027; 64,87 € il 1° giugno 2028. I Flexible benefit aumentano da 200 euro a 250 euro da erogare entro febbraio 2026.

Il contratto, scaduto a giugno 2024, è stato rinnovato dopo 17 mesi durante i quali si è consumata una lunghissima rottura del tavolo di trattativa, ripresa poi il 15 luglio 2025, grazie -spiegano i sindacati -alla mobilitazione di tutti i metalmeccanici con 40 ore di sciopero e manifestazioni in tutt’Italia. “Questo -affermano Fim, Fiom e Uilm, “ha consentito di ottenere la definizione degli aumenti contrattuali pari al 9,64%, superiore al tasso di inflazione Ipca previsto del 7,20%”.

Risultato fondamentale, spiegano i sindacati, è stato quello di salvaguardare e confermare la struttura della parte economica del contratto, con garanzia dell’adeguamento all’Ipca-Nei, quota di salario aggiuntivo, e  clausola di salvaguardia nel caso in cui l’inflazione dovesse avere dei picchi negli anni di vigenza del Ccnl. Questo sistema, affermano, è quello che garantirà realmente la difesa dei salari dall’erosione inflattiva. Raggiunti poi altri obiettivi importanti presenti nella piattaforma contrattuale dei sindacati,  come l’avvio di una sperimentazione sulla riduzione dell’orario di lavoro, che verrà affidata a una commissione specifica sul tema.

Per quanto riguarda gli altri temi, Fim Fiom e Uilm sottolineano “un risultato veramente molto importante, e in controtendenza rispetto la legislazione degli ultimi decenni e gli ultimi rinnovi contrattuali, è il contrasto alla precarietà con una percentuale garantita di stabilizzazione delle lavoratrici e e lavoratori a tempo determinato legata alle causali per prorogare i contratti di durata di 12 mesi. Estremamente importante anche il diritto per gli staff leasing di durata di 48 mesi ad essere stabilizzati a tempo indeterminato presso l’azienda oggetto della missione”.

Con il nuovo contratto, inoltre, si realizzano importanti avanzamenti per regolare il mercato del lavoro, con l’introduzione del diritto alla stabilizzazione per i lavoratori somministrati a tempo indeterminato, staff leasing dopo 48 mesi di lavoro, e la definizione di causali per i contratti a termine con una percentuale di stabilizzazione al 20% come condizione per l’utilizzo delle medesime causali oltre il 12 mese di contratto.

L’accordo appena siglato va inoltre nella direzione del rafforzamento di tutta la parte normativa riguardo alle relazioni sindacali, i diritti di informazione e partecipazione, il diritto soggettivo alla formazione, le norme su salute e sicurezza e il contrasto alla violenza contro le donne. Ulteriori novità sono rappresentate dal rafforzamento delle regole sui cambi appalti privati, dall’innovazione della normativa sulla gestione collettiva ed individuale dei PAR, dal miglioramento della malattia per i malati gravi e i lavoratori disabili. Altra importante novità è la riduzione oraria per i lavoratori addetti ai turni più disagiati e  la possibilità di utilizzare fino a tre giornate di PAR senza preavviso a fronte di imprevisti.

I segretari generali di Fim-Fiom-Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella stremati ma felici, cosi’ commentano con una nota unitaria: “E’ stata una trattativa molto sofferta, ma siamo riusciti a superare le distanze e a firmare un buon contratto. Abbiamo salvaguardato il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici e rafforzato diritti e tutele. L’incremento salariale, l’inizio di una sperimentazione sulla riduzione dell’orario di lavoro e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari erano i nostri capisaldi e li abbiamo ottenuti. Oggi possiamo dire, inoltre, di aver salvato il CCNL che non ha mai smesso di essere sotto attacco. Il CCNL è il primo strumento di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e questo rinnovo garantirà loro un futuro dignitoso, oltre a rafforzare anche le stesse aziende metalmeccaniche che lo sottoscrivono. I metalmeccanici italiani continuano a scrivere la storia del Paese in un momento di gravi crisi industriali che hanno bisogno di soluzioni immediate e durature”.

Aggiunge Uliano: “è stato un contratto dal percorso difficile che ha portato ad un conflitto di 40 ore di sciopero che non si effettuava da oltre 20 anni. Abbiamo ottenuto un incremento salariale mensile importante di 205,32 euro, superiore all’inflazione di oltre 47,75, con una clausola di garanzia per le impennate inflazionistiche che nell’ultimo rinnovo del 2021 ha salvaguardato i salari dei metalmeccanici. Decisivo in questo rinnovo è stato il ruolo dei lavoratori che hanno scioperato e manifestato nei mesi di stallo della trattativa, dimostrando che un sindacato forte e partecipato dai lavoratori riesce ad ottenere risultati concreti e raggiungibili”.

A sua volta, Michele De Palma, leader della Fiom, sottolinea che “la firma dell’ipotesi di accordo per il rinnovo, dopo gli scioperi dei mesi scorsi, è per noi un risultato straordinario”, e annuncia che domani, domenica 23 novembre, si riunirà il Comitato centrale della Fiom-Cgil. Inoltre, “dopo la riunione degli organismi unitari prevista per il mese di dicembre, l’ipotesi di accordo verrà illustrata nelle assemblee nei luoghi di lavoro e, infine, sottoposta al referendum vincolante tra tutte le lavoratrici e i lavoratori”

Per Federmeccanica, il contratto rappresenta “una proposta organica che risponde ai bisogni delle persone e sostiene la competitività delle imprese”. Simone Bettini, presidente dell’associazione, afferma che “la nostra volontà è sempre stata chiara: firmare il contratto, tenendo al contempo bene a mente qual è la situazione nella quale ci troviamo, perché il rinnovo del CCNL deve sempre essere contestualizzato, calato cioè nella realtà del momento. Dopo un confronto lungo e serrato abbiamo trovato la chiave per un rinnovo che rispetta le due condizioni per noi imprescindibili: Competitività e Sostenibilità. Lo abbiamo fatto facendo ricorso a tutti gli strumenti che consentono di dare le risposte migliori alle persone con costi sostenibili per tutte le imprese, puntando sulla qualità e l’innovazione. L’incremento quantitativo del trattamento salariale è una conferma del sistema di garanzia introdotto con il contratto del 2016 e nel rinnovo del 2021. Particolarmente rilevanti le innovazioni in materia di flessibilità, con incremento della quota di PAR ad utilizzo collettivo e l’ampliamento del regime di orario plurisettimanale. Di grande importanza, infine, gli strumenti utili ad incrementare il benessere delle persone delle nostre imprese»

Soddisfatto anche il presidente di Assistal Roberto Rossi: “la trattativa, particolarmente articolata e caratterizzata da momenti di significativa complessità, si e’ conclusa positivamente grazie al senso di responsabilità dimostrato da tutte le parti coinvolte, che ha consentito il raggiungimento di un accordo fondato su equilibrio e resilienza. L’intesa sull’adeguamento salariale, finalizzata a compensare l’incremento dell’inflazione, rappresenta un risultato rilevante anche per il sistema delle imprese, poiché contribuisce a preservarne i livelli di produttività. Con la firma odierna, inoltre, si apre una nuova fase improntata alla salvaguardia della competitività. Il rinnovo contrattuale definisce con chiarezza il perimetro di rappresentanza del CCNL e ne rafforza la portata applicativa nell’ambito degli appalti pubblici — settore in cui opera la maggior parte delle aziende Assistal — contribuendo a eliminare interpretazioni improprie e a garantire la tutela dei lavoratori, la sicurezza e la qualità delle opere”.

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